AMadrid c’è un nuovo indirizzo destinato a far parlare, e non solo per la presenza di un nome capace di spostare l’attenzione come pochi al mondo. Cristiano Ronaldo, ex attaccante di Real Madrid, Manchester United e Juventus - oggi in Arabia Saudita all’Al-Nassr e primo calciatore entrato nel club dei miliardari secondo Bloomberg (grazie al possedimento di molte aziende, tra cui gli hotel Pestana CR7) - sta per alzare il sipario su Vega, un club privato che nel quartiere di Salamanca promette di diventare uno dei luoghi più difficili da varcare dell’intera capitale.
Il progetto, sviluppato insieme all’imprenditore Iñigo Onieva e al gruppo Mabel Hospitality, occuperà uno spazio di circa mille metri quadrati e punta ad attirare un pubblico ristretto e selezionato.
A differenza di molti locali “di tendenza”, qui l’idea è costruire un rifugio in cui i soci possano muoversi senza la pressione costante di telefoni e fotocamere: come riportano i media spagnoli, al Vega sarà vietato l’uso di smartphone e dispositivi di registrazione, un’impostazione che ricorda i club privati londinesi e che racconta piuttosto chiaramente quale tipo di ambiente Ronaldo voglia garantire.
Non mancherà la parte culturale, con attività dedicate al tempo libero e una programmazione pensata per rendere il club vivo durante tutta la settimana, anche perché l’idea non è avere un semplice “contenitore di lusso”, ma una casa per soci abituati a muoversi in contesti internazionali. Tuttavia, è la gastronomia a rappresentare una fetta importante del progetto: tre ristoranti interni, curati in ogni dettaglio, accompagneranno la vita del club e diventeranno probabilmente uno dei suoi punti più discussi. La scommessa è portare a Madrid un’offerta capace di unire comfort, qualità e una certa discrezione, perché se c’è un tratto che Ronaldo sembra voler preservare è proprio il controllo dell’ambiente, dalle luci al servizio, fino alla sensazione complessiva di “rifugio”.
Chi vorrà accedere a tutto questo dovrà però superare una barriera non da poco: l’ingresso sarà solo su invito e la quota associativa non è esattamente alla portata di tutti. Le cifre circolate finora parlano di una quota annuale in media attorno ai 4.400 euro, con una formula ridotta per gli Under 35 (2.500 euro) e una Founders’ Membership da 15mila euro che garantirà accesso illimitato, priorità nelle prenotazioni ed esperienze personalizzate. Una selezione rigida, quindi, che punta più alla costruzione di un microcosmo omogeneo che al semplice profitto.

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