I relatori sono indicati in ordine alfabetico e non di presentazione.
LUIGI BAVARESCO
UCSC, Piacenza
L’INNOVAZIONE È SEMPRE UTILE?
L’innovazione tecnologica viene in genere considerata sempre utile per la società nel suo complesso, ma questo non è automatico. Esiste a proposito, a livello internazionale, un riconoscimento satirico (gli IgNobel Prizez) che viene dato agli autori di ricerche strane, divertenti, a volte assurde. Come evitare questo rischio? Il collegamento tra ricerca (università) e applicazione (aziende) permette di impiegare risorse intellettuali e materiali in maniera utile, fermi restando principi etici. Vengono riportati alcuni esempi di interazione virtuosa tra ricerca innovativa e sua fruizione nel settore vitivinicolo.
DEVIS BIANCHINI
Università di Brescia
FORMAZIONE CHE INNOVA: IMPRESE E UNIVERSITÀ A CONFRONTO
Un modello di collaborazione tra università e imprese che sta trovando molto spazio è quello dove la formazione post-universitaria diventa terreno fertile per l’innovazione. Le aziende portano i propri casi reali, condividendo sfide e bisogni concreti, mentre l’università propone chiavi di lettura e strumenti avanzati per affrontarli, dalle tecniche digitali ai metodi di analisi più innovativi. Nasce così un dialogo virtuoso: l’impresa investe nella crescita dei talenti, l’università valorizza la propria capacità di ricerca e trasferimento, e i giovani professionisti acquisiscono competenze di frontiera, immediatamente spendibili nel mondo del lavoro.
LUIGI BONIZZI
Università degli Studi di Milano
LA BUROCRAZIA UNIVERSITARIA È SUPERABILE?
L’intervento mette in luce come gli eccessi burocratici rappresentino un ostacolo alla collaborazione tra università e imprese, in particolare nella stipula delle convenzioni per stage e tirocini. Si propone l’adozione di convenzioni quadro e il ruolo di organismi intermedi come facilitatori, così da semplificare i processi e valorizzare i progetti sostenuti dalle aziende. Saranno inoltre affrontate le rigidità dei settori scientifico-disciplinari e le potenzialità delle scuole di specializzazione, con l’obiettivo di avvicinare la formazione post-laurea alle reali esigenze del mondo produttivo.
GUIDO BOSTICCO
Docente di Scrittura creativa all’Università di Pavia – Consulente di strategie culturali
PER UNA CULTURA DELLA RELAZIONE CONSAPEVOLE IN AZIENDA
Per creare una cultura bisogna stabilire delle connessioni fra significanti (le forme) e significati e metterle in comune. Connessioni che abbiano senso per ciascuno, per la comunità e in rapporto al mondo intero. La cultura è la concatenazione di questi elementi di senso, che creano un terreno comune.
Anche in aziende con una propensione forte alla cura delle relazioni interne e attenzione alle persone, occorre sempre re-interpretare e re-interiorizzare i fondamenti della cultura aziendale in rapporto ai mutamenti degli scenari locali e globali.
Il primo passo per farlo è aumentare il livello di consapevolezza individuale e relazionale. Persone più consapevoli, più aperte e capaci di creare relazioni generano comunità migliori, più coese, più versatili e più adattive, si tratti di una azienda, di un condominio, di una città...
Occorre concentrarsi sulle persone, prima che sui processi. E la struttura-base su cui impostare il percorso è la relazione.
GIAN PAOLO BRACESCHI
AD Good Senses srl
UNIVERSITÀ E IMPRESA: RICOSTRUIRE UN LEGAME STRATEGICO PER IL FUTURO
Innovazione e formazione sono due dimensioni strettamente interconnesse: la prima nasce dalla conoscenza e la seconda ne è veicolo e strumento di diffusione. Allo stesso modo, università e impresa rappresentano due realtà autonome ma complementari, il cui dialogo dovrebbe costituire l’anello di congiunzione capace di generare progresso, promuovere nuove competenze e aggiornare costantemente i saperi.
Oggi, tuttavia, questo legame appare fragile o addirittura assente: le imprese si rivolgono sempre meno al mondo accademico, mentre l’università fatica a proporre stimoli e soluzioni capaci di incidere realmente nel tessuto produttivo. Per rafforzare il sistema economico e sociale del Paese è necessario ricostruire questa alleanza strategica, creando nuove sinergie tra ricerca, formazione e innovazione e aprendo così la strada a percorsi di crescita condivisa e sostenibile.
EUGENIO BRENTARI
Università di Brescia e Vicepresidente IASA
IL MONOLOGO DELL’UNIVERSITÀ E IL SILENZIO DELL’IMPRESA
L’università troppo spesso si chiude nell’autoreferenzialità, parlando un linguaggio distante dalla realtà viva delle persone e dei territori.
Eppure, anche quando apre qualche spiraglio verso il mondo produttivo, trova spesso un’impresa assorbita dall’urgenza del fare, distratta, incapace o non disposta a coglierlo.
