domenica 22 marzo 2020

Degustazione con lo scrittore Tonino assaggia l'Evoluto di Rodaro

Degustazione 

con lo scrittore
Tonino assaggia 

l'Evoluto di Rodaro


L'etichetta e lo scrittore

L'azienda ha proposto in esclusiva un'etichetta non ancora in commercio figlia dell'annata 2014 e imbottigliata nel 2018. Voti alti tra gusti e profumi.

Vista la situazione tutte, le manifestazioni sono state annullate ma un giro in Collio lo abbiamo fatto e siamo andati a trovare Paolo Rodaro che, assieme alla moglie Lara, regna su una delle aziende storiche di quella terra baciata da Dio. Si sa che la generosità di Paolo è proverbiale ma questa volta ci ha dato un compito per casa. Degustare l’ultimo suo nato. L’Evoluto 2014 imbottigliato nel 2018 e non ancora messo in commercio. Nel 2019 era uscito il primo L’Evoluto. Un sauvignon 2012 rimasto 52 mesi sui lieviti in vasca d’acciaio e imbottigliato nel 2017. Ora il secondo fratello è un Friulano rimasto 4 anni sui lieviti in vasca d’acciaio. La ricerca di Paolo Rodaro è quella di capire se i suoi vini bianchi incontrino il favore del pubblico dopo anni di evoluzione.
Lo facciamo assaggiare a Mauro Tonino, scrittore di narrativa e saggistica. Si interessa particolarmente di storia del confine orientale. Uno di suoi titoli è Rossa terra, che parla di un viaggio in barca a vela lungo le coste dell’Istria raccontando le vicende dell’esodo Giuliano Dalmata e delle Foibe. Una delle figure del libro è un viticoltore dell’Istria oggi Croata, cugino del protagonista. L’azienda si trova a Villanova di Verteneglio.

Ma di vini Mauro Tonino ne beve con morigeratezza affermando di non avere delle approfondite conoscenze affidandosi esclusivamente al sua piacevolezza. La prima impressione è “strano”, con un colore fuori dal comune con una bella luminosità, con dei sentori di radice di zenzero, terra, intenso appena versato che poi si assottiglia, con sentori di sale, iodio, al gusto è lontano dal classico friulano non ti riempie la bocca scivola elegantemente, un vino da abbinamento enogastronomico ideale con le canocchie, il naso e la bocca non sono in armonia. Queste le sue espressioni scritte pari pari.

Cosa ne pensiamo noi dell’Evoluto. I profumi terziari sono decisamente evidenti con la mineralità, pietra focaia e sasso, in evidenza. Arrivano poi dei sentori dolci di zenzero, di caramello, di pan brioche. Al palato è grasso ma non opulento, morbido, elegante, lunghissimo, muscoloso. Di gran corpo con la sapidità a far da padrone. Con l’aumento della temperatura il naso si ammorbidisce con note calde e vellutate di fiori con profumi importanti come il giglio. L’Evoluto è un vino che non dimostra la sua età ma ha bisogno di essere servito a una temperatura di 14/16 gradi. E con l’aumento della temperatura continua ad evolversi. D’altra parte è il suo nome a ricordarcelo.
Continuiamo a tormentare il nostro scrittore e gli facciamo fare un esercizio di fantasia (gli scrittori ne hanno a bizzeffe di fantasia).

Se fosse un abito cosa sarebbe? Un vestito da uomo di principe di Galles
E se fosse un viaggio dove ti porterebbe? Mi porterebbe in Andalusia con suo calore, con la raffinatezza della sua arte araba.
Se fosse una città? Sicuramente Barcellona con suo taglio moderno, con il suo mare e il suo artista innovatore Gaudì con le sue forme libere e uniche.
Se fosse un cibo? Sarebbero dei crostacei eleganti, non astici o aragoste ma canocchie e gransipori
Se fosse un’autovettura? Sarebbe una Jaguar, elegante, classica e curata nei dettagli
Se fosse un quadro?  Potrebbe essere un’opera di quel balordo di Kandinski con i suoi colori esplosivi
Se fosse una musica?  Mah… a questo punto interveniamo e dopo vari ascolti troviamo che i Beatles con Let it Be siano in armonia.

(L'esperienza è avvenuta nei giorni precedenti alle misure restrittive adottate per limitare il contagio da coronavirus)Per informazioni: www.rodaropaolo.it
di Liliana Savioli
Liliana Savioli

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