Glifosato, una commissione
speciale Ue per eventuali
pressioni della Monsanto
Riaperta la vicenda sul glofsato, l'erbicida sospettato di essere dannoso per la salute, il cui utilizzo è stato prorogato per 5 anni perché i 28 dell'Ue sono stati incapaci di trovare un accordo.
La propoga della licenza, arrivata in extremis lo scorso novembre, non è però piaciuta al Parlamento europeo, che chiedeva invece di eliminarne gradualmente il commercio e l'utilizzo entro la fine del 2022.
foto: Ansa
Ora gli eurodeputati vogliono vederci chiaro e capire quale sia stato l'iter esatto che ha portato al via libera dei 5 anni. Per farlo, i capigruppo dell'Eurocamera hanno annunciato l'istituzione di una commissione speciale per esaminare le procedure di autorizzazione dell'Unione sui pesticidi.
L'obiettivo è scoprire se l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) abbiano subito pressioni dalla Monsanto, casa produttrice del controverso pesticida, per fornire valutazioni positive orientate a garantirne il rinnovo della licenza.
«Non possiamo permetterci nemmeno l'ombra del dubbio», ha detto la vicepresidente dei Socialisti e Democratici (S&D), Kathleen Van Brempt. L'ultima valutazione sull'erbicida sospetto di essere dannoso per la salute è arrivata a dicembre dall'Epa, l'agenzia statunitense per la protezione ambientale. "Probabilmente non cancerogeno" è il giudizio statunitense, che nello scontro scientifico si inserisce a suffragio delle analisi di Efsa ed Echa, ma in contrasto con altre istituzioni come l'Oms.
«Grazie al duro lavoro di attivisti e ambientalisti, la questione del glifosato e di altri pesticidi nocivi è stata portata in primo piano nel dibattito politico», fanno sapere i Verdi, che chiedono a gran voce di «esaminare il lavoro delle agenzie europee» affinché «siano irreprensibili nella valutazione delle sostanze potenzialmente pericolose». La commissione speciale sarà composta da 30 membri e lavorerà per nove mesi. Prima della riunione costituente, prevista nel marzo 2018, dovrà però incassare il via libera di tutta l'Eurocamera, riunita in plenaria a Strasburgo, a febbraio.
Nodo della questione la tutela della salute pubblica e dell'ambiente che, proseguono i Verdi, «deve prevalere su qualsiasi altra considerazione e richiede la totale indipendenza del lavoro scientifico».
Nodo della questione la tutela della salute pubblica e dell'ambiente che, proseguono i Verdi, «deve prevalere su qualsiasi altra considerazione e richiede la totale indipendenza del lavoro scientifico».
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