DANESE: «PER IL 50° VINITALY
PREVISTI 8 MILIONI
DI INVESTIMENTO PER IL BUSINESS»
Si è svolto a Verona il talk show dedicato
alla prossima edizione della rassegna internazionale dedicata al vino, la cinquantesima. Il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: « L’obiettivo sarà quello di portare 800 buyer in più rispetto a quelli tradizionalmente presenti». Nasce il Premio 5 Star Wines come leva di marketing e di promozione commerciale.
alla prossima edizione della rassegna internazionale dedicata al vino, la cinquantesima. Il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: « L’obiettivo sarà quello di portare 800 buyer in più rispetto a quelli tradizionalmente presenti». Nasce il Premio 5 Star Wines come leva di marketing e di promozione commerciale.
«Per
il 50° Vinitaly abbiamo pianificato investimenti per 8 milioni di euro a
supporto del wine business, dell’incoming di operatori esteri, del
miglioramento delle infrastrutture di servizio per i nostri clienti e
per rendere ancora più netta la distinzione fra operatori professionali
all’interno della rassegna nel quartiere fieristico ed
i wine lover che avranno il proprio riferimento in un evento dedicato
nel centro della città. Tutte le attività finalizzate a potenziare il
business fieristico sono la priorità del nuovo consiglio di
amministrazione».
Lo ha detto il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, intervenendo questo pomeriggio al talk show di wine2wine 2015 (www.wine2wine.net, evento in programma fino a domani) dal titolo «Da un grande passato nasce un grande futuro – aspettando il 50° Vinitaly», al quale sono intervenuti Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, Domenico Zonin, presidente dell’Unione Italiana Vini, e Sandro Boscaini, presidente di Federvini.
Lo ha detto il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, intervenendo questo pomeriggio al talk show di wine2wine 2015 (www.wine2wine.net, evento in programma fino a domani) dal titolo «Da un grande passato nasce un grande futuro – aspettando il 50° Vinitaly», al quale sono intervenuti Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, Domenico Zonin, presidente dell’Unione Italiana Vini, e Sandro Boscaini, presidente di Federvini.
La
strada da percorrere per un comparto che vale per l’Italia oltre 14
miliardi di euro e che, nel 2015, dovrebbe raggiungere il livello record
di esportazioni per circa 5,5 miliardi di euro, sarà sempre di più
quella dell’internazionalizzazione. A tal proposito, nell’ambito del
Programma nazionale di sostegno per il settore vitivinicolo per la
campagna 2014/2015 sono stati erogati oltre 336 milioni di euro a favore
del settore, vale a dire il 99% dei fondi assegnati.
Vinitaly,
inoltre, è stata inserita nel Piano di promozione straordinaria per
l’internazionalizzazione del made in Italy promosso dal governo, che
rappresenta un efficace contributo accanto alle risorse comunitarie
dell’OCM (Organizzazione comune di mercato). «Il Piano straordinario – ha ricordato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – ha
mostrato la propria efficacia anche con un’altra delle manifestazioni
di punta di Veronafiere, Marmomacc, che ha accresciuto il numero di
delegazioni commerciali e buyer dall’estero e ci attendiamo da Vinitaly
un’ulteriore spinta per l’export del vino italiano nel mondo». Solo nell’ultima edizione di Vinitaly, ha ricordato Mantovani, «la
presenza estera è stata di oltre 55mila operatori da 141 Nazioni, pari
al 37% del totale dei visitatori. L’incoming sarà rafforzato, con azioni
specifiche su Paesi target quali Germania, Austria, Svizzera, Regno
Unito, Paesi Scandinavi, Polonia, Usa e Canada, Russia, Giappone e Cina
e, per i vini naturali e biologici, con un sostegno a specifici
operatori su mercati come Nord Europa, Paesi Scandinavi, Germania e
Benelux. L’obiettivo è quello di portare 800 buyer mirati e selezionati, in più rispetto a quelli che tradizionalmente visitano Vinitaly».
Oggi
Vinitaly è un sistema a rete di cui fanno parte Vinitaly International,
OperaWine, Vinitaly Wine Club, VIA - Vinitaly International Academy,
wine2wine, Sol&Agrifood, Enolitech e i premi collegati. Senza
dimenticare Vinitaly & the City, che nel 2016 rappresenterà
l’ombrello sotto il quale saranno collegate tutte le iniziative «fuori
fiera», durante i giorni di manifestazione.
Naturalmente,
saranno rafforzati anche la logistica (dalla viabilità agli ingressi) e
i servizi agli operatori (connessioni dati, navette anche
dall’aeroporto di Venezia, fast track per visitatori esteri etc).
Il 50° di Vinitaly, in calendario dal 10 al 13 aprile, «non celebra solo una storia, ma permette di costruire concretamente un pezzo di futuro», ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina in
un videomessaggio, ricordando il ruolo chiave di Vinitaly nella
realizzazione e gestione a Expo Milano 2015 di VINO – A Taste of Italy,
in assoluto il primo padiglione dedicato al vino nella storia di
un’Esposizione Universale.
«Questi
50 anni hanno raccontato la storia del vino italiano, dai problemi alle
opportunità, dai momenti difficili alle grandi occasioni – ha affermato il Ministro Martina -. In
questi anni Vinitaly è stata in tutto e per tutto l’agenda che ha
consentito al vino italiano di costruirsi, rinnovarsi e raccontarsi per
fare salti di qualità in avanti.
Noi
ci siamo e dobbiamo cooperare e continuare a lavorare con una sinergia
tale da portare risultati concreti per il comparto e per l’intero Paese».
Cinquantesima edizione che, appunto, per il presidente Danese «sarà un nuovo inizio, con la ferma intenzione di narrare anche i prossimi cinquant’anni della storia del vino italiano».
Fra le novità annunciate per Vinitaly 2016 ci sarà anche il nuovo Premio Enologico Internazionale «5 Star Wines», presentato da Ian D’Agata, direttore scientifico di VIA - Vinitaly International Academy. «Un premio disegnato come reale strumento di business e leva di marketing per le aziende che vi prendono parte – ha spiegato D’Agata -
con una giuria internazionale composta di esperti di specifiche aree
produttive, che valuteranno solo i vini provenienti da quelle zone e
secondo le modalità riconosciute dal mercato».
Dopo
22 edizioni del Concorso Enologico Internazionale, si tratta di un
cambiamento epocale, che alza ulteriormente l’asticella della qualità
richiesta ai partecipanti. Non sarà più una competizione, infatti, ma un
premio destinato solo ai vini che raggiungeranno e supereranno i 90
centesimi nel giudizio espresso da commissioni composte da esperti
internazionali specializzati per area geografica di provenienza dei
vini.
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