Infilandosi tra palazzi e grattacieli della baia di Hong Kong, non è difficile imbattersi in stradine e locali che non sono mai cambiati: popolari, democratici ed estremamente fedeli alla più originale tradizione culinaria dell’ex colonia inglese. Tra Bing Shi e Dai Pai Dong, i profumi delle spezie e del fuoco si mescolano, attirando ogni giorno turisti e autoctoni alla ricerca di un pranzo o una cena veloci. Nasce con lo stesso intento Hekfanchai a Milano, che dopo la primissima sede aperta in via Padova 3, arriva ora nel centro del capoluogo lombardo con il miglior street food di Hong Kong in zona Crocetta per poi aprire un terzo locale anche in via Giovanni Battista Niccolini 29, nel cuore di Chinatown. Location che apre proprio oggi.
Con ordine: collocata in via Francesco Sforza 49, la prima delle due nuove location è qui arricchita da un esclusivo cocktail bar che proporrà ai più curiosi e appassionati signature drink in perfetto stile fusion tra occidente e oriente. Il punto di vendita in Sarpi invece ha una accattivante vetrina su strada con tanto di saracinesca “griffata”… Tutti e tre i locali fanno asporto e delivery e hanno tavoli interni, la location di via Padova anche all’esterno. Un investimento e un doppio segnale concreto quello che il ceo Eric Yip e il suo team vogliono dare alla città di Milano, in un momento storico in cui speranza e positività siano di buon auspicio per i prossimi mesi di attività ristorativa.
“Questo periodo complicato non ha fermato l’ambizione del nostro team nel far nascere questo progetto, anzi ha alimentato ancora di più la voglia di far riemergere i ricordi dell’infanzia a Hong Kong e di portare a Milano i sapori con cui sono cresciuto, nella loro genuinità e senza omologarsi necessariamente ai gusti locali, ma piuttosto proponendo una cucina autentica e tradizionale”, ha detto l’imprenditore.

“Il giovane a cui piace mangiare”

Hek significa mangiare, Fan pasto e chai vuol dire giovane: “Il giovane a cui piace mangiare” esprime dunque il mood e la filosofia di Hekfanchai, nato dall’idea di un team di persone tra i 20 e i 30 anni che vuole portare la vera cultura gastronomica di Hong Kong in Italia. Una cultura che nasce dall’incontro tra la cucina occidentale inglese e quella cinese, quando dal 1841 e per i successivi 200 anni Hong Kong è stata una colonia di Sua Maestà britannica: un vero e proprio “fusion” inedito che si adatta perfettamente a gusti e tendenze italiane. Ecco perché nessuno dei piatti in menu ha subito modifiche o aggiustamenti rispetto all’originale. Sembrerà di frequentare quelle vie affollate di Dai Pai Dong – tipiche bancarelle di cibo di strada per un pranzo o una cena veloce, curatissimo nella sua semplicità popolare e ricco di gusto e storia.

Fedele al cibo di strada delle innumerevoli bancarelle di Hong Kong, i piatti di Hekfanchai sono un viaggio tra ingredienti, ricette e metodi honkonghesi. Dai finger food a piatti più complessi, il menu è una vera e propria fusione tra cultura gastronomica occidentale e orientale, lo si percepisce dagli ingredienti e le cotture, dalle forme e dai nomi dei piatti. Da una parte Tofu fritto, Involtini di soia con gamberi tartufati e gli amatissimi e originali Cheung Fun – ravioli aperti in cui il ripieno di gamberi, manzo o funghi è avvolto da una delicata sfoglia di farina di riso cotta al vapore, insaporiti dalla salsa di soia. Anche tra i primi piatti la cultura cinese si fa sentire con i Wanton di gamberi in zuppa: tipici ravioli ripieni bolliti e serviti in brodo di pollo, i tradizionali Vermicelli di riso Hong Kong Taste con gamberi e verdure al curry, o le Tagliatelle di riso al manzo con germogli di soia ed erba agliolina saltati con salsa di soia e vino bianco e i Noodles con costoletta di maiale e formaggio. Tra i piatti che riportano in occidente invece il Pollo fritto XL, i Toast Hong Kong Taste con salsa a scelta tra burro, latte condensato, salsa di arachini o marmellata e il Toast alla crema di Taro con latte condensato – il tubero tropicale tanto usato nella cucina orientale, entrambi cotti alla maniera del celebre french toast e perfetti insieme al the delle 17, un’abitudine diventata honkonghese solo dopo la colonizzazione inglese. Poi i Bun, panini al latte farciti con costoletta di maiale al lemongrass o di pollo al pepe nero, o con manzo al Satay home made – una marinatura saporita con salsa di arachidi e olio di ostrica. Un altro street food tipicamente honkonghese che ricorda l’Inghilterra sono i Jaffles – una sorta di tramezzino tostato e ripieno di stufato di manzo, morbido e goloso e formaggio cheddar, così come i Sandwiches di Hekfanchai dal ripieno inglese come quello con prosciutto e uova o prosciutto e formaggio.

Lo chef e l’imprenditore

A guidare la cucina è lo chef Kin Cheung che porta a Hekfanchai un menu che cambia ad ogni stagione e piatti sempre nuovi con la tipica attenzione orientale all’estetica oltre che al gusto.
Kin Cheung nasce ad Hong Kong dove ha inizio la sua esperienza in cucina. Quando era piccolo, dice, i genitori lo portavano a mangiare i piatti più tradizionali tra ristoranti e bancarelle street food ed è nato proprio in quei contesti più popolari il desiderio di imparare a prepararli lui stesso. Inizia a cucinare a 16 anni al fianco dei grandi maestri, diventando a sua volta Maestro a 21 anni. Approda a Milano nel 2014 nelle cucine dei migliori ristoranti cinesi della città tra cui Mu Dimsum, per poi imbarcarsi in una nuova avventura a Firenze con Element, il ristorante dove porta tutta la sua cultura honkonghese alla ribalta. Tra i più alti riconoscimenti premi ricevuti da La Commanderie des Cordons Bleus de France e il Blue Ribbon Knight dalla WRCA – World Restaurant Cate Association, paragonabile alla Stella Michelin. Dal 2020 collabora con Hekfanchai creando ricette e idee per il locale di via Padova, dove il suo fedele compagno di brigata Yufeng Ren si occupa della cucina.

Un progetto quello di Eric Yip e della sua squadra ben più ampio di un solo “Bing Shi”: Hekfanchai nasce per espandersi e raggiungere tutta la Milano curiosa e attenta a novità e tendenze. Non solo: dopo le opening di Sarpi e Crocetta, Eric Yip, originario della città asiatica tornata nel 1997 sotto il (a dir poco rigido…) controllo di Pechino, è intenzionato a diffondere la tradizione del food della sua terra in Italia, sviluppando a catena il format di Hekfanchai. Intanto, le due nuove sedi meneghine sono fedeli a mood e filosofia del primo Hekfanchai, dove il design domina nell’arredamento contemporaneo dallo stile orientale, nella scelta di materiali industriali e nella cucina a vista. bili.

BARTU'