Roma, tassa di soggiorno
meno cara per le strutture
lontane dal centro?
Roma si prepara al Giubileo (Shutterstock) |
Acento giorni dall’inizio del Giubileo, Roma si trova a un crocevia. Il grande evento religioso previsto per il 2025 promette di attirare circa 32 milioni di pellegrini, secondo le stime del Vaticano, ma la città si prepara ad affrontare una serie di sfide legate alla gestione del turismo e delle strutture extralberghiere.
Roma si prepara al Giubileo 2025 (Shutterstock)
Roma, il crescente impatto del turismo
Nel I Municipio, che ospita circa la metà delle strutture extralberghiere della città (15mila su 30mila censite), l'espansione del settore è ormai fuori controllo. Alessandro Onorato, assessore al Turismo e Grandi Eventi, solleva preoccupazioni sul modello attuale e propone un cambio di paradigma: «Il governo non ce lo consente, ma vorremmo incentivare l’apertura di nuove case vacanza nei quartieri meno centrali azzerando la tassa di soggiorno, che resterebbe invariata nel Centro».
Allo studio una proposta per rimodulare la tassa di soggiorno a Roma in base alla distanza dal centro (Shutterstock)Onorato suggerisce almeno di riparametrare la tassa di soggiorno in base alla zona di soggiorno, riducendola per chi alloggia lontano dal Centro. «Vorremmo che la tassa di soggiorno fosse in percentuale, magari il 5%, e che diminuisse all’aumentare della distanza dal Centro», spiega l'assessore. Tuttavia, le discussioni a livello politico sono ancora confuse e contrastanti, con il rischio che senza un’adeguata regolamentazione, l'impatto negativo del turismo possa aggravarsi.
Roma, problemi di regolamentazione e sicurezza
La crescita esponenziale dei b&b e delle case vacanza, raddoppiata negli ultimi tre anni, ha portato con sé un aumento dei fenomeni di illegalità. Negli ultimi due anni, il Comune ha intensificato i controlli, effettuando quasi 10mila verifiche - più di tutte quelle del decennio precedente - favorendo la regolarizzazione degli abusivi. Tuttavia, rimane una zona grigia riguardante le strutture prive dei requisiti di abitabilità, stimate tra le 1.500 e le 2.000.
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Le infrazioni più comuni includono inosservanza delle norme di sicurezza e mancato rispetto delle disposizioni per la tutela dei palazzi storici. Problemi come ampliamenti non autorizzati, installazione di condizionatori inadeguati e uso di keybox per il self check-in sono solo alcuni degli aspetti che mettono a rischio la sicurezza e l’immagine della città.
Roma, le preoccupazioni dei residenti
I residenti del Centro storico, concentrati principalmente nei Municipi I e II, esprimono preoccupazione per la diffusione incontrollata degli affitti brevi, che stanno trasformando il sito Unesco in una zona franca. Viviana Di Capua, presidente dell’Associazione abitanti Centro Storico, sottolinea la necessità di maggiori controlli sulle autorizzazioni: «Emergono spesso dai controlli che chi gestisce queste strutture non denuncia le presenze o utilizza gli immobili come alberghi con un’unica reception. Questo danneggia enormemente la città e il suo patrimonio abitativo».
I residenti del centro sono esasperati dal grande numero di turisti (Shutterstock)Nelle vicinanze della stazione Termini, recenti controlli hanno portato alla sospensione della licenza di un’attività ricettiva in via Calatafimi. Il gestore, originario del Bangladesh, è stato denunciato per violazione delle normative sull’obbligo di registrare gli ospiti e per aver falsificato i registri. Questo intervento è un segnale della crescente attenzione delle autorità verso le irregolarità nel settore.
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