Tutti i professionisti
dell’accoglienza
al centro del Premio
Italia a Tavola
di Alberto Lupini
Col nostro “Premio” abbiamo salito molte scale in questi anni. Parallelamente a come cresceva anche il ruolo di Italia a Tavola nel settore. I Pizzaioli e i Manager d’hotel completano le figure professionali rappresentate
Anche
le pizzerie e il mondo dell’ospitalità alberghiera entrano a pieno
titolo nella famiglia di Italia a Tavola. L’occasione per ufficializzare
le nuove aree di informazione ed aggiornamento che in questi ultimi
mesi abbiamo rafforzato è quella della nuova edizione del sondaggio “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e della ristorazione” (CLICCA QUI PER VOTARE), che ora comprende non a caso anche questi professionisti, i pizzaioli e i manager d’hotel.
Il “Premio Italia a Tavola” diventa così sempre più rappresentativo di tutto il mondo dell’Horeca. E questo avviene non casualmente, ma sulla base del progressivo ampliamento della nostra attenzione giornalistica a comparti strategici di quel mondo dell’accoglienza e dell’ospitalità che da tempo identifichiamo come “stile italiano”, vero valore aggiunto del turismo made in Italy che si integra e fa sinergia con i beni architettonici, ambientali ed agroalimentari, motivazioni delle scelte di chi viaggia.
Ed è come sempre al sondaggio, integrato ma autonomo rispetto al nostro quotidiano lavoro giornalistico, che come ogni anno affidiamo il compito di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle professioni che hanno a che fare col mondo dell’enogastronomia e dell’accoglienza. Lo facciamo attraverso professionisti conosciuti o che ci sono stati indicati dai nostri lettori. La nostra iniziativa, come noto, non è una gara per scegliere il migliore (ce ne sono fin troppe...), ma solo un gioco in amicizia per verificare chi ha saputo rappresentare al meglio il suo comparto dando valore all’impegno e al sacrificio quotidiano.
Col nostro “Premio” abbiamo salito molte scale in questi anni. Parallelamente a come cresceva anche il ruolo di Italia a Tavola nel settore. Ad una prima proposta di scelta fra Cuochi e Opinion leader (che teneva conto di quello che era allora il nostro principale focus di interesse), abbiamo negli anni aggiunto la sezione dei Maitre e Sommelier, perché ritenevamo centrale la professionalità della sala e dell’accoglienza. Poi è stata la volta dei Barman e dei Pasticceri, altre figure centrali e importanti nel fuori casa. Tutto ciò tenendo conto di come questi ambiti di lavoro venivano poi da noi seguiti nell’informazione quotidiana. Ora chiudiamo il cerchio con i Pizzaioli e i Manager d’hotel. E in questo modo Italia a Tavola si pone oggi come la testata di riferimento di tutti i professionisti che, lavorando nell’Horeca, costituiscono la prima linea dell’ospitalità. Non ci dimentichiamo certo di figure centrali come i camerieri o chi è di supporto dietro le quinte. Non trovandosi in prima linea o sotto i riflettori, non possono però contare su reti di conoscenze diffuse nel web e viene quindi meno una delle precondizioni per essere candidati.
Ora i giochi sono aperti.
Il “Premio Italia a Tavola” diventa così sempre più rappresentativo di tutto il mondo dell’Horeca. E questo avviene non casualmente, ma sulla base del progressivo ampliamento della nostra attenzione giornalistica a comparti strategici di quel mondo dell’accoglienza e dell’ospitalità che da tempo identifichiamo come “stile italiano”, vero valore aggiunto del turismo made in Italy che si integra e fa sinergia con i beni architettonici, ambientali ed agroalimentari, motivazioni delle scelte di chi viaggia.
Ed è come sempre al sondaggio, integrato ma autonomo rispetto al nostro quotidiano lavoro giornalistico, che come ogni anno affidiamo il compito di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle professioni che hanno a che fare col mondo dell’enogastronomia e dell’accoglienza. Lo facciamo attraverso professionisti conosciuti o che ci sono stati indicati dai nostri lettori. La nostra iniziativa, come noto, non è una gara per scegliere il migliore (ce ne sono fin troppe...), ma solo un gioco in amicizia per verificare chi ha saputo rappresentare al meglio il suo comparto dando valore all’impegno e al sacrificio quotidiano.
Col nostro “Premio” abbiamo salito molte scale in questi anni. Parallelamente a come cresceva anche il ruolo di Italia a Tavola nel settore. Ad una prima proposta di scelta fra Cuochi e Opinion leader (che teneva conto di quello che era allora il nostro principale focus di interesse), abbiamo negli anni aggiunto la sezione dei Maitre e Sommelier, perché ritenevamo centrale la professionalità della sala e dell’accoglienza. Poi è stata la volta dei Barman e dei Pasticceri, altre figure centrali e importanti nel fuori casa. Tutto ciò tenendo conto di come questi ambiti di lavoro venivano poi da noi seguiti nell’informazione quotidiana. Ora chiudiamo il cerchio con i Pizzaioli e i Manager d’hotel. E in questo modo Italia a Tavola si pone oggi come la testata di riferimento di tutti i professionisti che, lavorando nell’Horeca, costituiscono la prima linea dell’ospitalità. Non ci dimentichiamo certo di figure centrali come i camerieri o chi è di supporto dietro le quinte. Non trovandosi in prima linea o sotto i riflettori, non possono però contare su reti di conoscenze diffuse nel web e viene quindi meno una delle precondizioni per essere candidati.
Ora i giochi sono aperti.
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