mercoledì 25 gennaio 2017

Serata finale del festival Cinegustologia

Serata finale del festival 

Cinegustologia. Una pizza 

dedicata ad Alberto Sordi

A Trevico (Av) si conclude il Festival che intreccia il grande cinema italiano con la tradizione della cucina nostrana, con omaggi a Ettore Scola, Ennio Morricone e Alberto Sordi, a cui sarà dedicata una pizza


Domenica 29 gennaio a Trevico (Av) il concerto in Cattedrale con le musiche da cinema di Ennio Morricone e la pizza d’autore per accompagnare la proiezione de “La più bella serata della mia vita” di Ettore Scola saranno il piatto forte della giornata conclusiva del primo Festival italiano della Cinegustologia interamente dedicato a Ettore Scola. Il programma prenderà il via alle 13.30 nella Stazione Enogastronomica della Valle di Ufita con il pranzo “Nel regno degli eco-chef” dove spiccano i prodotti tipici trevicani: patate, prosciutto e i celebri trilli fatti a mano. Alle 15.30 dallo stesso luogo partirà la visita guidata alla scoperta dei percorsi naturalistici di Trevico che con i suoi 1.094 metri rappresenta il centro abitato più alto del Mezzogiorno peninsulare.

Serata finale del festival Cinegustologia  Nasce la pizza dedicata ad Alberto Sordi

Alle 17.00 a Palazzo Scola la presentazione del progetto “Borsa di Studio Ettore Scola”. Alle 18.00 nella splendida Cattedrale Santissima Maria Assunta di Trevico il concerto a cura dell’ensemble cameristico “Harmonia Mundi” diretto dal Maestro Vincenzo Di Ianni con le musiche da cinema di Ennio Morricone: da “C’era una volta il West” a “Nuovo Cinema Paradiso”, da “C’era una volta in America” a “La leggenda del pianista sull’oceano”. La chiusura del Festival a partire dalle 19.30 ancora alla Stazione Enogastronomica della Valle dell’Ufita con la Cinegustologia che racconterà il cinema di Ettore Scola con la pizza d’autore della pizzeria Pizzaart di Battipaglia preparata live dal Maestro pizzaiolo Vito De Vita, due spicchi nella Guida delle Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso, ambasciatore del gusto di Slow Food, “Chef dei grani” visto il suo grande lavoro di recupero dei grani antichi e già testimonial della pizza come eccellenza gastronomica italiana in prestigiosi Festival internazionali del cinema da Cannes a Venezia.

Ad accompagnare la proiezione de “La più bella serata della mia vita” (Italia, 1972), uno dei film più noti di Ettore Scola con Alberto Sordi e Janet Agren, ci saranno due pizze speciali. Prima una “Diavola” dedicata alla splendida attrice svedese, icona sexy del cinema italiano degli anni ’70 ed ’80, che nel film rappresenta appunto il demonio. E sarà una pizza al carbone vegetale con pomodoro datterino della Valle del Sele, fior di latte e n’duja di Spilinga, che sono gli ingredienti che da Pizzaart a Battipaglia identificano abitualmente “La passeggiata”, la pizza dedicata al pittore francese Claude Monet.

Poi sarà la volta dell’inedita pizza “Alberto Sordi”, ideata per l’occasione da Vito De Vita, su suggerimento dell’inventore della Cinegustologia, Marco Lombardi, con fior di latte della Valle del Sele, farine e fiocchi di farro di antichi grani siciliani, mozzarella di bufala Dop di Battipaglia affumicata in paglia e speck affumicato dell’Alto Adige Igp aggiunto a crudo. Una pizza che sarà associata cinegustologicamente al personaggio principale del film di Scola interpretato appunto da Alberto Sordi e che da martedì 31 gennaio sarà inserita stabilmente nel menù di Pizzaart a Battipaglia.

