giovedì 16 dicembre 2021

L'inflazione accelera meno delle attese, ma incide sul carrello della spesa

 

L'inflazione accelera 

meno delle attese, 

ma incide sul carrello 

della spesa


 

L'Istat rivede al ribasso le stime di inflazione. Che comunque continua ad accelerare. Nel mese di novembre si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,6% su base mensile e del 3,7% su base annua (da +3% del mese di ottobre). La stima preliminare era del +3,8%.

L'ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell'inflazione è ancora una volta dovuta in larga parte ai prezzi dei beni energetici (da +24,9% di ottobre a +30,7% di novembre) e, in particolare, a quelli della componente non regolamentata (da +15,0% a +24,3%).

«A novembre, l'inflazione accelera nuovamente, portandosi a un livello che non si registrava da settembre 2008 e continuando a essere sostenuta soprattutto dalla crescita dei prezzi dei beni energetici. Le tensioni inflazionistiche, seppur in misura contenuta, si diffondono anche ad altri comparti merceologici, in particolare i beni alimentari e i servizi relativi ai trasporti», è il commento dell'Istat.

Non a caso i prezzi del cosiddetto "carrello della spesa", che include beni alimentari, per la cura della casa e della persona, registrano a novembre un'accelerazione tendenziale da +1% a +1,2%. Più sostenuta l'accelerazione dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +3,1% a +3,7%). La precedente stima dei prezzi del "carrello della spesa" era di +1,4% mentre per i prodotti ad alta frequenza di acquisto era di +3,8%. 

A pagare il prezzo più alto di questa fiammata inflazionistica che sta investendo l'Italia a partire dalla fine dell'estate sono i produttori agroalimentari. «Il rincaro dell’energia si abbatte sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi», ha sottolineato Coldiretti. 

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