Sigep, Conpait e
Cast Alimenti insieme
per valorizzare
il ruolo dei pasticceri
La Confederazione pasticceri italiani e Cast Alimenti hanno scelto il palcoscenico del Sigep per presentare una forte alleanza sull'alta formazione a favore della tutela dei pasticceri in Italia e all'estero . Federico Anzellotti (presidente di Conpait): «L'alta formazione è il primo passo per il riconoscimento della figura del pasticcere»
Un importante passo avanti per la tutela della figura professionale del pasticciere. È stato firmato domenica 22 gennaio il protocollo d'intesa tra Conpait (Confederazione pasticceri italiani) e Cast Alimenti, l'istituto di alta formazione del gusto. Una firma che non poteva che svolgersi all'interno del 38° Sigep, il Salone leader mondiale del dolciario artigianale in corso fino a mercoledì 25 gennaio alla fiera di Rimini.
Un'unione di forze per codificare la formazione professionale del pasticcere, in vista anche di un futuro riconoscimento istituzionale-normativo. Per la prima volta la formazione si è seduta allo stesso tavolo per trovare un importante accordo. Da oggi sussiste uno stretto allineamento tra la struttura metodologica di Conpait e quella di Cast Alimenti, che prevede una alta formazione professionale di 80 ore nelle prime cinque scuole coinvolte in questo programma: Sicilia, Calabria, Abruzzo, Lazio e, ovviamente, Brescia, dove Cast Alimenti ha il proprio quartier generale.
La firma dell'accordo nasce per andare incontro alla crescente domanda di personale professionista di cui il settore necessita. Il mondo della pasticceria artigianale, infatti, continua a segnare positivamente il mercato del lavoro, è un comparto economico sempre in forte crescita e ha, perciò, bisogno di protagonisti altamente formati e specializzati.
«L'alta formazione è il primo passo per il riconoscimento della figura del pasticcere - ha commentato Federico Anzellotti - abbiamo bisogno che le aziende supportino il comparto, ma esiste una necessità urgente che i professionisti che utilizzino i macchinari siano altamente formati. Per troppo tempo le nuove tecnologie non sono state utilizzate al meglio».
Sono tre le esigenze, i tre pilastri: la professionalità, le tecnologie e le materie prime, per dare un’impronta del Made in Italy seria, concreta e risalire i gradini dei mercati internazionali. La vera scommessa è l'internazionalizzazione. Per vincere bisogna farlo insieme e la firma di questo protocollo è un forte punto di partenza. Dario Mariotti di Cast Alimenti, insieme ai formatori maestri pasticceri Eliseo Tonti e Pierpaolo Magni, hanno condiviso il commento di Anzellotti: «Condividiamo il senso dell'accordo e l'importanza della partenza di un percorso comune che prima non c'era e ora è realtà. Vogliamo innalzare la figura formativa del pasticcere per consegnare, in particolare ai giovani, tutte le leve per crescere professionalmente e competere all'estero. Il riconoscimento del ruolo del pasticcere è l'obiettivo di tutti».
Un'unione di forze per codificare la formazione professionale del pasticcere, in vista anche di un futuro riconoscimento istituzionale-normativo. Per la prima volta la formazione si è seduta allo stesso tavolo per trovare un importante accordo. Da oggi sussiste uno stretto allineamento tra la struttura metodologica di Conpait e quella di Cast Alimenti, che prevede una alta formazione professionale di 80 ore nelle prime cinque scuole coinvolte in questo programma: Sicilia, Calabria, Abruzzo, Lazio e, ovviamente, Brescia, dove Cast Alimenti ha il proprio quartier generale.
La firma dell'accordo nasce per andare incontro alla crescente domanda di personale professionista di cui il settore necessita. Il mondo della pasticceria artigianale, infatti, continua a segnare positivamente il mercato del lavoro, è un comparto economico sempre in forte crescita e ha, perciò, bisogno di protagonisti altamente formati e specializzati.
Federico Anzellotti
«L'alta formazione è il primo passo per il riconoscimento della figura del pasticcere - ha commentato Federico Anzellotti - abbiamo bisogno che le aziende supportino il comparto, ma esiste una necessità urgente che i professionisti che utilizzino i macchinari siano altamente formati. Per troppo tempo le nuove tecnologie non sono state utilizzate al meglio».
Sono tre le esigenze, i tre pilastri: la professionalità, le tecnologie e le materie prime, per dare un’impronta del Made in Italy seria, concreta e risalire i gradini dei mercati internazionali. La vera scommessa è l'internazionalizzazione. Per vincere bisogna farlo insieme e la firma di questo protocollo è un forte punto di partenza. Dario Mariotti di Cast Alimenti, insieme ai formatori maestri pasticceri Eliseo Tonti e Pierpaolo Magni, hanno condiviso il commento di Anzellotti: «Condividiamo il senso dell'accordo e l'importanza della partenza di un percorso comune che prima non c'era e ora è realtà. Vogliamo innalzare la figura formativa del pasticcere per consegnare, in particolare ai giovani, tutte le leve per crescere professionalmente e competere all'estero. Il riconoscimento del ruolo del pasticcere è l'obiettivo di tutti».
italiaatavola
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