Ora sembra ufficiale: dal 2016
Vurchio e la UIR divorziano
Il direttore ha dato le dimissioni dopo un periodo di polemiche interne.
Saranno irrevocabili o per verificare se c’è ancora un rapporto fiduciario su cui ricostruire una gestione? Il problema è il rappporto con Conad
Saranno irrevocabili o per verificare se c’è ancora un rapporto fiduciario su cui ricostruire una gestione? Il problema è il rappporto con Conad
Dimissioni irrevocabili o, come vorrebbe il sindaco di Roma per il suo caso, utili per verificare se c’è ancora un rapporto fiduciario su cui ricostruire una gestione? Sta un po’ in questi termini la questione che sta mettendo in discussione una delle più dinamiche associazioni di ristoratori italiani, la Uir. Il direttore “storico”, nonchè anima ed in qualche misura padre-padrone dell’associazione, Savino Vurchio, ha preso carta e penna e, dopo mesi di polemiche interne sul suo ruolo e sugli obiettivi dell’associazione con più collimanti coi suoi, ha messo nero su bianco quelle dimissioni di cui si parlava da tempo. Un atto che il consiglio direttivo avrebbe congelato fino a fine anno, così da trovare la soluzione migliore per tutti. Una separazione più o meno “consensuale” a cui si collegherebbe anche la contestuale uscita, insieme a Vurchio, di Fabrizio Barontini, il cuoco responsabile organizzativo delle iniziative esterne (per lo più eventi pagati da Conad).
Ed è proprio sui rapporti fra Conad e Vurchio (da tempo consulente marketing del secondo gruppo della grande distribuzione alimentare in Italia) che si è giocato negli ultimi anni tutto il complicato equilibrio interno dell’associazione, presieduta dallo stellato Igles Corelli. La Uir è infatti sembrata progressivamente scivolare sempre più verso il ruolo di strumento promozionale di Conad, a cui fornisce cuochi testimonial e garanti di prodotti. Molti dei progetti di potenziamento di servizi e promozione (a vantaggio di tutti i soci) sono invece restati nel cassetto, dopo che era stata chiusa anche la testata di riferimento del gruppo, Sapori e Piaceri.
Come pure sembrano rimasti nel cassetto alcuni compensi di consulenti il cui pagamento è stato oggetto di rimpalli fra Vurchio (che gestiva in passato i bilanci della Uir attraverso una sua società di comunicazione) e il consiglio direttivo.
Il vero oggetto del contendere pare in ogni caso il rapporto con Conad. Tutto è sempre stato svolto in maniera assolutamente trasparente e legittima, ma molti soci e dirigenti Uir l’hanno via via contestato per due motivi: da un lato per la crescente immagine di appiattimento professionale nei confronti della Conad, e dall’altro perché solo grazie ai contributi di Conad (per lo più girati però a singoli soci) l’associazione riusciva a coprire i sui costi di gestione.
Ora bisognerà capire cosa deciderà di fare il consigli direttivo a fine anno quando dovrebbero essere riassegnate tutte le cariche. Allora si capirà anche che posizione assumerà il presidente Igles Corelli che aveva assunto un incarico dichiaratamente di rappresentanza, ma che con l’uscita di Vurchio necessita di trasformarsi in qualcosa di molto più operativo. Salvo che alla fine, come nelle migliori tradizioni italiane, tutti si ritrovino d’amore e d’accordo… Magari grazie a qualche sponsorizzazione in più di Conad.
ITALIAATAVOLA
Ed è proprio sui rapporti fra Conad e Vurchio (da tempo consulente marketing del secondo gruppo della grande distribuzione alimentare in Italia) che si è giocato negli ultimi anni tutto il complicato equilibrio interno dell’associazione, presieduta dallo stellato Igles Corelli. La Uir è infatti sembrata progressivamente scivolare sempre più verso il ruolo di strumento promozionale di Conad, a cui fornisce cuochi testimonial e garanti di prodotti. Molti dei progetti di potenziamento di servizi e promozione (a vantaggio di tutti i soci) sono invece restati nel cassetto, dopo che era stata chiusa anche la testata di riferimento del gruppo, Sapori e Piaceri.
Come pure sembrano rimasti nel cassetto alcuni compensi di consulenti il cui pagamento è stato oggetto di rimpalli fra Vurchio (che gestiva in passato i bilanci della Uir attraverso una sua società di comunicazione) e il consiglio direttivo.
Il vero oggetto del contendere pare in ogni caso il rapporto con Conad. Tutto è sempre stato svolto in maniera assolutamente trasparente e legittima, ma molti soci e dirigenti Uir l’hanno via via contestato per due motivi: da un lato per la crescente immagine di appiattimento professionale nei confronti della Conad, e dall’altro perché solo grazie ai contributi di Conad (per lo più girati però a singoli soci) l’associazione riusciva a coprire i sui costi di gestione.
Ora bisognerà capire cosa deciderà di fare il consigli direttivo a fine anno quando dovrebbero essere riassegnate tutte le cariche. Allora si capirà anche che posizione assumerà il presidente Igles Corelli che aveva assunto un incarico dichiaratamente di rappresentanza, ma che con l’uscita di Vurchio necessita di trasformarsi in qualcosa di molto più operativo. Salvo che alla fine, come nelle migliori tradizioni italiane, tutti si ritrovino d’amore e d’accordo… Magari grazie a qualche sponsorizzazione in più di Conad.
ITALIAATAVOLA
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