L'aceto balsamico di Modena potrebbe presto entrare a far parte del patrimonio immateriale dell'umanità Unesco. La candidatura, infatti, è stata annunciata da Stefano Bruno Galli, consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, durante la conferenza inaugurale del Balsamic Day, la giornata nazionale dedicata all'aceto balsamico di Modena, promossa dall'Istituto valorizzazione aceti e condimenti italiani (Ivaci).
L'aceto Balsamico di Modena si candida a patrimonio UnescoIl governo italiano sostiene la candidatura Unesco dell'aceto balsamico di Modena
Il 25 marzo, infatti, è l'anniversario del riconoscimento ufficiale da parte del ministero dell'Agricoltura dell'impatto dell'industria dell'aceto balsamico di Modena sulla gastronomia e sulla cultura italiana avvenuto nel 1993. «A nome del ministro Sangiuliano, mi è stato concesso l'onore di annunciare il sostegno del governo italiano alla candidatura dell'aceto balsamico di Modena all'Unesco» ha dichiarato Galli durante il suo intervento. Lo storico, precedentemente assessore alla Cultura della Regione Lombardia, ha aggiunto: «Con la mia esperienza, mi impegnerò a sostenere il governo nel preparare il terreno per questa candidatura. Ne ho parlato anche con il ministro Sangiuliano che ci crede davvero e fino in fondo».
Una notizia «bella e importantissima - ha commentato Armando De Nigris, segretario generale Ivaci - perché la cultura e la valorizzazione sono temi cruciali in un momento storco difficile, con sfide che non abbiamo mai vissuto prima e che hanno influenzato il settore che deve anche fronteggiare la riduzione dei consumi» e una produzione che è scesa da 101 milioni di litri agli 87 milioni di litri del 2023. «L'intervento di Galli e il sostegno del ministero ci rende molto fieri. Ivaci vuole contribuire alla riqualificazione nel solco della tradizione, consapevoli che questa passi attraverso i giovani» ha concluso la presidente Ivaci, Patrizia Marchi. Iat
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