lunedì 25 gennaio 2021

Distorsioni e lesioni muscolari, il rischio c'è quando ci si allena in casa

 

Distorsioni e lesioni muscolari, il rischio c'è 

quando ci si allena 

in casa


Allenarsi in casa o correndo all'esterno, perché palestre e centri sportivi sono chiusi. Ma bisogna prestare attenzione a eventuali movimenti sbagliati: possono causare lesioni per le quali rivolgersi a uno specialista.

L'attività fisica porta benefici al nostro corpo e alla nostra mente, specialmente se svolta a cadenza regolare. Rappresenta infatti un'importante forma di prevenzione contro diverse patologie, cardiovascolari e muscolo-scheletriche soprattutto, ma è anche un'ottima partenza per combattere il sovrappeso, il diabete e molti altri disturbi. È ancor più importante in un periodo in cui le limitazioni dovute alla pandemia ci impediscono di muoverci abitualmente, costringendoci ad uno stile di vita più sedentario.

E non sono necessarie palestre e centri sportivi (in questo periodo chiusi), organizzandosi è possibile per gli appassionati di sport allenarsi anche a casa, magari con macchinari adeguati, o per chi non ne ha la possibilità con esercizi ad hoc o con una corsa all'aperto: in tutti questi casi, però, può capitare di compiere un movimento sbagliato, sovraccaricare tendini e muscoli, esagerare e stressare le strutture muscolo-scheletriche.

È Vittorio Di Giacomo, responsabile della Traumatologia Sportiva di Humanitas San Pio X, che spiega in un articolo tratto da Humanitasalute e di seguito riportato integralmente, quali zone del nostro corpo sono più a rischio di lesione, e cosa fare in questi casi.
Attenzione a distorsioni e lesioni muscolari
«Le lesioni muscolari o tendinee, fratture, lussazioni o più in generale i traumi che possono colpire la persona sono svariati e dipendono dall’attività sportiva praticata, dal livello di preparazione e forma fisica e dall’esperienza dello sportivo riguardo lo specifico gesto atletico. Le attività sportive messe in pratica durante la prima fase di pandemia erano spesso improvvisate e in spazi ristretti (su tutte, la corsa tra le mura domestiche). Il rischio di una distorsione per un brusco cambio di direzione o un passo falso su un gradino è altissimo, ma anche lesioni muscolari e tendinee sono molto frequenti per sovraccarichi o mal utilizzo di masse muscolari inadeguate allo sforzo richiesto. Il “campo” è quindi fondamentale, ma altrettanto importante è la preparazione del nostro corpo ad affrontare i microtraumi sportivi: allungamenti, rinforzo muscolare, stretching, propriocezione, sono solo alcuni esempi».

Le principali lesioni da sport
Le lesioni, in genere, si riconoscono dai segni e dai sintomi con cui si manifestano:
  • Distorsione: dolore, limitazione del movimento, tumefazione, calore sulla parte coinvolta
  • Lussazione di spalla: la spalla fuoriesce dalla sede naturale, i sintomi legati sono dolore, gonfiore, calore, difficoltà o impossibilità a compiere movimenti. È importante non provare assolutamente a riportare da soli o con l’aiuto di altri la spalla nella sede naturale, ma sempre rivolgersi al Pronto Soccorso.
  • Stiramento: dolore acuto e improvviso seguito da spasmo muscolare.
  • Contrattura: dolore al muscolo interessato e perdita di elasticità nel movimento. Può degenerare in una lesione muscolare grave se non trattato con riposo ed eventuale fisioterapia.
  • Strappo: è una lesione muscolare che può essere piuttosto grave. Si manifesta con dolore acuto, limitazione del movimento e, talvolta, livido.

Quando rivolgersi allo specialista
«Molti di questi traumi si possono risolvere applicando la cosiddetta procedura Rice (Rest-riposo, Ice-ghiaccio, Compression-compressione, Elevation-elevazione), ma nei casi che non rispondono a questa semplice terapia, è consigliato rivolgersi allo specialista per valutare la gravità del quadro clinico e iniziare nel più breve tempo possibile la terapia conservativa più adatta in base alla diagnosi specifica. Infatti, lo sportivo sa che trascurare una lesione e non affrontarla in tempi rapidi può significare non tornare più a recuperare la performance, dover abbandonare lo sport preferito e avere limitazioni anche nella vita quotidiana».

«In caso di lesione da sport che richieda l’intervento dell’ortopedico, il fattore tempo è fondamentale. Come per gli sportivi di alto livello, dal trauma alla chirurgia deve passare il più breve tempo possibile, per permettere così al paziente di iniziare la riabilitazione e fisioterapia e tornare al più presto a praticare il suo sport con il minor deficit possibile», conclude Di Giacomo. ITALIAATAVOLA

© Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento