mercoledì 13 giugno 2018

Curioso, food addicted, antidivo

Curioso, food addicted, 

antidivo
Francesco Di Natale 

si racconta



Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Francesco Di Natale del ristorante “Trattoria Da Francesco” a Bologna, che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo. 

Francesco Di Natale ha l’aspetto del filosofo pensatore. Il suo essere realmente un antidivo ne aumenta il fascino. Nasce a Siracusa nel 1952. Del come e del perché abbraccerà da adulto la cucina, sappiamo poco. Da studente è un apprendista mangione. Esplora da “turista” i ristoranti e da universitario squattrinato fa il lavapiatti e il cameriere. Studia economia e commercio e si laurea a pieni voti. L’aggettivo “curioso” deriva dallo pseudonimo che usa per partecipare ad un festival internazionale di cucina del Mediterraneo.

(Curioso, food addicted, antidivo Francesco Di Natale si racconta)
Francesco Di Natale

Dopo la laurea è a Bologna e lavora in diversi ristoranti. Primo fra tutti il Castello di Medelana a Sasso Marconi. Ma non gli basta. Mi ha molto colpito il suo definirsi “food addicted”. Una dipendenza passionale dal cibo. Mentre lavora si iscrive ad un corso regionale serale per imparare le tecniche manuali e conoscere come trattare la materia. Si diploma dopo due anni con la Cordon Bleu Anna Gennari. Il suo destino è segnato.

Acquisisce la gestione di un ristorante nel 1993. In linea con il suo stile lo chiama Trattoria Da Francesco. Saranno gli altri cuochi della città ad accorgersi di lui, della sua arte gastronomica mai banale, unica per l’uso di pochi ingredienti. Una cucina nitida e molto elegante. Gli amici cuochi lo spingono a partecipare a eventi e congressi che sempre di più delineano la mano di Francesco. Se volete respirare la brezza frizzante del mare di Siracusa, vedere i colori e sentire gli odori del mercato del pesce, della frutta e della verdura, vi basterà annusare un suo piatto.


Da bambino cosa sognavi di diventare?
Un ballerino

Il primo sapore che ti ricordi.
Zucchero, ricotta, cannella, la merenda

Qual è il senso più importante?
La vista

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Aver fatto la spesa e dichiararsi soddisfatto: piatto di rara complessità che cerco di realizzare

Come hai speso il primo stipendio?
Vespa 50

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Devono ancora essere inventati

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Il parmigiano

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Il parmigiano

Che rapporto hai con le tecnologie?
Caldo-tiepido

All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
La zuppa inglese

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Il fantasma di Ava Gardner

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
Le nature morte di Wolfango

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“Lu pisci spada” di Domenico Modugno
di Carla Latini

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