Ne nasce così un dialogo monco, fatto più di silenzi che di ascolto.
Università e impresa finiscono per specchiarsi solo in sé stesse, senza contaminarsi davvero.
E intanto, le opportunità di crescita reciproca si perdono nel vuoto di questo mancato incontro.
GAIA BRUNETTI
Responsabile HR&IT Mokador
DIMENSIONE AZIENDALE, CULTURA E INNOVAZIONE: SCENARI DI COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ
La dimensione e la cultura di un’impresa ne influenzano l’approccio a innovazione, ricerca e sviluppo.
Per la nostra realtà l’innovazione riguarda soprattutto nuovi prodotti, che ci consentano di acquisire nuovi clienti o entrare su nuovi canali.
La collaborazione con l’Università potrebbe supportarci nelle attività di studio del mercato ed i suoi trend, con attività di ricerca e focus group ed aiutarci a capire le potenzialità dell’AI.
Immagino una partnership che possa aumentare la professionalità interna e offrire esperienze pratiche a studenti e ricercatori.
ROBERTO CARCANGIU
Presidente Associazione Professionale Cuochi Italiani
UNIVERSITÀ E IMPRESE: IL MANIFESTO PER UNA RIVOLUZIONE GENTILE
Tutti noi possiamo essere gli ingredienti diversi di una gentile rivoluzione: ognuno porta con sé una caratteristica unica che, se sapientemente armonizzata, fa sì che nessuno prevalga. Quando gli ingredienti trovano equilibrio, la ricetta diventa tradizione, e la tradizione si trasforma in storia.
IASA è un’associazione che unisce professori, università, imprese e studenti in un’alleanza fondata su rispetto, condivisione e responsabilità. L’obiettivo è promuovere modelli nuovi, concreti e sostenibili, capaci di rispondere ai bisogni reali e di generare valore per la collettività. Università, imprese, studenti e Stato devono tornare ai loro ruoli originari, superando autoreferenzialità, logiche di profitto immediato e burocrazia sterile. La sfida è riallineare competenze e bisogni, creando un ecosistema trasparente e affidabile, dove ogni attore sia valutato sull’impatto concreto. Tre parole chiave guidano il percorso: rilevanza, responsabilità, onestà. Perché non basta sapere o fare: serve farlo bene, insieme, e a beneficio di tutti.
CHIARA DALL’ASTA
Università degli Studi di Parma
CON QUALE SPIRITO LE AZIENDE DEVONO AVVICINARSI ALL’UNIVERSITÀ?
In un contesto economico e tecnologico in rapida evoluzione, il dialogo tra impresa e ricerca accademica è cruciale per generare innovazione sostenibile e competitività. Le aziende dovrebbero avvicinarsi all’università con spirito aperto, strategico e orientato alla co-creazione, riconoscendo il valore della ricerca come motore di sviluppo. Le università, dal canto loro, necessitano di comprendere tempi, linguaggi e obiettivi del mondo produttivo. Questo contributo propone una riflessione su come costruire collaborazioni efficaci, valorizzando esperienze concrete e modelli virtuosi, partendo dall’esperienza acquisita all’Università di Parma.
CINZIA FONTANA
Resp. R&D Bevande, Pomodoro, Verdure surgelate Fruttagel
ABBRACCIARE OBIETTIVI COMUNI PER AFFRONTARE INSIEME LE SFIDE DEL FUTURO
Cosa serve alle Aziende?
Cosa può offrire il mondo accademico?
La risposta risiede nel dialogo, nel confronto, nella condivisione dei bisogni reciproci, per leggere il presente, intercettare le tendenze e disegnare e sviluppare insieme il futuro.
L’incontro tra ricerca scientifica e applicazione industriale consente di trasformare conoscenze teoriche in soluzioni concrete.
Le aziende possono anticipare i trend di mercato grazie ai risultati della ricerca, mentre le università possono trovare nel confronto con il tessuto produttivo uno stimolo concreto all’innovazione.
Collaborazioni strutturate favoriscono lo sviluppo di progetti, tecnologie e competenze ad alto valore aggiunto.
Questo dialogo è essenziale per affrontare le sfide economiche, sociali e ambientali del futuro.
MASSIMO GIORDANI
Università di Torino
MARKETING E COMUNICAZIONE COME PONTE TRA RICERCA E IMPRESA
Nel workshop della International Academy of Sensory Analysis, Massimo Giordani mostrerà come marketing e comunicazione funzionino da ponte tra università e imprese, laboratori e mercato. Non “vendono” risultati: li rendono comprensibili, comparabili e desiderabili. Il marketing diventa linguaggio comune e base di fiducia; la narrazione, quando è verificabile, trasforma i dati in scelte. Con un approccio umanistico‑digitale, si metteranno al centro le relazioni: codice condiviso, ascolto reciproco, responsabilità verso utenti e territorio. Così la ricerca trova applicazione, l’impresa riduce l'incertezza e le comunità beneficiano di innovazioni più utili e inclusive.
