sabato 11 marzo 2023

Alla scoperta degli agrumi di Sicilia tra gusto e salute

 

Alla scoperta 

degli agrumi di Sicilia 

tra gusto e salute

Dall’arancia al mandarino, dal cedro al limone, espressioni colorate, calde, profumate di un’Isola, gli agrumi sono stati al centro di piacevole appuntamento a cura della Condotta Slow Food Catania

di Antonio Iacona

Quanto ancora hanno da raccontare e da trasmettere, in tutta la loro potente semplicità e genuinità, gli “Agrumi di Sicilia”! Dall’arancia al mandarino, dal cedro al limone, espressioni colorate, calde, profumate di un’Isola che ce li dona da secoli, grazie anche al lavoro operoso della sua gente e al rispetto per il territorio. Quanto siano preziosi questi prodotti ce l’ha ricordato il piacevole appuntamento che la Condotta Slow Food Catania, guidata dalla fiduciaria Anastasia De Luca, organizza ogni seconda domenica del mese al “Mercato della Terra”, con l’Associazione ‘A Fera Bio, nel parco Madre Teresa di Calcutta, nel capoluogo etneo, creando sempre occasione di incontro tra produttori e consumatori, nel segno della genuinità tra presidi Slow Food e prodotti a km 0. E il focus di febbraio è stato dedicato proprio agli agrumi di Sicilia, conducendo pubblico, avventori e buongustai lungo il sentiero di un vero e proprio laboratorio sensoriale.

Alla scoperta degli agrumi di Sicilia Alla scoperta degli agrumi di Sicilia tra gusto e salute

Alla scoperta degli agrumi di Sicilia

Eccellenze coltivate nel rispetto dell’ambiente

«I nostri agrumi hanno ancora tantissimo da raccontare – ha confermato Chiara Cantone, dottoressa agronoma, che ha supportato la degustazione inaugurata e guidata dal dottore agronomo Francesco Ancona – Sono frutti di stagione, valorizzano il nostro territorio e oggi sono molte le aziende che li coltivano in maniera rispettosa per l’ambiente».

Proprio la Sicilia riesce a dare quel valore aggiunto, quelle tipiche caratteristiche organolettiche che differenziano i suoi agrumi e innalzano la già altissima qualità di queste produzioni. «Possiamo partire principalmente dal territorio etneo - ha proseguito Chiara Cantone - con la sua tipica arancia a polpa rossa, dove la pigmentazione viene data dal microclima del vulcano, che consente la formazione di quella particolare colorazione e del sapore caratteristico. il nostro percorso sensoriale si è snodato anche attraverso i sapori ora più aspri, ora più dolci, e tra i profumi ora più intensi, ora più delicati dell’arancia a polpa bionda, poi del mandarino, del cedro e infine del limone, che rappresenta il farmaco naturale per eccellenza che la natura ci abbia donato».

Fiore all’occhiello della Sicilia

È stato il dottor Ancona, invece, a sottolineare durante la degustazione gli aspetti storici e l’importanza economica e commerciale che rivestono gli agrumi di Sicilia, le loro particolarità che li contraddistinguono sui mercati e la grande valenza delle coltivazioni biologiche. E alla domanda ai nostri esperti su quante siano le difficoltà commerciali oggi sul fronte dei mercati per gli agrumi dell’Isola, Cantone ha detto: «Molta differenza, secondo me, la fa la scelta del consumatore, che deve in primo luogo conoscere i prodotti del territorio, per poi scegliere cosa acquistare. E qui entrano in gioco i mercati locali e diretti come questo, che accorciano le distanze tra produttori e consumatori, e momenti di valorizzazione come quello che abbiamo appena svolto».

Il ruolo chiave del consumatore

«I consumatori sono il primo veicolo fondamentale per valorizzare i prodotti di un territorio - ha confermato Riccardo Randello, responsabile presidi Slow Food per la Sicilia orientale - L’idea di questo mercato è importante: qui si fa cultura del cibo, si spiega quanto lavoro di salvaguardia ci sia dietro i prodotti stessi, quanto recupero, mentre l’alternativa sarebbe l’abbandono. Abbiamo realizzato questo laboratorio sugli agrumi e ogni volta ci dedichiamo a prodotti diversi: li abbiamo già realizzati sul cavolo trunzu di Aci presidio Slow Food, sui legumi, sull’olio evo, sui grani antichi e molti altri ne faremo».

 

Agrumi preziosi anche in cucina

Ad essere preparati e degustati sono stati gli agrumi dei produttori stessi presenti al Mercato della Terra, mentre sono stati dispensati anche nuovi consigli sul loro utilizzo in cucina. E proprio sul fronte della cucina, in particolare su nuovi usi e culture che stanno investendo l’Europa, le sue leggi e la cultura gastronomica occidentale, dunque anche italiana, Riccardo Randello ha concluso: “Sarebbe opportuno e utile concentrarsi sul problema mondiale dello spreco alimentare, perché ancora oggi si butta tantissimo cibo, che potrebbe sfamare miliardi di persone. Sul fronte italiano, poi, penso sia nostro dovere difendere le ricchezze gastronomiche che abbiamo e la cultura legata alla nostra tavola, con il nostro grandissimo patrimonio produttivo. Slow Food da sempre si adopera per valorizzare e preservare tutte le nostre eccellenze e i metodi tradizionali di produzione».iat

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