Turismo,
maggio
da dimenticare
1,6 milioni
di presenze
in meno
Il meteo avverso che ha caratterizzato il mese di maggio, con piogge e basse temperature in tutta Italia, ha avuto ripercussioni sul turismo. Andati in fumo circa 200 milioni di euro di fatturato.
Quasi 6,5 milioni di euro al giorno. È quanto emerge da un’indagine preliminare condotta da Cst (Centro studi turistici) per Confesercenti. Se il turismo straniero ha resistito, più consistente è stato invece il calo dei viaggiatori italiani. Molti dei quali, però, non hanno rinunciato alla vacanza e si sono riorientati verso altri Paesi del nord Africa e del Mediterraneo, sapendo di poter contare su condizioni meteo migliori e prezzi più bassi. Ciò si è tradotto in un aumento di operatività delle agenzie di viaggio e dei tour operator, ma in una forte riduzione delle presenze nelle strutture ricettive italiane: in generale il calo stimato rispetto a maggio dello scorso anno è del 4,7%, pari a oltre 1,6 milioni di presenze in meno. Ben peggiore la stima diffusa da Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) nei giorni scorsi, che però riguardava l'intera stagione: 2,9 miliardi di euro "bruciati" nel settore turistico a causa del maltempo, con una perdita di 50mila posti di lavoro.
Il calo di presenze e di fatturato è stato avvertito da tutto il settore. Nelle città d’arte, il maltempo ha seriamente intaccato il turismo “da weekend”, che ha registrato cali importanti soprattutto nei piccoli borghi. Ma ad essere colpiti di più, come prevedibile, sono state le destinazioni balneari - con le coste flagellate da mareggiate - e le altre forme di turismo all’aria aperta.
In particolare, hanno sofferto gli stabilimenti balneari, che in alcune aree hanno subito anche danni alle strutture a causa del maltempo, e che lamentano cali di clientela fino al 60%. Nemmeno i pubblici esercizi delle aree costiere sono stati risparmiati dall’onda lunga del maltempo, con una diminuzione di fatturato del 8/9%. Il sistema dell’offerta balneare, che ha avviato la stagione in concomitanza con la Pasqua, ha visto seriamente compromessa la stagione primaverile.
«Purtroppo si tratta di un mese difficilmente recuperabile dal punto di vista turistico», commenta il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina. «L’obiettivo è puntare sull’allungamento della stagione estiva, rendendo la coda dell’estate più appetibile attraverso l’animazione dei territori, con l’organizzazione di eventi e attività di alta qualità che sappiano coinvolgere i viaggiatori, italiani e stranieri, oltre l’esperienza della vacanza di mare».
Il maltempo ha compromesso gli affari soprattutto nelle località balneari
Il calo di presenze e di fatturato è stato avvertito da tutto il settore. Nelle città d’arte, il maltempo ha seriamente intaccato il turismo “da weekend”, che ha registrato cali importanti soprattutto nei piccoli borghi. Ma ad essere colpiti di più, come prevedibile, sono state le destinazioni balneari - con le coste flagellate da mareggiate - e le altre forme di turismo all’aria aperta.
In particolare, hanno sofferto gli stabilimenti balneari, che in alcune aree hanno subito anche danni alle strutture a causa del maltempo, e che lamentano cali di clientela fino al 60%. Nemmeno i pubblici esercizi delle aree costiere sono stati risparmiati dall’onda lunga del maltempo, con una diminuzione di fatturato del 8/9%. Il sistema dell’offerta balneare, che ha avviato la stagione in concomitanza con la Pasqua, ha visto seriamente compromessa la stagione primaverile.
«Purtroppo si tratta di un mese difficilmente recuperabile dal punto di vista turistico», commenta il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina. «L’obiettivo è puntare sull’allungamento della stagione estiva, rendendo la coda dell’estate più appetibile attraverso l’animazione dei territori, con l’organizzazione di eventi e attività di alta qualità che sappiano coinvolgere i viaggiatori, italiani e stranieri, oltre l’esperienza della vacanza di mare».
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