Bayer-Monsanto,
tutto bloccato
L’Ue vuole
vederci chiaro
La fusione da 66 miliardi di euro tra Bayer e Monsanto che avrebbe dovuto dar vita al più grande colosso dell’agricoltura è stata bloccata dall’Ue che teme una riduzione della concorrenza sul mercato. La Commissione si è data tempo fino a gennaio 2018 per prendere una decisione. Minime le ripercussioni in borsa.
Il matrimonio tra Bayer e Monsanto non s’ha da fare. Al momento. A stabilirlo è stata la commissione europea attraverso il suo organo di controllo, l’Antitrust. La commissione ha espresso «preoccupazioni preliminari» che l'operazione «possa ridurre la concorrenza in una serie di diversi mercati che porterebbero a prezzi più alti, qualità inferiore, meno scelta e meno innovazione».La fusione Bayer-Monsanto darebbe vita, avverte ancora l'Antitrust Ue, alla società integrata più grande del mondo di pesticidi e sementi, mettendo insieme due concorrenti già alla guida dei settori degli erbicidi non selettivi, sementi e tratti agronomici, oltre all'agricoltura digitale. Inoltre l'operazione avverrebbe in un contesto industriale dove sono già molte le concentrazioni globali, dopo le fusioni tra Dow e Dupont e ChemChina e Syngenta.
La Commissione Ue si è data tempo fino all'8 gennaio 2018 per prendere una decisione finale sulla fusione. Questo rinvio è dovuto al fatto che gli impegni presentati da Bayer e Monsanto lo scorso 31 luglio a Bruxelles per rispondere alle sue preoccupazioni preliminari sono infatti stati ritenuti insufficienti.
Sembrava che mancasse solo la conferma formale al via libera ad un’operazione da 66 miliardi di euro, ma così non è stato. Poche ripercussioni in Borsa. A Francoforte il titolo di Bayer mantiene i guadagni visti in mattinata e cresce di oltre due punti.
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