Animal Equality, Animal Welfare Foundation (Awf) ed Enpa hanno diffuso una nuova inchiesta che, attraverso il monitoraggio dei camion trasportatori di agnelli provenienti da Romania, Polonia e Ungheria, rivela le tragiche condizioni di viaggio e la sofferenza che animali di poche settimane di vita sono costretti a sopportare prima di finire al macello. Ogni anno sono oltre tre milioni gli ovini trasportati all interno dell Unione Europea. Di questi, più di due milioni vengono macellati all'arrivo. L’Italia da sola ne importa circa il 40%. Nel 2019 la maggior parte erano provenienti da: Romania, Ungheria e Polonia, ma anche da altri Paesi come Francia, Bulgaria e Spagna. L'84% di questi animali muore prima di raggiungere i 6 mesi di età.
Il viaggio drammatico degli agnelli
In Italia, soltanto nel periodo delle feste natalizie, vengono macellati oltre 600.000 agnelli, la maggior parte proveniente dall Est Europa. Durante questi trasporti, che possono durare diverse ore o intere settimane, la salute psicofisica degli animali viene del tutto compromessa a causa del sovraffollamento, delle temperature estreme e dello stress che subiscono. Nel corso di una settimana di indagini sul confine italo-sloveno, il team investigativo di Animal Equality, gli investigatori di Awf e le Guardie zoofile di Enpa hanno potuto documentare il viaggio infernale che ogni giorno coinvolge milioni di animali a causa di una pratica ingiusta e anacronistica, il trasporto di animali vivi.
Nella video-inchiesta, viene ripreso un camion monitorato dal team di Animal Equality che, dopo essere stato segnalato alle autorità, viene affiancato e fermato dagli agenti della polizia che procedono ai controlli. Gli agnelli ammassati all'interno del camion di quattro piani sono molte centinaia, belano e si agitano. A solo poche settimane di vita sono infatti costretti ad un minimo di 19 ore di viaggio. Ci sono agnelli che leccano il soffitto dei piani metallici sovrapposti all'interno del camion ed anche le sbarre di contenimento laterale sulle fiancate del mezzo, segno che molto probabilmente non hanno ricevuto un alimentazione corretta. «Come documentato dall'inchiesta che abbiamo realizzato, ancora una volta il trasporto degli animali vivi si dimostra un supplizio che provoca solo dolore e sofferenza sottoponendo inutilmente gli animali a un viaggio devastante prima di una fine ancora più tragica», afferma la direttrice di Animal Equality Italia Alice Trombetta.
Rispettare le regole e cambiare stili di vita per ridurre le sofferenze degli animali
«Il regolamento europeo dice che gli animali devono essere trasportati in modo da non causare loro inutili sofferenze. Ma quando gli agnelli da latte, i cosiddetti agnelli non svezzati, vengono trasportati, si sa già che non saranno in grado di mangiare da soli, quindi si è consapevoli che questo causerà loro sofferenza inutilmente», dichiara Tea Dronjic, project manager di Animal Welfare Foundation e veterinaria. «Se vogliamo veramente vogliamo mettere fine alle sofferenze di questi animali è necessario non soltanto garantire il rispetto delle normative sul trasporto, normative che peraltro andrebbero rese ancora più garantiste, ma, soprattutto, cambiare i nostri stili di vita. Perché alla base della sofferenza animale ci sono sempre l'industria e il commercio della carne. E se c è una cosa che questo periodo storico così complesso dovrebbe averci insegnato è che queste scelte di vita non sono più sostenibili», dichiara Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa.
A gennaio 2022 il Parlamento europeo voterà circa le nuove raccomandazioni presentate ed entro il 2023 la Commissione è chiamata a proporre nuove norme sul trasporto di animali vivi in Europa. Nel frattempo, Regno Unito e Nuova Zelanda hanno recentemente dichiarato di voler vietare il trasporto di animali vivi.
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