Ortofrutta gratis
a Canonica d'Adda
È questo il grazie
Sameh di fronte al banco di frutta e verdura gratis per chi ha bisogno |
di Sameh all'Italia
Arrivato in Italia 10 anni fa ha aperto il suo negozio di frutta e verdura nel 2014 e da allora guadagna bene. Oggi Sameh vede in ginocchio il Paese che l'ha accolto e ha trovato un modo tutto suo di ricambiare il favore.
La solidarietà non ha confini. Non è quantificabile. È qualcosa che viene dal cuore di ciascuno, perché ciascuno fa quel che può, specialmente in un momento di così grande difficoltà. Qualcosa ha fatto anche Sameh, dal suo negozio di ortofrutta Canonica d'Adda (Bg). Porte aperte, perché vende articoli di prima necessità, come il Governo ha deciso. Fuori sembrerebbe a tutti gli effetti un negozio di ortofrutta come gli altri, se non fosse per un cartello che così recita: "10 anni fa mi avete accolto. Ora voglio dirvi grazie! Andrà tutto bene!!! Se avete bisogno, prendete GRATIS la frutta e la verdura che trovate su questo tavolo".
Sameh è stato intervistato dall'Ansa, che chiede cosa significhi quel cartello. Il negoziante immigrato lo riassume con parole semplici ma piene d'effetto: «Significa Ti voglio bene Italia». Ride, mentre racconta: «Voglio essere apposto col mio cuore». Perché Sameh sa che «questo è un momento un po' difficile» e capisce quanto sia importante «aiutare la gente».
Sameh è in Italia da dieci anni, ha aperto il suo negozio di frutta e verdura nel 2014, guadagna abbastanza. Si è rifatto una vita, la sua casa d'adozione ormai. E ora, che è arrivato il momento in cui tutti hanno bisogno di un aiuto, lui non si è tirato indietro. Nel centro di Canonica d'Adda, in provincia di Bergamo, Sameh ha deciso di «fare qualcosa di bello, di aiutare».
Dice di essere stato accolto bene, da un'Italia che non gli ha chiuso le porte in faccia, un'Italia dove Sameh oggi si trova «bene». Sarà per questo che ha voluto tendere la mano agli italiani in difficoltà, perché non ha dimenticato, proprio come non ha fatto l'Albania inviando 30 fra medici e infermieri a Bergamo. «Sono anche l'unico qui a Canonica che vende frutta e verdura. C'è solo un altro supermercato».
Il cartello è esposto da questa settimana, «ho iniziato da lunedì. Quando ho iniziato, le prime ore non è arrivato nessuno, poi è iniziata ad arrivare tanta gente a prendere le cose». Ci sono arance, ci sono mele, ci sono perfino fragole per chi ha davvero bisogno. «Ogni giorno, quando vado al mercato» a prendere la frutta e la verdura «prendo sempre qualcosa apposta per questo tavolo». E di ciò che viene preso da quel tavolo lui non vuole niente.
È il suo modo di dire grazie. Un grazie pieno di cuore, per un Paese che con questi gesti oggi si sente ripagato, e che a sua volta ringrazia.
Sameh è stato intervistato dall'Ansa, che chiede cosa significhi quel cartello. Il negoziante immigrato lo riassume con parole semplici ma piene d'effetto: «Significa Ti voglio bene Italia». Ride, mentre racconta: «Voglio essere apposto col mio cuore». Perché Sameh sa che «questo è un momento un po' difficile» e capisce quanto sia importante «aiutare la gente».
Sameh è in Italia da dieci anni, ha aperto il suo negozio di frutta e verdura nel 2014, guadagna abbastanza. Si è rifatto una vita, la sua casa d'adozione ormai. E ora, che è arrivato il momento in cui tutti hanno bisogno di un aiuto, lui non si è tirato indietro. Nel centro di Canonica d'Adda, in provincia di Bergamo, Sameh ha deciso di «fare qualcosa di bello, di aiutare».
Sameh di fronte al banco di frutta e verdura gratis per chi ha bisogno
Dice di essere stato accolto bene, da un'Italia che non gli ha chiuso le porte in faccia, un'Italia dove Sameh oggi si trova «bene». Sarà per questo che ha voluto tendere la mano agli italiani in difficoltà, perché non ha dimenticato, proprio come non ha fatto l'Albania inviando 30 fra medici e infermieri a Bergamo. «Sono anche l'unico qui a Canonica che vende frutta e verdura. C'è solo un altro supermercato».
Il cartello è esposto da questa settimana, «ho iniziato da lunedì. Quando ho iniziato, le prime ore non è arrivato nessuno, poi è iniziata ad arrivare tanta gente a prendere le cose». Ci sono arance, ci sono mele, ci sono perfino fragole per chi ha davvero bisogno. «Ogni giorno, quando vado al mercato» a prendere la frutta e la verdura «prendo sempre qualcosa apposta per questo tavolo». E di ciò che viene preso da quel tavolo lui non vuole niente.
È il suo modo di dire grazie. Un grazie pieno di cuore, per un Paese che con questi gesti oggi si sente ripagato, e che a sua volta ringrazia.
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