Ercole Olivario,
27ª edizione
In gara 185 oli
da tutta Italia
Sono 185 gli oli di 17 regioni che parteciperanno alla 27ª edizione di Ercole Olivario, il concorso nazionale per le eccellenze olearie territoriali. Edizione che sarà incentrata più che mai sulla qualità.
Nel 2018 infatti si è registrato un forte calo di produzione e l’unico rimedio contro la crisi è, appunto, la qualità. La competizione è organizzata dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in collaborazione con la Camera di Commercio di Perugia e il sostegno del Sistema Camerale Nazionale, delle associazioni dei produttori olivicoli, degli enti e delle istituzioni impegnate nella valorizzazione del nostro olio di qualità.
Alla presentazione, avvenuta a Roma nella sede di Unioncamere, sono intervenuti Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia, David Granieri, presidente della Coldiretti Lazio e Unaprol, Luigi Canino di Italia Olivicola e Andrea Prete di Unioncamere. Ha presentato gli interventi il giornalista Stefano Carboni. La premiazione delle etichette vincitrici nelle categorie previste si terrà sabato 30 marzo a Perugia. Il concorso è nato nel 1993 da una riflessione avviata dal sistema camerale con i principali operatori del settore olivicolo.
In un periodo in cui all'olivicoltura era riservata un'attenzione marginale si decise di puntare con decisione sulla qualità per valorizzare l’extravergine e il suo valore sia dal punto di vista economico che da quello culturale. «Ventisette edizioni - ha detto Giorgio Mencaroni - sono un grande traguardo per chi, come noi, ha sempre creduto nelle potenzialità di questo concorso, diventato punto di riferimento nel panorama nazionale delle competizioni di settore. Ad oggi sono più di 8.800 le etichette che si sono iscritte, per un totale di oltre 280 vincitori. E questo dimostra come l’Ercole Olivario sia una vetrina importantissima, una tappa irrinunciabile perché in grado di contribuire fortemente alla valorizzazione di questo straordinario prodotto e dei suoi attori protagonisti, ponendo l’accento sulle nostre migliori produzioni».
A guidare il team degli aspiranti vincitori sono Umbria, Lazio e Toscana, rispettivamente con 33, 28 e 21 oli in gara. Seguono Sicilia (20), Sardegna (14), Puglia (13), Abruzzo (13), Calabria (9), Liguria (7), Lombardia (7), Campania (6), Veneto (4), Trentino (3), Basilicata (2), Marche (2), Molise (2) ed Emilia Romagna (1). Il giudizio sulle due migliori etichette per ogni categoria (extravergine ed extravergine Dop e Igp) nelle consuete tre tipologie “fruttato leggero”, “fruttato medio” e “fruttato intenso” sarà affidato ad un panel di 16 degustatori professionisti guidati da Gianfranco De Felici. Saranno assegnati altri 5 premi speciali a quei prodotti e a quei protagonisti del mondo oleario che si sono particolarmente distinti: la Menzione Speciale Olio Extravergine Biologico (al prodotto certificato che ottiene il punteggio più alto tra gli oli biologici finalisti), l’Amphora Olearia, per la migliore confezione, il premio “Giovane Imprenditore” (con meno di 40 anni) il premio Lekythos (alla personalità più impegnata nella diffusione della conoscenza dell’olio di qualità italiana.
New entry in questa edizione è la menzione “Olio Monocultivar” a quello che ha ottenuto il punteggio più alto. Punta all’internazionalizzazione la collaborazione che Ercole Olivario porta avanti da anni con l’agenzia Ice per supportare oltreconfine le aziende partecipanti ma anche per favorire l’incoming di operatori esteri. Una delegazione di giornalisti e buyers cinesi sarà presente a Perugia per seguire le fasi finali del concorso e la cerimonia di premiazione. Previsti anche due seminari: "Qualità e biodiversità degli oli extravergini di oliva italiani negli anni della rivoluzione tecnologica del processo estrattivo” con il professore Maurizio Servili e “Tutela del Made in Italy” con il colonnello Luigi Cortellessa, del Comando dei Carabinieri per la tutela agroalimentare.
