martedì 28 dicembre 2021

Turismo, allarme cancellazioni: già 5 milioni di disdette. Resistono i viaggi in auto

 

Turismo, allarme cancellazioni: già 5 milioni di disdette. Resistono i viaggi 

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L'allarme di Confcommercio: su 25 milioni di italiani che avevano prenotato da Natale all'Epifania in molti cambiano idea o meta (5,3 milioni di viaggiatori). In sofferenza i tour operator e gli agriturismi. Per chi ha deciso comunque di muoversi (un italiano su 10 secondo Parclick.it), il mezzo di trasporto scelto è l'auto (83,3% dei casi)


Solo per le vacanze tra Natale, Capodanno ed Epifania, rispetto ai 25 milioni di italiani che avevano programmato le ferie, le disdette hanno toccato quota 5 milioni; mentre 5,3 milioni sono state modificate (riducendo i giorni di vacanza o cambiando destinazione). Il bilancio di fine anno tracciato da Confcommercio non lascia spazio a dubbi: «La crisi Covid sta impattando sempre di più sull’intera filiera turistica con migliaia di imprese che rischiano realmente la chiusura soprattutto alberghi, tour operator e agenzie di viaggio. Le risorse messe in campo finora dal Governo non sono sufficienti, sono necessari e urgenti più sostegni, la proroga della cassa integrazione e adeguate moratorie fiscali. Non è pensabile un’economia italiana senza il traino fondamentale del turismo», ha sintetizzato il presidente Carlo Sangalli.

7 milioni i viaggi in sospeso

In totale, sono ancora 7 milioni i viaggi che restano in sospeso. Segno dell’incertezza che ha avvolto il periodo delle festività natalizie. Ma le previsioni sono grigie. A fare le spese dell’escalation degli indici epidemici e delle restrizioni non sono solo i numeri dei turisti ma anche il tipo di viaggio scelto, in buona sostanza la spesa, che è l’elemento più sensibile per l’economia del sistema Paese. A Natale 6 intervistati su 10 sono stati fuori casa al massimo per due giorni senza uscire dalla propria regione di residenza, mentre solo il 5% è andato all’estero. Dati in linea per quanto riguarda la lunghezza della vacanza anche a Capodanno, quando però chi farà vacanze di quattro giorni o più - 4 su 10 - andrà anche fuori regione. Resta comunque basso il dato sulla previsione dei viaggi all’estero: 8% tra Capodanno ed Epifania, contro valori che normalmente, in questo periodo, andavano oltre il 20%. In questa situazione, la possibile ripresa del turismo si sposta all’estate 2022, tra più di 6 mesi e a quasi 30 dall’inizio della crisi.

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Dal turismo organizzato in giù, soffre tutto l'indotto

In tutto questo resta in estrema sofferenza il comparto dei viaggi organizzati. Stessa cosa per gli alberghi e, a caduta, anche per i ristoranti. Il rischio è quello di una nuova paralisi dell’intero indotto dell’ospitalità. Anche perché, all’aumentare dei contagi, un po’ in tutta Europa si risponde con una nuova serie di restrizioni e, dopo il decreto del 23 dicembre, anche l’Italia tiene alta l’attenzione (e sul tavolo rimane sempre l’ipotesi di una scelta estrema: una zona arancione nazionale per sgonfiare il picco di contagi degli ultimi giorni).

Vacanze, 120 milioni di presenze in meno rispetto al pre-Covid

 

In questa situazione, quindi, Confcommercio «chiede con forza e urgenza la proroga della cassa integrazione concessa alle attività ferme a causa dell’emergenza sanitaria, in scadenza il prossimo 31 dicembre, almeno fino al mese di giugno, la decontribuzione per il reinserimento lavorativo per il comparto del turismo organizzato che conta almeno 40mila dipendenti e composto da un’alta percentuale di micro imprese con meno di cinque dipendenti, che non hanno dunque alcun altro strumento a tutela dei livelli di occupazione, e indennizzi certi e immediati per le discoteche, le sole a pagare le conseguenze alla nuova emergenza pandemica con la chiusura per decreto», si legge in una nota. 

Anche gli agritusmi in difficoltà: il 40% di disdette tra Natale e la Befana

L'effetto domino dell'incertezza legata alla nuova variante Omicron si abbatte anche sugli agriturismi. La ricettività del mondo agricolo, infatti, conta già oltre il 40% delle disdette tra Natale e l’Epifania, una perdita, in media, di circa 25mila euro in 10 giorni e un Capodanno a picco da recuperare, forse, puntando sulla consegna a domicilio. Sotto l’ondata Omicron, questo il quadro della situazione tracciato da Cia-Agricoltori Italiani che insieme a Turismo Verde, sua associazione agrituristica, teme adesso una ripartenza lontana e sempre più in salita.

Attese e ottimismo vacillano, dunque. Le 24mila strutture del circuito di Turismo Verde-Cia avevano puntato forte sulle festività natalizie come occasione di ripresa per il comporta della ristorazione e dell’ospitalità. Invece, con oltre 50mila casi al giorno, 6mila voli cancellati anche per contagi tra gli equipaggi e 2 milioni di italiani in quarantena, sfumano via via 25 milioni di partenze programmate solo pochi mesi fa. A questo si aggiunge l'effetto "isolamento" per chi è entrato in contatto con positivi, magari proprio per la cena o il pranzo di Natale, che sta sgretolando la convivialità pianificata per la notte di San Silvestro che, vietate le piazze e le feste nei locali, si pensava salva in ristoranti e agriturismi.

Per Cia che guarda anche ai trend in tenuta, resta l’opportunità della consegna a domicilio e, quindi, dell’Agridelivery che l’organizzazione sostiene e garantisce insieme al suo network di produttori con dalcampoallatavola.it. Gli agriturismi di Cia, infatti, tornano a confermare quella versatilità e prontezza che sin dal primo lockdown ha permesso di fornire un servizio ai cittadini e di alimentare un’attività per natura inarrestabile sia nei campi che nelle stalle.

 Chi si sposta lo fa principalmente in macchina

In attesa di capire quali saranno gli interventi del Governo, il settore del turismo può comunque contare sullo zoccolo duro di vacanzieri che in sicurezza, nonostante la pandemia, non rinunciano a spostarsi. Secondo un sondaggio di Parclik.it, principale società di prenotazione parcheggi online in Europa, un italiano su 10 (il 33,9%) si muoverà a Capodanno e nell’83,3% dei casi lo farà in macchina. A livello di destinazioni, Trentino-Alto Adige, Campania, Toscana, Liguria e Puglia le mete più gettonate. Anche se rimane una forte incertezza sull’evoluzione della situazione epidemiologica con il 45,8% di chi ha deciso di partire pronto a rivedere i propri piani in caso di peggioramenti. Solo il 37,5% partirebbe comunque, qualunque cosa accada.

«Sembra che molti italiani non vedano l'ora di prendersi una pausa alla fine dell'anno e di godersi qualche giorno di vacanza con la famiglia, spostandosi per far visita ai propri parenti, sempre che la situazione non peggiori ulteriormente. I viaggi in auto e le mete nazionali sembrano essere le opzioni preferite da coloro che hanno pensato di godersi un po’ di riposo. Noi di Parclick auguriamo a tutti qualche giorno di serenità, raccomandando di essere sempre attenti e responsabili», ha affermato Niccolò Mariotti, direttore commerciale di Parclick Italia.IAT

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