giovedì 5 agosto 2021

In 20 anni l'Italia ha perso 2,5 milioni di giovani lavoratori

 

In 20 anni l'Italia 

ha perso 2,5 milioni 

di giovani lavoratori


In Italia il lavoro non sembra essere una cosa per giovani. A dirlo sono i dati diffusi da Confcommercio che sottolinea come, dal 2000 al 2019 le persone occupate nella fascia compresa fra i 15 e i 34 anni sono diminuite di due milioni e mezzo di unità. E la metà di loro sono rimasti con le mani in mano: non cercano più lavoro né studiano; i cosiddetti Neet. 


Tra il 2004-2019, inoltre, si riducono di oltre un quarto i giovani lavoratori dipendenti (-26,6%) e risultano più che dimezzati gli indipendenti (-51,4%). Calano anche le imprese giovani: -156mila. Mentre sono 345mila i giovani espatriati negli ultimi 10 anni.

«Il sostegno alle imprese giovanili rende più robusta, diffusa e duratura la crescita economica. Per questo è fondamentale utilizzare al meglio le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinate ai giovani, soprattutto per quanto riguarda formazione, incentivi e semplificazione burocratica. Favorire nel nostro Paese l'imprenditoria giovanile è la risposta più efficace alle sfide della competizione internazionale e della globalizzazione», ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. 


 

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