venerdì 23 settembre 2022

A PROPOSITO DI FARINE DI INSETTI COOKIES – BISCOTTI “FUCIBO”

 A PROPOSITO DI FARINE DI INSETTI

COOKIES – BISCOTTI  “FUCIBO

In questi giorni è stata avviata una discussione sulle farine di insetti e dei biscotti di cui abbiamo scritto in questi giorni

ECCO GLI INGREDIENTI
Classic: Farina di mais, zucchero, burro, uova, larve di Tenebrio Molitor (larva gialla della farina) essiccate in polvere 6%, sale, carbonato d’ammonio (E503 (ii)), estratto di vaniglia, succo di limone naturale.
Cacao: Farina di mais, zucchero, burro, uova, cacao, larve di Tenebrio Molitor (larva gialla della farina) essiccate in polvere 5%, sale, carbonato d’ammonio (E503 (ii)), estratto di vaniglia, succo di limone naturale.
Allergeni: Le persone allergiche ai crostacei, ai molluschi o agli acari della polvere potrebbero essere allergiche anche agli insetti. Può contenere lette, cereali, contenenti glutine.
 
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
FUCIBO - La start up è nata a Londra nel 2017, la gemella italiana l’anno scorso con sede a Schio, in provincia di Vicenza. Obiettivo: unire tradizione e innovazione nel settore alimentare. Davide Rossi, ingegnere informatico con la passione per la cucina, e Lorenzo Pezzato, imprenditore con diversi progetti alle spalle, hanno deciso di mettere assieme la loro passione e le loro competenze per arrivare a produrre cibo a base di farine di insetti. Ad accomunare i 2 founder anche una sensibilità comune per la tutela dell’ambiente. Da qui nasce il progetto Fucibo, che attualmente vede la partecipazione di 4 soci attivi. Il primo prodotto è stato lanciato qualche mese fa: chips a base di farine di insetti. Ora tocca ai biscotti. A settembre arriveranno la pasta e altri panificati, crackers e la pasta per fare pane e pizza. La farina di insetti è l’ingrediente cardine alla base di questo progetto imprenditoriale. Per informazioni: fucibo.com
 
INSETTI: ALCUNI DATI
Nel 2013 la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per il Cibo e l’Agricoltura) ha pubblicato un fondamentale documento dove viene evidenziato come gli insetti possano essere un alimento fondamentale nei prossimi anni. Secondo la Fao, in confronto a mammiferi ed uccelli, gli insetti presentano meno rischi di trasmettere zoonosi all’uomo. 
L’Unione Europea si è già pronunciata a favore del consumo di insetti come alimento attraverso l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Farine di insetti sono già autorizzate all’utilizzo nell’Unione Europea. 
Dal punto di vista nutritivo, gli insetti sono ricchi di proteine, vitamine, calcio, fibre, ferro, zinco e omega3. E l’apporto nutritivo rapportato a quello della carne è molto superiore. Ad esempio, a parità di peso i grilli forniscono più del doppio delle proteine, cinque volte più magnesio e tre volte più ferro della carne di manzo. L’allevamento di insetti, inoltre, è meno impattante sull’ambiente rispetto all’allevamento di animali. 

Gli insetti sono mediamente in grado di convertire 2kg di cibo in 1kg di massa corporea, i bovini invece necessitano di ben 8kg di cibo per aumentare di 1kg la massa corporea. L’allevamento di insetti commestibili abbatte fortemente il consumo di acqua e suolo e la produzione di gas serra. Un allevamento di i grilli, per esempio, produce 80 volte meno emissioni rispetto ad un equivalente allevamento di bovini. 1 kg di proteine da insetti per essere prodotto necessita di un quarto dell’acqua necessaria per 1 kg di proteine da bovino. Il corpo di un insetto è quasi del tutto commestibile. 
Di un pollo si mangia poco più della metà del suo peso, di un manzo il 40% della massa corporea. 
Sotto il profilo nutrizionale inoltre un chilo di materia prima derivata da insetti ha molte più proteine di un chilo di carne. Per avere 1 kg di carne bovina servono circa 10 kg di mangime, per 1 kg di grilli ne bastano meno di 2. In termini di spazio, per arrivare ad 1 kg necessità di 250 mq, uno di grilli 15. 
L’anidride carbonica emessa per produrre 1 kg di proteine dai bachi da seta è di circa 15 kg, una quantità decisamente minore rispetto quella che viene emessa per produrre un kg di proteine animali. Tutti i dati indicano dunque un impatto molto più basso sull’ambiente rispetto all’allevamento di animali.

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