Gambero: Bottura e Beck
ancora al top
Berton e Guida
nuove “Tre Forchette”
La guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso 2016 conferma in vetta
l’Osteria Francescana e La Pergola del Rome Cavalieri, prime per punteggio tra le “Tre Forchette”, che quest’anno arrivano a quota 26. Nessun locale perde le Tre Forchette. La Lombardia conferma il suo primato con 6 insegne d’eccellenza
l’Osteria Francescana e La Pergola del Rome Cavalieri, prime per punteggio tra le “Tre Forchette”, che quest’anno arrivano a quota 26. Nessun locale perde le Tre Forchette. La Lombardia conferma il suo primato con 6 insegne d’eccellenza
L’Osteria Francescana di Modena e La Pergola del Rome Cavalieri di Roma confermati come migliori ristoranti d’Italia secondo la guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso 2016, che conferma ancora una volta al vertice dei “big chef” Massimo Bottura e Heinz Beck.
Novità principale di questa edizione, due new entry tra le “Tre Forchette”: Andrea Berton, già in evidenza nella guida cittadina, passato da 87 a 90 punti, e Antonio Guida, new entry con il suo “Seta by Antonio Guida” al Mandarin Oriental, che nonostante i ritardi nell’apertura ha saputo bruciare le tappe per presentarsi all’appuntamento con la guida già ben rodato e in piena forma.
Ai vertici della squadra dei 26 “Tre Forchette”, oltre ai già citati Bottura e Beck, Gennaro Esposito della Torre del Saracino di Vico Equense (Na) con un punteggio di 57 sale tra i quattro migliori voti di cucina assegnati dalla guida, a pari merito con la famiglia Iaccarino del Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi (Na). Crescita anche per Mauro Uliassi dell’omonimo locale di Senigallia (An), che passa da 90 a 92 punti. Nessun locale perde le Tre Forchette. La Lombardia conferma il suo primato con 6 Tre Forchette e altrettanti Tre Gamberi, espressione della migliore cucina tradizionale.
Ecco i numeri della nuova Guida Ristoranti d’Italia 2016: edizione numero 26, 2.268 indirizzi, 250 novità, 3 nuove categorie. In questi anni sono mutate, e molto, le esigenze dei clienti: sia gastronomiche, sia di orari e modi di fruizione, e la risposta a queste nuove necessità contribuisce a definire un panorama frammentato, ma proprio per questo molto ricco di proposte. Anche per questo sono nate le nuove categorie: “bistrot”, “griglierie” e “vegetariani” che, come è evidente, danno conto di questa varietà e vogliono essere uno strumento per aiutare il lettore a orientarsi tra tante proposte.
Ci sono poi nuovi premi speciali pensati per evidenziare le realtà più virtuose e valorizzare ogni aspetto della complessa “macchina” ristorante. Sono dei riflettori che mettono in luce alcune specifiche competenze e identità di questo mondo, pensate proprio per creare dei percorsi di lettura all’interno della guida.
Il primo di questi premi è quello assegnato a Lorenzo Viani di Lorenzo a Forte dei Marmi (Lu): lui è il “Ristoratore dell’anno”, incarnazione di quella figura chiave per ogni ristorante longevo e solido, perfetto incontro fra savoir faire di sala, cantina e cucina.
L’Argine a Vencò di Dolegna del Collio (Go) di Antonia Klugmann è la “Novità dell’anno”, emblema di un approccio virtuoso che abbraccia progetti a 360 gradi all’insegna della riscoperta del territorio.
Donatella Bistrot di Oviglio (Al) è il “Bistrot dell’anno”, a testimoniare come il coraggioso cambio d’abito della nota insegna piemontese, oggi reinventata in versione più informale e contemporanea, sia stato una felice intuizione.
Un premio più tecnico è quello dedicato al pane, assegnato al Reale di Castel di Sangro (Aq). “Pane in tavola” premia un alimento basilare nell’alimentazione e nella cucina. Spesso sottovalutato in virtù di una ricerca più di condimenti che di manifattura. Non è il caso di Niko Romito, che nel suo regno abruzzese ne fa un elemento basilare, di collegamento con il territorio e di fattura eccellente.
La giovane Sara Simionato dell’Antica Osteria da Cera di Campagna Lupia è la “Pastry chef” di quest’anno. Un ruolo, il suo, fondamentale della brigata, che conferisce lustro e raffinatezza al finale di una cena e che merita un’attenzione a se stante.
