sabato 23 gennaio 2021

Vaccini Pfizer, servono sei dosi a fiala ma mancano le siringhe

 

Vaccini Pfizer, 

servono sei dosi a fiala 

ma mancano le siringhe. 

Meno contagi 

con più tamponi


I centri vaccinali di numerose regioni segnalano per questa settimana il mancato arrivo delle siringhe di precisione. Intanto i nuovi casi oggi sono 13.331 per 286.331 test e il tasso di positività scende al 4,6%.

Per giorni e con le nuove varianti, soprattutto quella inglese, che come ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson, potrebbe essere non solo la più contagiosa, ma la più mortale di quelle finora note (con un tasso di mortalità superiore del 30%), gli occhi di tutti erano puntati sui ritardi delle consegne dei vaccini. Solo che, in verità, «non sono le dosi di vaccino Pfizer a mancare, ma le siringhe di precisione».

A lanciare l’allarme sono i centri vaccinali di numerose regioni italiane (tra cui LombardiaSiciliaEmilia Romagna), che segnalano per questa settimana il mancato arrivo delle siringhe di precisione (per la Calabria invece il problema è stato riscontrato la settimana precedente) da parte della struttura commissariale per l'Emergenza. Intanto i nuovi casi oggi 13.331: meno contagi con più tamponi (286.331) e il tasso di positività scende al 4,6% (ieri 5,1%). Ma superate le 85mila vittime dall’inizio dell’emergenza. 

Non mancano i vaccini, mancano le siringhe di precisione - Vaccini, servono sei dosi a fiala ma mancano le siringhe
Non mancano i vaccini, mancano le siringhe di precisione

Impossibile prelevare le sei dosi (e non cinque)
La fiale di Pfizer sono arrivate dunque questa settimana, ma senza siringhe. Per cui è impossibile estrarre dalle fiale la quantità esatta di vaccino per somministrare sei dosi per flacone (e non cinque), come suggerito dall'Aifa, e così colmare il gap causato dal ritardo delle consegne.

I centri vaccinali si arrangiano come possomo
Al momento per aggirare il problema le strutture hanno riferito di utilizzare «le siringhe per la tubercolina, che non permettono di estrarre sei dosi». In altre regioni, come la Sicilia, dove dicono spesso «capita che ci siano arrivi errati o non idonei all'estrazione di sei dosi», si utilizzano «quelle ancora in dotazione o le scorte acquistate autonomamente».

Medesma situazione in diversi centri della Lombardia: «Si stanno comperando autonomamente o si prelevano dalle scorte dei propri ospedali - spiegano - Nel nostro territorio è un problema generalizzato». E da altri centri aggiungono: «Mentre per i vaccini c'è un calendario, per le siringhe di precisione non sappiamo quante aspettarcene a quando arriveranno».

Meno contagi con più tamponi: il tasso di positività scende al 4,6%
Una situazione che si deve risolvere al più presto perché proprio la partita contro il Covid si gioca tutta sui vaccini e sul necessario aggiornamento del Piano vaccinale.

Intanto oggi sono 13.331 i nuovi casi in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale dall'inizio dell'emergenza di 2.455.185, con 286.331 test (molecolari e antigenici) effettuati. Ieri, secondo i dati del ministero della Salute, erano stati 264.728. Il tasso di positività scende di mezzo punto al 4,6% (ieri era al 5,1%).

L'incremento delle vittime, invece, è di 488, che porta il numero complessivo a oltre 85mila: 85.162. In base ai dati del ministero della Salute, gli attualmente positivi in Italia scendono per la prima volta da settimane sotto i 500mila: 498.834, con un calo di 3.219 rispetto a ieri.

Dall'inizio dell'epidemia sono invece 1.871.189 i pazienti dimessi o guariti, con un incremento nelle ultime 24 ore di 16.062. Sono 2.386 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in calo di 4 nel saldo tra entrate e uscite rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 174. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 21.403 pazienti, in calo di 288 unità rispetto a venerdì. ITALIAATAVOLA

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