Via libera
alla sperimentazione
sui campi delle tecniche
di miglioramento
genetico (Tea)
L'Italia - prima in Europa - fa uscire dai laboratori le sperimentazioni delle tecniche d'evoluzione assistita per rafforzare le coltivazioni di fronte ai cambiamenti climatici. La scienza utilizza le ricerche sui genomi
Nuove tecniche d'avanguardia per accrescere la qualità delle produzioni agricole, soprattutto, in presenza dei continui cambiamenti climatici. La Commissione Agricoltura della Camera ha infatti approvato all'unanimità il provvedimento che consentirà la sperimentazione sul campo delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea). «La Lombardia - commentano il presidente Attilio Fontana e l'assessore Beduschi - guarda con favore a quella che può rappresentare una nuova frontiera per il settore. La prima regione agricola d'Italia non può sottrarsi a questa grande opportunità ed è ovviamente disponibile a fare la sua parte in stretto raccordo con il mondo della ricerca e quello agricolo».
Che cosa sono le Tea?
Le Tecnologie di Evoluzione Assistita sono tecniche di miglioramento genetico che consentirebbero di ottenere piante resistenti ai patogeni e agli effetti dei cambiamenti climatici, accrescendo quantità e qualità delle produzioni. In Lombardia esistono competenze e volontà per partecipare da protagonisti alla sperimentazione. In prima fila il centro di Riccagioia, in provincia di Pavia, che con la creazione della Fondazione Agri 5.0 si candida a diventare un hub nazionale di ricerca e innovazione, al lavoro per trasferire alla filiera agroalimentare modelli innovativi.
Con una delibera approvata nel dicembre del 2022, Regione Lombardia si è impegnata a verificare la disponibilità di siti da dedicare alle sperimentazioni, affidando a Ersaf (Ente regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste) l'incarico di predisporre un modello operativo di sito sperimentale proprio presso l'azienda di Riccagioia. «L'atteso via libera alle Tea - sottolineano al Pirellone - supera le contrapposizioni e i pregiudizi ideologici, mettendo l'Italia e la Lombardia nelle migliori condizioni per difendere il suo straordinario patrimonio agroalimentare e allo stesso tempo permettere alle imprese del settore, di essere ancora più competitive grazie alla loro qualità».Iat
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