“Cuoco Emergente 2016” è Matteo Metullio de La Siriola dell’Hotel Ciasa Salares a San Cassiano (Bz).
Vivace anche il panorama delle trattorie italiane («luoghi - secondo i curatori - dove ospitalità familiare e cibo della memoria segnano uno stile che non tramonta mai»), che si arricchisce di tre membri: La Brinca di Ne (Genova), All’Osteria Bottega di Bologna e La Tana degli Orsi di Pratovecchio Stia (Arezzo
ITALIAATAVOLA
Novità principale di questa edizione, due new entry tra le “Tre Forchette”: Andrea Berton, già in evidenza nella guida cittadina, passato da 87 a 90 punti, e Antonio Guida, new entry con il suo “Seta by Antonio Guida” al Mandarin Oriental, che nonostante i ritardi nell’apertura ha saputo bruciare le tappe per presentarsi all’appuntamento con la guida già ben rodato e in piena forma.
Ai vertici della squadra dei 26 “Tre Forchette”, oltre ai già citati Bottura e Beck, Gennaro Esposito della Torre del Saracino di Vico Equense (Na) con un punteggio di 57 sale tra i quattro migliori voti di cucina assegnati dalla guida, a pari merito con la famiglia Iaccarino del Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi (Na). Crescita anche per Mauro Uliassi dell’omonimo locale di Senigallia (An), che passa da 90 a 92 punti. Nessun locale perde le Tre Forchette. La Lombardia conferma il suo primato con 6 Tre Forchette e altrettanti Tre Gamberi, espressione della migliore cucina tradizionale.
Ecco i numeri della nuova Guida Ristoranti d’Italia 2016: edizione numero 26, 2.268 indirizzi, 250 novità, 3 nuove categorie. In questi anni sono mutate, e molto, le esigenze dei clienti: sia gastronomiche, sia di orari e modi di fruizione, e la risposta a queste nuove necessità contribuisce a definire un panorama frammentato, ma proprio per questo molto ricco di proposte. Anche per questo sono nate le nuove categorie: “bistrot”, “griglierie” e “vegetariani” che, come è evidente, danno conto di questa varietà e vogliono essere uno strumento per aiutare il lettore a orientarsi tra tante proposte.
Ci sono poi nuovi premi speciali pensati per evidenziare le realtà più virtuose e valorizzare ogni aspetto della complessa “macchina” ristorante. Sono dei riflettori che mettono in luce alcune specifiche competenze e identità di questo mondo, pensate proprio per creare dei percorsi di lettura all’interno della guida.
Il primo di questi premi è quello assegnato a Lorenzo Viani di Lorenzo a Forte dei Marmi (Lu): lui è il “Ristoratore dell’anno”, incarnazione di quella figura chiave per ogni ristorante longevo e solido, perfetto incontro fra savoir faire di sala, cantina e cucina.
L’Argine a Vencò di Dolegna del Collio (Go) di Antonia Klugmann è la “Novità dell’anno”, emblema di un approccio virtuoso che abbraccia progetti a 360 gradi all’insegna della riscoperta del territorio.
Donatella Bistrot di Oviglio (Al) è il “Bistrot dell’anno”, a testimoniare come il coraggioso cambio d’abito della nota insegna piemontese, oggi reinventata in versione più informale e contemporanea, sia stato una felice intuizione.
Un premio più tecnico è quello dedicato al pane, assegnato al Reale di Castel di Sangro (Aq). “Pane in tavola” premia un alimento basilare nell’alimentazione e nella cucina. Spesso sottovalutato in virtù di una ricerca più di condimenti che di manifattura. Non è il caso di Niko Romito, che nel suo regno abruzzese ne fa un elemento basilare, di collegamento con il territorio e di fattura eccellente.
La giovane Sara Simionato dell’Antica Osteria da Cera di Campagna Lupia è la “Pastry chef” di quest’anno. Un ruolo, il suo, fondamentale della brigata, che conferisce lustro e raffinatezza al finale di una cena e che merita un’attenzione a se stante.
“Cuoco Emergente 2016” è Matteo Metullio de La Siriola dell’Hotel Ciasa Salares a San Cassiano (Bz).
Vivace anche il panorama delle trattorie italiane («luoghi - secondo i curatori - dove ospitalità familiare e cibo della memoria segnano uno stile che non tramonta mai»), che si arricchisce di tre membri: La Brinca di Ne (Genova), All’Osteria Bottega di Bologna e La Tana degli Orsi di Pratovecchio Stia (Arezzo
ITALIAATAVOLA
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