MAURIZIO MICHIELI
Formatore e socio di EVOLVE srl
LA CULTURA ORGANIZZATIVA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
La sicurezza alimentare non dipende in primis da procedure, macchinari o tecnologie: fino a che IA non ci separi è ancora la testa a governare il braccio, è il pensiero a governare l'azione.
I bambini, nell'approccio pedagogico, apprendono; gli adulti, nell'approccio andragogico,"imparano a imparare": nozioni, tecniche e modelli devono essere affiancati da una più profonda comprensione della realtà, attraverso una rinnovata consapevolezza e un approccio sistemico.
La cultura organizzativa per la sicurezza alimentare è attenzione, prevenzione, responsabilità individuale e condivisa: compito dell'Università è, dunque, affiancare alla trasmissione di strumenti tecnico-operativi la condivisione di moderne conoscenze manageriali, che permettano ai futuri knowledge workers di contrastare il dis-umanesimo in atto nelle organizzazioni e nella società.
LUIGI ODELLO
Segretario accademico Iasa
IASA: L’ANELLO DI CONGIUNZIONE TRA UNIVERSITÀ E IMPRESA
Presente in 19 atenei in Italia, con un team di innovazione che conta 39 accademici e popolata da 30 sensory point (le imprese e le organizzazioni aggregate), l’International Academy of Sensory Analysis rappresenta un crocevia importante per le relazioni tra l’università e il mondo della produzione, in particolare di quello alimentare.
Non solo Iasa mette a punto progetti di ricerca con benefici per la Terza missione degli atenei e per realizzare pubblicazioni scientifiche, ma genera network interdisciplinari su misura per l’innovazione nelle imprese. A Iasa fanno ricorso organizzazioni importanti per la costituzione del loro Comitato Scientifico e molti studenti per lo stage e per la tesi di laurea. Notevole è il lavoro di divulgazione scientifica che svolge attraverso riviste, webinar come "Mezz’ora con la scienza", workshop. Attività che innescano relazioni e collaborazioni che non di rado portano alla costituzione di company academy per il trasferimento della conoscenza alle maestranze, ai collaboratori e ai clienti. I temi di ricerca attualmente più sviluppati riguardano le scienze sensoriali (miglioramento dei metodi, approfondimenti sul linguaggio, nuove applicazioni, sensomica, brand olfattivi), l’intelligenza artificiale e lo studio dell’evoluzione dei prodotti più importanti del nostro paniere alimentare (vino, caffè, spirits, formaggi, salumi, aceto balsamico di Modena e altri ancora) e la relativa narrazione.
CRISTIAN RIDOLFI
Presidente Consorzio Tutela Vini Soave
COLLABORIAMO DA MOLTO TEMPO CON L’UNIVERSITÀ. COME?
Il Consorzio Tutela Vini Soave ha posto la ricerca al centro delle proprie strategie per coniugare tutela del paesaggio e innovazione. Attraverso progetti sperimentali come Soilution System (2020-2023), ha sviluppato tecniche conservative e modelli di gestione integrata per ridurre il rischio erosivo nei vigneti collinari. Con Integra (in corso) punta invece su tecnologie sostenibili per aumentare la resilienza e la competitività delle filiere agroalimentari, includendo analisi digitali dei terreni e soluzioni per il consolidamento dei terrazzamenti. Parallelamente, l’indagine sul paesaggio delle colline del Soave monitora i cambiamenti e definisce best practices viticole ed ecologiche. Dal mondo universitario il Consorzio auspica un dialogo costante, trasferimento di conoscenze e progetti condivisi per affrontare sfide ambientali e produttive future.
ALESSANDRO SCHENA
Open Innovation Manager
FROM THE ALPS TO THE WORLD
From the Alps to the world: il percorso di Loacker verso l’open innovation è una storia di trasformazione, visione e coraggio. Forte delle proprie radici come azienda familiare e delle solide basi sviluppate grazie a un R&D interno di eccellenza, Loacker ha raccolto la sfida di ripensare il proprio modello di innovazione. L’azienda ha così intrapreso la transizione da un sistema chiuso e strutturato a più fasi a un processo aperto e flessibile. L’intervento esplorerà come Loacker affronta le sfide e coglie le opportunità, integrando contributi sia interni che esterni e al tempo stesso gestendo i cambiamenti culturali.
MICHELE VISCIDI
Amministratore Delegato Distilleria Nardini, membro Cda Consorzio Nazionale Grappa
IMPARIAMO A CONOSCERE LA GRAPPA
Il settore degli Spirits affronta sfide che richiedono dati solidi e analisi puntuali dei mercati, in Italia e all’estero, con particolare attenzione al canale del fuori casa. L’università può essere un alleato prezioso in questo percorso, offrendo competenze, ricerca e nuove prospettive. Questo è fondamentale per orientare le strategie e sostenere una crescita volta a valorizzare la grappa come autentica eccellenza italiana, raccontandone storia e identità con linguaggi capaci di dialogare con il presente. Solo attraverso la conoscenza condivisa sarà possibile costruire un futuro più solido e consapevole per questo settore.
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