giovedì 22 novembre 2018

Recioto e Amarone, primato storico sempre più attuale e proiettato nel futuro

Recioto e Amarone, 
in modo da rendere 
questo primato storico 
sempre più attuale 
e proiettato nel futuro


Lo ha chiosato Accordini. Forma, struttura, dimensioni, materiali e localizzazione dei palmenti (le antiche vasche di pigiatura), indizi fondamentali per ricostruire la cultura del vino di un territorio. Nel suo intervento, il professor Attilio Scienza ha evidenziato come la storia della viticoltura possa essere raccontata attraverso i palmenti ed i torchi di pigiatura.

“La diffusione della coltivazione della vite verso ambiti più settentrionali, contraddistinti spesso da cambiamenti climatici sfavorevoli, accompagnati dalla necessità di produrre maggiori quantità di vino per lo sviluppo delle comunità da agricole ad artigianali, ha indotto profonde modifiche nelle modalità di pigiatura: dalle strutture all’aperto si è passati alla copertura dei palmenti fino alla creazione delle camere di pigiatura e all’utilizzo di metodi più rapidi per l’esaurimento del pigiato attraverso sistemi di pressione. Accanto ai nomi dei luoghi ed alla loro ubicazione geografica, oggi potremmo aggiungere i vitigni ed i palmenti, una sorta di fossili-guida che ci aiutano a ricostruire la storia viticola di un luogo e possono diventare il filo conduttore dello storytelling del vino”.

Giudici europei per lo stop al genoma editing. Essendo Attilio Scienza
 uno dei massimi esperti di genoma editing, inevitabile la richiesta di un parere in merito al pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha stabilito che gli organismi ottenuti mediante mutagenesi, ovvero la modifica del Dna di un organismo vivente senza l’introduzione di materiale genetico proveniente da un’altra specie, sono Ogm (Organismi geneticamente modificati) “nei limiti in cui le tecniche e i metodi di mutagenesi modificano il materiale genetico di un organismo secondo modalità che non si realizzano naturalmente”, mettendo, di fatto, uno stop al miglioramento genetico attraverso tecniche come la cisgenetica. “Si tratta di una decisione formale e non definitiva – ha commentato il professore - sarà poi il Parlamento europeo a doversi esprimere e, da quanto mi risulta, i pareri dei parlamentari di diversi Paesi non sono vicini a quelli della Corte di Giustizia.
Siamo, però, vicini alle prossime elezioni europee e anche dopo maggio 2019, dubito che la questione sarà trattata subito dai futuri neoparlamentari. Ma, ribadisco, la cisgenesi non è una tecnica Ogm, in quanto opera solo sui geni interni e il Dna rimane immutato. Solo nel caso della vitis vinifera ci sono 500 geni su cui possiamo andare a lavorare, che si possono esprimere e che magari non lo hanno ancora fatto. Con i cambiamenti climatici in atto, l'unica soluzione percorribile è quella del genoma editing".



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