«Questo premio ha fatto la storia della qualità nel nostro Paese - ha detto il presidente di Unaprol, David Granieri - ed è un importante punto di riferimento per gli olivicoltori che puntano all’eccellenza e vogliono valorizzare un patrimonio di biodiversità unico al mondo, con 46 denominazioni Dop e Igp riconosciute dall’Ue. La ricerca continua della qualità, coniugando tradizione e innovazione, è da sempre una delle sfide che porta avanti l’Unaprol ma è necessaria anche una battaglia culturale per sensibilizzare i consumatori verso un alimento che ha grande valore salutistico e sensoriale. Riteniamo che l’alta qualità vada protetta e tutelata per questo, a gennaio, abbiamo proposto al Coi una revisione del livello di acidità dallo 0,8% allo 0,5% per l’olio Evo.
L’obiettivo è quello di restringere una classe merceologica troppo ampia che contiene prodotti profondamente diversi”. Sulla qualità, per vincere la sfida sui mercati, e come garanzia per i consumatori e per il lavoro dei produttori si è espresso anche Luigi Canino di Italia Olivicola che conta organizzazioni di produttori) in 15 regioni. «Per questo - ha detto - difendiamo con forza, nelle massime sedi nazionali ed internazionali, il panel test, unico strumento utile per la classificazione degli oli in grado di contrastare frodi e contraffazioni che inquinano gli scaffali».
Canino ha anche espresso la necessità di rivedere la classifica degli oli perché la dizione “olio di oliva” potrebbe confondere il consumatore portandolo a ritenerlo addirittura ad un prodotto migliore dell’extravergine. «L’olio extravergine d’oliva - ha concluso il vice presidente vicario di Unioncamere, Andrea Prete - è da sempre uno straordinario ambasciatore del made in Italy nel mondo. Le Camere di commercio sono impegnate da tempo nella valorizzazione delle nostre eccellenze, anche attraverso questo concorso che valorizza il nostro agroalimentare. La buona tavola infatti è un fattore trainante dell’attrattività dei nostri territori e un richiamo irresistibile per il turismo internazionale e per gli investimenti stranieri».
Alla presentazione, avvenuta a Roma nella sede di Unioncamere, sono intervenuti Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia, David Granieri, presidente della Coldiretti Lazio e Unaprol, Luigi Canino di Italia Olivicola e Andrea Prete di Unioncamere. Ha presentato gli interventi il giornalista Stefano Carboni. La premiazione delle etichette vincitrici nelle categorie previste si terrà sabato 30 marzo a Perugia. Il concorso è nato nel 1993 da una riflessione avviata dal sistema camerale con i principali operatori del settore olivicolo.
In un periodo in cui all'olivicoltura era riservata un'attenzione marginale si decise di puntare con decisione sulla qualità per valorizzare l’extravergine e il suo valore sia dal punto di vista economico che da quello culturale. «Ventisette edizioni - ha detto Giorgio Mencaroni - sono un grande traguardo per chi, come noi, ha sempre creduto nelle potenzialità di questo concorso, diventato punto di riferimento nel panorama nazionale delle competizioni di settore. Ad oggi sono più di 8.800 le etichette che si sono iscritte, per un totale di oltre 280 vincitori. E questo dimostra come l’Ercole Olivario sia una vetrina importantissima, una tappa irrinunciabile perché in grado di contribuire fortemente alla valorizzazione di questo straordinario prodotto e dei suoi attori protagonisti, ponendo l’accento sulle nostre migliori produzioni».