Ettore Scola - Serata finale del festival Cinegustologia  Nasce la pizza dedicata ad Alberto Sordi
Ettore Scola

«Il Demonio è piccante e carnale come la ‘nduja - spiega il direttore artistico del Festival della Cinegustologia, Marco Lombardi - ma se si presenta sotto forma di una splendida ragazza come nel film di Scola è anche morbido e dolce come un pomodorino cotto e come la mozzarella, appena mitigati dalla cupezza del carbone vegetale la cui leggerezza suggerisce la facilità con cui l’uomo spesso finisce per peccare. La vita di Alberto Sordi ne “La più bella serata della mia vita” è, invece, piacevolmente croccante come il farro, e dolcemente ‘facile’ come la mozzarella, ma di sottofondo si sente il sapore cinereo dell’affumicatura dello speck, che anticipa la sua fine tra le fiamme dell’inferno».

Il primo Festival italiano della Cinegustologia nasce in Campania, a Trevico, il centro abitato più alto del Mezzogiorno peninsulare. Un borgo medievale dell’alta Irpinia, incastonato tra Campania e Puglia a 1.094 metri di altezza, che ha dato i natali (il 10 maggio del 1931) ad Ettore Scola, che ha poi celebrato il suo legame con la città nel film “Trevico - Torino - Viaggio nel Fiat-Nam”, divenuto un simbolo negli anni 70’ delle narrazioni cinematografiche dell’emigrazione dei giovani meridionali verso le grandi fabbriche del Nord.

Oggi ad oltre 40 anni da quella pellicola del 1973, una delle grandi testimonianze dell’impegno civile del cinema di Scola e ad un anno dalla morte del regista irpino (il 19 gennaio 2016) la sua città natale lo celebra dedicando interamente alle sue opere il primo Festival italiano della Cinegustologia, un nuovo modo di fruire il cinema attraverso le analisi del gusto ideato da Marco Lombardi, docente di Cinema ed Enogastronomia in alcune delle principali Università italiane, dallo Iulm di Milano alla Sapienza di Roma, dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Serata finale del festival Cinegustologia  Nasce la pizza dedicata ad Alberto Sordi

Nella prima edizione del Festival c’è stato un fitto programma di eventi cinegustologici che dal 5 al 29 gennaio, grazie alla collaborazione con i comuni di Vallesaccarda e di Zungoli, hanno rappresentato una straordinaria vetrina delle eccellenze enogastronomiche e paesaggistiche dell’intero territorio irpino della Baronia, ma sono stati anche e soprattutto un modo per offrire ai più giovani e non solo la possibilità di vedere alcuni grandi capolavori della storia del cinema italiano. Una storia che Ettore Scola ha attraversato per oltre quarant’anni (è datato 1964 il suo esordio alla regia), dirigendo alcuni dei più grandi attori del cinema italiano come Vittorio Gassman, Sophia Loren, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Giovanna Ralli, Alberto Sordi e Massimo Troisi, ma anche grandi attori internazionali come Gerard Depardieu e Jack Lemmon.

«La Cinegustologia - racconta Marco Lombardi - è un nuovo approccio che, estrapolando profumi, sapori e sensazioni tattili dalla filmografia di vari registi, proprio come se le loro opere fossero cose da bere o da mangiare, permette di descrivere i vini e i cibi al di là dei linguaggi e dei rituali canonici della critica, cioè in maniera più libera e popolare, visto che il cinema è patrimonio di tutti». Del resto capita di frequente che commentando un film ci viene da dire che è dolce, amaro, duro, crudo, tenero o anche piccante. «Ebbene questa diffusa tendenza lessicale - evidenzia Lombardi - testimonia l’insufficienza dei classici codici linguistici (critici) che spesso, inseguendo una vana presunzione di oggettività, mettono fuori campo le nostre emozioni nella valutazione di un film».

E oggi, dopo quasi dieci anni dalla sua nascita (nella primavera del 2008), la Cinegustologia è anche un insegnamento universitario in alcune delle principali università italiane, un libro (Cinegustologia - Leone Verde Editore), un sito web (www.cinegustologia.it) ed è un approccio di analisi cinematografica che Marco Lombardi porta in giro nei principali Festival del Cinema internazionali (da Mosca a Toronto, da Seattle a Varsavia, da Sofia a Salonicco, da Vienna a Kiev, da Cannes a Venezia) ed a “Cinematografo” su Raiuno.
 italiaatavola
di Andrea Radic
vicedirettore

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