domenica 19 novembre 2017

Oman, Dubai e Abu Dhabj: tra passato e futuro

Oman, Dubai 

e Abu Dhabj: 

tra passato 

e futuro

Da Muscat 

con il passato portoghese, alla pista da sci nel deserto fino al Ferrari Wold

Visitare Oman, Dubai ed Abu Dhabi significa compiere un salto nel tempo, dal passato al futuro. Negli ultimi cinquant’anni i tre stati sono passati da semplici espressioni geografiche a luoghi dove c’è la maggiore concentrazione di ricchezze sulla terra grazie a petrodollari. Anche gli sceicchi però sanno che il petrolio non è una risorsa infinita e, per non dovere un giorno mangiare sabbia, stanno investendo parte dei loro ingenti capitali nelle infrastrutture e servizi capaci di trasformare l’arido deserto in una meta privilegiata per il turismo, lo sport e la cultura. In poco tempo sono diventati capitali della finanza mondiale: i loro fondi comprano il meglio delle nostre aziende, le compagnie aeree hanno fatto del Golfo un unico grande hub per volare ovunque e meglio, spendendo meno e possono permettersi qualsiasi investimento pur di stupire.

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E, infatti, vantano primati a non finire, in particolare nel lusso: dal Burj Khalifa, 828 metri, l’edificio più alto del mondo, alla maggior concentrazione di auto Ferrari; dall’edificare intere isole in mezzo al mare a sciare nel deserto a campi da golf verdissimi fra le dune, dove la tradizione araba convive con una inusitata dimensione cosmopolita. Senza dimenticare la cultura. A fianco dei grandi alberghi, delle banche, dei centri commerciali ci sono le università, dove le donne velate possono studiare al pari con gli uomini, teatri, musei e gallerie d’arte, pubblici e privati. La penisola arabica costituisce il maggior mercato d’arte del mondo, soprattutto contemporanea, così come Art Dubai forma la più importante manifestazione internazionale e l’ex area industriale di Al Quoz il nuovo quartiere dell’arte, della moda e del design. In città si lavora forte in vista del grande evento dell’Expo del 2020.

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Passato e futuro dunque, due aspetti della stessa medaglia che si colgono visitando. 
In particolare l ’Oman è un paese estremamente vario, con 1700 chilometri di coste e montagne alte 3.000 metri , dalla lunga storia, che un sultano illuminato ha fatto uscire mezzo secolo fa da un tenebroso medioevo. Si parte dalla capitale Muscat, con una cornice disseminata di alberghi eleganti, dove sono da non perdere i forti portoghesi, il suq antico, il palazzo del Sultano, il museo etnografico e l’imponente Grande Moschea, capolavoro d’arte islamica moderna. Superate le montagne dell’interno, tra canyon, verdi oasi e villaggi di fango, si arriva a Nizwa, antica nobile capitale seicentesca, con un imponente forte e un pregevole suq artigianale.

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Da qui si passa alle Wahiba Sands, deserto abitato da pastori beduini. Dopo una suggestiva notte in campo tendato, sotto una volta incredibilmente stellata, si raggiungono le interminabili spiagge deserte sull’oceano, correndo in fuoristrada sulle battigie disseminate di milioni di uccelli, pesci spiaggiati e villaggi di pescatori. Sulla via del ritorno costiero verso la capitale, sosta alla suggestiva oasi di Wadi Bani Khalid, tra laghetti e cascate, a Ras Al Hadd, la più consistente riserva di tartarughe marine dell’oceano Indiano, l’incantevole cittadina araba di Sur e infine alle rovine di Qulhat, antico porto medievale con le abitazioni di corallo visitato da Marco Polo. Dal passato dell’Oman al futuro di Dubai, con il museo nazionale, i mercati dei tessuti pregiati e dell’oro e il più grande centro commerciale del mondo con annessa stazione sciistica. Escursione infine ad Abu Dhabi per ammirare la maestosa moschea di Shalkh Zayed, l’Emirates Palace, il Ferrari World e le sedi dei musei del Louvre e del Guggenheim.

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