NUOVE BIRRE
GRAZIE A NUOVI LIEVITI
La nuova frontiera della ricerca nel campo delle birre
si sta concentrando sui lieviti. Sono infatti i lieviti a
convertire l'amido solubile in alcol e a creare, grazie a metabolismi secondari, composti volatili che danno
aromi e profumi alla bevanda.
Non è quindi solo la tostatura, parte integrante del processo di maltazione, a dare origine al sapore della birra,
come ha dimostrato l'Università belga di Leuven. I ricercatori hanno provato a incrociare Saccharomyces
cerevisiae e Saccharomyces eubayanu, lieviti molto diversi tra loro, tanto da essere paragonati a tigri e leoni
da parte degli studiosi. Attraverso la modulazione di temperature di fermentazione e fattori di crescita dei
lieviti, gli studiosi hanno forzato l'incrocio, riuscendoci solo nel 10% dei casi.
In alcuni casi la birra ottenuta era davvero pessima ma in due casi è stata considerata dai ricercatori
“magnifica”.
Il nuovo lievito, estratto da quest'ultima birra, è stato battezzato Saccharomyces pastorianus e avrebbe
proprietà sorprendenti.
Oltre a ridurre significativamente i tempi di fermentazione, permette di diminuire
anche le temperature a 8-10 °C, contro i 15-25 gradi normalmente necessari al processo utilizzando il
tradizionale Saccharomyces cerevisiae. La birra ottenuta, inoltre, avrebbe un grado alcolico normalmente
inferiore a quelle ottenute con lieviti tradizionali.
Secondo i ricercatori, grazie ai nuovi lieviti sarà possibile aumentare significativamente la gamma delle birre
lager, cioè quelle ottenute con basse temperature di fermentazione e che rappresentano la tipologia più
diffusa e consumata al mondo.
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