A guidare il team degli aspiranti vincitori sono Umbria, Lazio e Toscana, rispettivamente con 33, 28 e 21 oli in gara. Seguono Sicilia (20), Sardegna (14), Puglia (13), Abruzzo (13), Calabria (9), Liguria (7), Lombardia (7), Campania (6), Veneto (4), Trentino (3), Basilicata (2), Marche (2), Molise (2) ed Emilia Romagna (1). Il giudizio sulle due migliori etichette per ogni categoria (extravergine ed extravergine Dop e Igp) nelle consuete tre tipologie “fruttato leggero”, “fruttato medio” e “fruttato intenso” sarà affidato ad un panel di 16 degustatori professionisti guidati da Gianfranco De Felici. Saranno assegnati altri 5 premi speciali a quei prodotti e a quei protagonisti del mondo oleario che si sono particolarmente distinti: la Menzione Speciale Olio Extravergine Biologico (al prodotto certificato che ottiene il punteggio più alto tra gli oli biologici finalisti), l’Amphora Olearia, per la migliore confezione, il premio “Giovane Imprenditore” (con meno di 40 anni) il premio Lekythos (alla personalità più impegnata nella diffusione della conoscenza dell’olio di qualità italiana.
New entry in questa edizione è la menzione “Olio Monocultivar” a quello che ha ottenuto il punteggio più alto. Punta all’internazionalizzazione la collaborazione che Ercole Olivario porta avanti da anni con l’agenzia Ice per supportare oltreconfine le aziende partecipanti ma anche per favorire l’incoming di operatori esteri. Una delegazione di giornalisti e buyers cinesi sarà presente a Perugia per seguire le fasi finali del concorso e la cerimonia di premiazione. Previsti anche due seminari: "Qualità e biodiversità degli oli extravergini di oliva italiani negli anni della rivoluzione tecnologica del processo estrattivo” con il professore Maurizio Servili e “Tutela del Made in Italy” con il colonnello Luigi Cortellessa, del Comando dei Carabinieri per la tutela agroalimentare.
«Questo premio ha fatto la storia della qualità nel nostro Paese - ha detto il presidente di Unaprol, David Granieri - ed è un importante punto di riferimento per gli olivicoltori che puntano all’eccellenza e vogliono valorizzare un patrimonio di biodiversità unico al mondo, con 46 denominazioni Dop e Igp riconosciute dall’Ue. La ricerca continua della qualità, coniugando tradizione e innovazione, è da sempre una delle sfide che porta avanti l’Unaprol ma è necessaria anche una battaglia culturale per sensibilizzare i consumatori verso un alimento che ha grande valore salutistico e sensoriale. Riteniamo che l’alta qualità vada protetta e tutelata per questo, a gennaio, abbiamo proposto al Coi una revisione del livello di acidità dallo 0,8% allo 0,5% per l’olio Evo.
L’obiettivo è quello di restringere una classe merceologica troppo ampia che contiene prodotti profondamente diversi”. Sulla qualità, per vincere la sfida sui mercati, e come garanzia per i consumatori e per il lavoro dei produttori si è espresso anche Luigi Canino di Italia Olivicola che conta organizzazioni di produttori) in 15 regioni. «Per questo - ha detto - difendiamo con forza, nelle massime sedi nazionali ed internazionali, il panel test, unico strumento utile per la classificazione degli oli in grado di contrastare frodi e contraffazioni che inquinano gli scaffali».
Canino ha anche espresso la necessità di rivedere la classifica degli oli perché la dizione “olio di oliva” potrebbe confondere il consumatore portandolo a ritenerlo addirittura ad un prodotto migliore dell’extravergine. «L’olio extravergine d’oliva - ha concluso il vice presidente vicario di Unioncamere, Andrea Prete - è da sempre uno straordinario ambasciatore del made in Italy nel mondo. Le Camere di commercio sono impegnate da tempo nella valorizzazione delle nostre eccellenze, anche attraverso questo concorso che valorizza il nostro agroalimentare. La buona tavola infatti è un fattore trainante dell’attrattività dei nostri territori e un richiamo irresistibile per il turismo internazionale e per gli investimenti stranieri».
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