domenica 30 settembre 2018

L'Opificio a Bologna di Riccardo Facchini

L'Opificio a Bologna 

di Riccardo Facchini
In tavola i sapori 

e ricordi dell'infanzia

In quelli che erano gli spazi della vecchia Osteria Senzanome da giugno ha preso il via la nuova avventura di Riccardo Facchini, giovane e talentuoso chef bolognese


ben noto al pubblico televisivo per la sua costante presenza alla “Prova del cuoco”. Il nuovo locale è in via Senzanome. Sembra uno scherzo invece il toponimo di questa strada della Bologna medievale stretta fra via Nosadella e via Saragozza, deriva semplicemente dalla censura lessicale per un luogo anticamente frequentato da prostitute.

Riccardo Facchini (L'Opificio di Riccardo Facchini a Bologna In tavola i sapori e ricordi dell'infanzia)
Riccardo Facchini
Dopo il Borgo Capponi di Castel d’Aiano, insieme a Lina Mauro e Alessandro Rimondi, ha portato a valle il suo Opificio Facchini, che evidenzia fin dal nome (ripreso anche nel libro edito dalle Edizioni del Loggione) l’inesauribile voglia di cimentarsi in una “cucina del ricordo” a chilometro zero, nell’opus facere di trasformazione manuale della materia prima.

(L'Opificio di Riccardo Facchini a Bologna In tavola i sapori e ricordi dell'infanzia)

Dalle tagliatelle ai tortelli, dalle mostarde alle raviole, tutto viene preparato in prima persona da Riccardo Facchini, alternandosi nei momenti liberi dai fornelli. Un work in progress completato dai laboratori di cucina tematici e da quell’attenzione all’infanzia e al sociale che caratterizza lo chef bolognese, protagonista della Pasta del Cuore, vettore di inclusione sociale per i bimbi in stato di necessità.

Scorrendo il menu, fra tradizione e proposte gourmet, risalta subito l’apporto ispirativo di nonna Alda, con la quale Riccardo ha iniziato precocemente la sua carriera di chef e che rimane, nei ricordi e nei sapori, la figura di riferimento del suo stile di cucina, capace di recuperare le sapide tradizioni popolari rinnovandole negli accostamenti e nelle scomposizioni gustative. Basti l’esempio del soave e bilanciato Risotto Carnaroli al brodo di cipolla bianca e zafferano con croccante di mandorle al caffè e la Panna veramente cotta, senza addensanti e con passaggio in forno, per chiarire il concetto.

(L'Opificio di Riccardo Facchini a Bologna In tavola i sapori e ricordi dell'infanzia)

Prezzi ottimi per la qualità dei piatti, con menu degustazione a 29 euro con 3 portate (oppure 39 euro per 5 e 49 euro per 7). A pranzo forfait a 14 euro. Un locale che non tarderà a farsi notare nell’offerta gastronomica cittadina, considerata la garanzia d’affidabilità e creatività che Riccardo porta con sé.
di Giuseppe De Biasi

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