giovedì 4 dicembre 2025

La Valle dei Templi apre al turismo enogastronomico

 

La Valle dei Templi 

apre il territorio al turismo enogastronomico

Il Progetto Diodoros nasce per valorizzare il patrimonio artistico, paesaggistico e agricolo dei 1400 ettari del Parco agrigentino. 12 aziende agricole danno vita a oltre 40 prodotti che seducono il turismo esperienziale

di Gabriele Ancona
vicedirettore
    

Un tuffo nella Sicilia che si scrolla di dosso un gran numero di luoghi comuni e si dimostra tenace e con un piglio imprenditoriale di tutto rispetto. Con una visione che unisce in modo virtuoso passato, presente e futuro. Siamo ad Agrigento, che non è solo Valle dei Templi, anche se tutto parte da qui. Nucleo centrale di questa visione dinamica del territorio e, a cascata, del turismo, è il Progetto Diodoros. Nasce dalla cooperazione fra partner pubblici e privati per valorizzare il patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e agricolo dei 1400 ettari del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi.

La Valle dei Templi apre il territorio al turismo enogastronomico

La Valle dei Templi: 1400 ettari di cultura, paesaggio e agricoltura

Progetto Diodoros, biodiversità innanzitutto

La valorizzazione delle specie di olivi, pistacchi, mandorli e delle altre varietà tradizionali di frutta si traduce in interventi di ricerca e innovazione tecnologica e nella commercializzazione delle produzioni agricole del Parco, registrate nel 2005 con il marchio Diodors, in omaggio allo storico greco Diodoro Siculo. «Oggi sotto questo marchio-ombrello prosperano 12 aziende agricole, scelte sul denominatore comune della biodiversità - spiega Fabio Gulotta, concessionario del Progetto Diodoros - La riscoperta dei metodi di produzione tradizionali è un veicolo di cultura che unisce la dimensione agronomica a quella turistica».

La Valle dei Templi apre il territorio al turismo enogastronomico

Casa Diodoros: hub di cultura enogastronomica

Negli ultimi tre anni ha preso anche forma Casa Diodoros, “il quartier generale”. Un rustico situato a 150 metri dal Tempio della Concordia dove il progetto viene narrato ed esposto. Uno spazio per studiare, sperimentare, preparare, esporre e, infine, vendere le eccellenze della Valle. Ecco allora un firmamento di oltre 40 prodotti, dal vino Doc da 10 ettari di vigna all’olio evo bio Igp, dalle creme di mandorle e pistacchi ai succhi e alle conserve di agrumi. E ancora capperi sotto sale, zafferano, miele di Ape Nera Sicula, pasta e prodotti da forno ottenuti da grani antichi siciliani.

La Valle dei Templi apre il territorio al turismo enogastronomico

Roberto Sciarratta, direttore del Parco Valle dei Templi

Casa Diodoros ha un’anima polivalente. Certo, è un hub di cultura enogastronomica, ma anche location per didattica, degustazioni, presentazioni aziendali e di prodotti legati all’enogastronomia e all’enoturismo. E poi è un salotto ristorante dove va in scena anche il format della Colazione, dolce o salata, con le materie prime di provenienza dal Parco della Valle dei Templi. Diodoros è un’esperienza che sta uscendo dai confini provinciali e va oltre.

La Valle dei Templi apre il territorio al turismo enogastronomico

Alcuni prodotti figli di Progetto Diodoros in esposizione nella Casa

Casa Diodoros, trend di crescita esplosivo

«Se vogliamo fare un bilancio di Casa Diodoros - puntualizza Gulotta - i numeri parlano molto chiaro. Segnalano un trend di crescita rispetto all'anno scorso almeno del 500%. In 11 mesi, per esempio, abbiamo tenuto 264 lezioni. Basta però pensare alla Colazione, che prepariamo una volta alla settimana. Abbiamo iniziato dopo Ferragosto e ne abbiamo servite 600 in 10 giorni. La prima prenotazione utile è per inizio febbraio. Diodoros non è un marchio di qualità, è un marchio di identificazione territoriale. Rappresenta il sapore della Valle dei Templi, quello dei prodotti Diodoros».

La Valle dei Templi apre il territorio al turismo enogastronomico

Fabio Gulotta, concessionario del Porgetto Diodoros

Tra i nuovi progetti, da segnalare la pubblicazione per i tour operator di un ricettario che racconta il territorio attraverso le materie prime e la loro elaborazione in cucina, l’apertura in città di un laboratorio di pasticceria, la formula week end con uno chef stellato, l’istituzione di un’accademia di formazione per il personale di sala e il programma Radici che punta ad accogliere 10 studenti da tutto il mondo per una full immersion di tre settimane nella vita siciliana. Ci si muove quindi ad ampio raggio.

Progetto Diodoros, narrare i territori attraverso le produzioni

D’altronde, il turista oggi cerca situazioni esperienziali e la nostra tavola è una calamita per l’accoglienza. Secondo l’ultimo Rapporto sul turismo enogastronomico, oltre il 15% dei viaggiatori europei sceglie la destinazione anche in base alle proposte culinarie. Si viaggia per comprendere la cultura dei luoghi attraverso ciò che si produce e si mangia. Fondamentale il ruolo dei Consorzi che possono fare rete per promuovere il turismo enogastronomico. Quello che viene definito il Turismo Dop è quindi un modello che si fonda sull’interconnessione tra la qualità certificata dei prodotti, la narrazione dei territori, il coinvolgimento attivo delle comunità locali e la gestione da parte dei Consorzi di tutela.

In questo contesto, le Indicazioni geografiche diventano strumenti attivi per costruire esperienze legate al paesaggio, alla cultura rurale, alla storia produttiva e alle pratiche gastronomiche locali. Il viaggiatore, sia quello internazionale sia quello nostrano, non cerca soltanto il “piatto firmato”, ma un rapporto più profondo con i territori, le storie e le persone. Un ritorno all’essenziale, fatto di esperienze semplici e radicate nel paesaggio, dove il valore risiede nei gesti dell’ospitalità e nella quotidianità della produzione agricola. In due parole, nell’essenza della qualità targata Italia.

In linea con queste tematiche Nutrire il Territorio, l’incontro dedicato ai tour operator che ha messo al centro l’esperienza Diodoros, esempio virtuoso di agricoltura sostenibile con declinazione enoturistica.

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