The Gritti Palace
propone
il Menu del Doge
Ricette del '500
elaborate
da Daniele Turco
Saper cogliere dal passato gli spunti per innovare. Così la tradizione interpreta il presente. Il risultato è un potente strumento di seduzione, che in un grand hotel si rivela una straordinaria leva di marketing.
Fascino a presa rapida, soprattutto se la clientela è internazionale e da quartieri alti. Questo il progetto messo a punto da Paolo Lorenzoni, general manager del The Gritti Palace di Venezia, e dalla sua squadra. Punte di diamante, Daniele Turco, executive chef del ristorante Club del Doge, e Maurizio Figuccio, director of food&beverage.Programma che si è tradotto nell’avviare un percorso di riscoperta e rivisitazione della tradizione culinaria lagunare del XVI secolo. Gastronomia apprezzata dal 77° Doge Andrea Gritti nella sua residenza privata, Palazzo Pisani Gritti, oggi The Gritti Palace.
«Con il Menu del Doge - ha spiegato Daniele Turco - ho voluto unire passato, presente e futuro in maniera non convenzionale. Le primizie veneziane offrono sempre suggestioni nuove e quando ho potuto constatare cosa mangiava circa cinquecento anni fa il Doge Gritti la fantasia e la voglia di sperimentare sono partite al galoppo. Le portate combinano il gusto rinascimentale con la grande offerta del terroir lagunare, dove pesce, selvaggina, ma anche ortaggi e frutta hanno saputo dar vita a una tradizione culinaria ben definita. Considero questo menu come una porta che si apre su un’epoca passata, ma che può conquistare anche i palati gourmand di oggi».
Una carta “storica” importante. Una sintesi che rappresenta la cultura della Laguna nel piatto. Ecco allora sfilare Seppia, fave e cipolla rossa, Risotto di erbette primaverili con fonduta di robiola di Roccaverano, Saor di colombini e l’imponente Pollo del Doge. In chiusura il Trionfo di frutta e crema fritta del Doge con spuma allo zabaione.
L’offerta gastronomica del Club del Doge si arricchisce però anche di altre voci, un coro primaverile rappresentato dalla Zuppa di pesce quasi cruda, dallo Spaghettone, crema di cipollotto, piselli, calamaretti spillo fritti e dal Rombo, spuma di piselli, carbone all’acciuga ed erbe fresche.
«Grazie all’estro di Daniele Turco, al The Gritti Palace dal 2007 - ha sottolineato Paolo Lorenzoni - proseguiamo lungo il tracciato intrapreso dalla nostra offerta enogastronomica, capace di soddisfare le esigenze e i desideri degli ospiti innovando senza snaturarsi. Il menu cambia quattro volte all’anno, in base alla stagionalità delle materie prime, e si esprime in sapori chiari e ben identificabili».
Le porzioni sono generose e la linea di cucina si traduce in un’intelligente semplicità. Non a caso i tavoli del Club del Doge in un anno accolgono 17mila ospiti, tutti ambasciatori del savoir-faire del The Gritti Palace e in senso lato dell’ospitalità targata Italia.
«Il nostro servizio breakfast - ha annotato Lorenzoni - prevede un addetto che si dedica esclusivamente alle uova». È detto tutto.
i Gabriele Ancona
vicedirettore
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