martedì 27 ottobre 2015

TAORMINA GOURMET ANTICIPA VINITALY

Taormina Gourmet 

anticipa il Vinitaly 
Il biologico al centro 

degli scenari futuri

Taormina Gourmet svela delle anticipazioni inedite sulla prossima edizione di Vinitaly. Grande spazio a sostenibilità ambientale e ai vini biologici per l’edizione che celebra i 50 anni della grande fiera del vino

La seconda giornata di Taormina Gourmet ha aperto con un’esclusiva anteprima della prossima edizione del Vinitaly, che nel 2016 festeggerà i suoi 50 anni. Accanto a Fabrizio Carrera, direttore di Cronache di Gusto e patron della manifestazione, Stevie Kim, direttore Vinitaly International e Gianni Bruno (nella seconda foto in basso, il primo da sinistra), manager Wine & Food di Verona Fiere, Brand manager e responsabile di Vinitaly. Il 22 e 23 settembre 1967 le prime “Giornate del Vino” a Verona segnavano la data di nascita del Vinitaly. Alla 50ª edizione l’orizzonte della fiera enologica italiana più importante è sempre più proiettato verso l’internazionalizzazione e la sostenibilità. 


«Due sono gli obiettivi principali - dichiara Gianni Bruno - per le prossime edizioni. Puntare a incentivare le visite di ospiti internazionali e favorire la valorizzazione delle proposte che hanno un occhio di riguardo verso la sostenibilità ambientale. Le proposte di vini bio sono sempre più importanti e gradite dal mercato». 

Il vino italiano nel mondo? Dipende, dal periodo e dal vino, spiega Stevie Kim(: «Il prosecco continua ad essere la bandiera più nota del vino italiano nel mondo, ma l’Etna scala sempre più posizioni. Ieri sono stata tutto il giorno sull’Etna ed è incredibile la gamma di odori, sensazioni, suggestioni che quei luoghi sanno trasmettere. E i vini che nascono lì sono straordinari. Riguardo il consumo interno del vino italiano, non è una novità che sia diminuito: i risultati migliori oggi li ha chi ha investito nell'export. Noi supportiamo questo lavoro promuovendo non solo gli incontri con i buyer, ma soprattutto la formazione di veri e propri ambasciatori del vino. È complicatissimo spiegare il vino italiano all'estero: sia per la quantità di vitigni autoctoni sia per la molteplicità di denominazioni: è importante fare anche un lavoro per iniettare rigore sull'impostazione della comunicazione del vino italiano all'estero».
Moltissimi i momenti dedicati al vino durante la seconda giornata: l’apertura del maxi banco di assaggio, con oltre 160 cantine italiane ed estere, la verticale di Galatrona di Tenuta di Petrolo, quella di Kaid (Syrah) di Alessandro di Camporeale, quella di Barbera di Cantine Iuli, e ancora i grandi Nero d’Avola siciliani raccontati da Salvo Foti, la verticale di Doc Castel del Monte Vigna Pedale Riserva della Cantina Torrevento e - per la prima volta - la verticale di tutte le annate di Sabbie di Sopra il Bosco di Nanni Copè, straordinario rosso campano nato dal genio di Giovanni Ascione e dall’incontro di Pallagrello Nero con un piccolo saldo di Aglianico e Casavecchia. 

Tra gli appuntamenti più interessanti quello con Alessandro Dettori, che è venuto a far assaggiare cinque annate del suo Tenores, un Cannonau in purezza complesso e intenso, ma soprattutto a portare il suo racconto di vignaiolo verace, indipendente, anarchico. E naturalmente quello con Daniele Cernilli, “Doctor Wine”: il curatore della Guida Essenziale ai Vini d’Italia ha scelto di portare in degustazione esclusivamente 14 grandi vini del centro-sud Italia, dimostrando un salto di qualità impensabile fino a quindici anni fa, frutto di una grande acquisizione di consapevolezza personale e tecnica di molti produttori storici.
ITALIAATAVOLA

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