Sos export in Gran Bretagna,
a rischio 3,6 miliardi
di Made in Italy
agroalimentare
Questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento alle difficoltà di approvvigionamento Oltremanica per benzina e cibo con le crescenti preoccupazioni per le tavole di Natale.
«La Gran Bretagna - sottolinea la Coldiretti - si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Dopo il vino, con il Prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Uk ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, dei salumi e dell’olio d’oliva. Importante anche il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano».
Già nei primi sei mesi del 2021, però, i flussi verso il Regno Unito avevano cominciato a declinare (a fronte di un aumento del +12% a livello globale). A pesare è stato sopratutto il calo delle spedizioni dall'Italia di pasta (-27%), salsa di pomodoro (-14%), formaggi (-6%), vini e spumanti (-2%). A frenare l'export Made in Italy sarebbero le difficoltà burocratiche e amministrative che interessano le nuove procedure doganali e riguardano anche l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli alla frontiera.
A tutto ciò, inoltre, si aggiunge la mancanza di trasportatori. La Gran Bretagna, infatti, produce appena la metà del proprio fabbisogno agroalimentare ed è costretta a importare il resto: dall'Ue arriva il 30%. «Il problema riguarda - precisa la Coldiretti - soprattutto prodotti deperibili come la frutta e verdura che per circa 1/3 viene dall’Unione Europea con oltre 250 milioni dall’Italia lo scorso anno».
Le difficoltà nei rapporti tra Gran Bretagna e Unione Europea rischiano peraltro di favorire l’arrivo di cibi e bevande extracomunitarie non conformi agli standard sicurezza Ue ma anche contraffazioni e imitazioni dei prodotti alimentari Made in Italy, dal Parmigiano al Chianti. «Si tratta purtroppo di un rischio reale come dimostrano - sottolinea la Coldiretti - le vertenze Ue del passato nei confronti di Londra con i casi della vendita di falso Prosecco alla spina o in lattina fino ai kit per produrre in casa finti Barolo e Valpolicella o addirittura Parmigiano Reggiano». italiaatavola
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