mercoledì 3 dicembre 2025

A Milano dialogo fra allevamenti d’autore e vini

 

A Milano il dialogo fra allevamenti d’autore e vini che contano

Al ristorante Varrone Griglia di Milano, il “Varrone on Tour” apre uno spiraglio sui retroscena di pascoli d’élite e cantine d’eccellenza: un confronto che mette a nudo metodi ed etiche alla base della qualità

    

In un mondo in cui il vegetariano con il vegano non fa sconti a nessuno, ormai, il carnivoro impenitente deve difendere i suoi spazifaticosamente conquistati in anni e anni di orgogliosa pratica; e stiamo parlando di 2,5 milioni di anniSi va dunque da “Varrone Griglia”, a Milano in zona Porta Nuova-Bosco Verticaleper rivendicare qualche brandello di storia, in seconda battuta, e per mangiare da carnivoriin primaE non è tuttoil posto è per quelli che non si accontentano ma vogliono il topcome attestato dal network specializzato Braciamiancora, che ogni anno pubblica la classifica delle bracerie più autorevoli del Paese ed ha appena attribuito l’ambito riconoscimento delle “Due Fiamme” a questo ristorante milanese.

A Milano il dialogo fra allevamenti d’autore e vini che contano

La sala del ristorante Varrone Griglia

“Varrone on Tour”: un viaggio tra produttori, territori e qualità

Qui l’eccellenza se la vanno a cercaree non è una frase fattacome l’iniziativa Varrone on Tour” dovrebbe testimoniare. Il format nasce da una serie di viaggi iniziati a maggio 2025durante i quali Massimo Minutelli e Tony Melillo (ossia il fondatore e il direttore del ristorante “Varrone Griglia”) hanno attraversato l’Italia e la Spagnaper incontrare di persona i produttori con cui condividono da sempre la stessa idea di qualità. Da quell’esperienza di confronto e scoperta prendono vita tre serate in cui le storie di uomini, territori e sapori si intrecciano in un unico racconto. La prima è stata spolpata il 30 ottobre durante l’incontro tra l’allevamento veneto Ca’ Negra e il Brunello di Biondi-Santi, in una serata interamente dedicata al Wagyu italiano, simbolo di morbidezza e profondità di sapore. Ed eccoci alla secondacon Miguel Vergara e Poggio di Sottodue realtà impegnate nel dialogo tra l’anima spagnola della carne e l’eleganza toscana del Brunello. Ne parliamo proprio col direttore del ristorante, Tony Melillo, completamente a suo agio fra taglieri fumanti e calici rosseggianti.

La qualità secondo Miguel Vergara

La passione per la carne uno se la porta nei geni o vien fuori all’improvviso? Qual è il suo caso? «Sono toscano di origine - si svela Melillo, ma l’avevamo capito da soli - e quindi si potrebbe pensare a una specificità territoriale. Non per me, perché io vengo dal mondo del vino, lavoro sin da ragazzo in sala, in mezzo ai clienti, e solo nel 2015 approdo al Gruppo Varrone. L’incontro col fondatore ed anima del GruppoMassimo Minutellimi fa capire la mia vocazione».

Come è stato scoperto l’allevatore spagnolo Manuel Vergara? «Selezionare i fornitori è il compito principale di Massimoio mi concentro più sul vino e sulla salama in questi ultimi tempi i viaggi li stiamo facendo insieme e quindi un po’ di merito ce l’ho anch’ioPer parlare della qualità della carne di Vergara bisogna tirare in ballo l’argomento, assai abusato, del benessere animalequando siamo stati in Spagna abbiamo visto cose che qui in Italia si adocchiano raramente, molto raramente».


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