I “Personaggi dell’anno”
a Firenze per celebrare
lo stile italiano
Chef Rubio, Sara Papa, Vito Intini e Gian Nicola Libardi
sono stati i protagonisti della cena di gala del “Premio Italia a Tavola”, l’evento che insieme a loro ha celebrato il meglio dell’enogastronomia made in Italy. Grande emozione per la consegna dei premi e per l'evento che è diventato un punto di riferimento del settore
sono stati i protagonisti della cena di gala del “Premio Italia a Tavola”, l’evento che insieme a loro ha celebrato il meglio dell’enogastronomia made in Italy. Grande emozione per la consegna dei premi e per l'evento che è diventato un punto di riferimento del settore
Ancora una volta a Firenze è stata grande la partecipazione alla festa dell’enogastronomia del network Italia a Tavola che per l’ottavo anno ha consolidato l’attenzione sul mondo dell’enogastronomia coinvolgendone in articolati eventi tutti i protagonisti dell’eccellenza e della convivialità, pur con professionalità e competenze diversificate. Il “Premio Italia a Tavola” è stata una festa, sì, ma non autocelebrativa, cominciata a Palazzo Vecchio con talk showche ha portato Ministri e cuochi, stilisti e opinion leader, rappresentanti di categorie professionali e artisti, nonché esperti di turismo, ad affrontare insieme nodi e incongruenze del settore, sulla base degli scenari contemporanei della ristorazione e dell’accoglienza, e conclusa con una cena di gala e con la premiazione dei Personaggi dell’anno 2015 emersi dal sondaggio di Italia a Tavola.
È stata una giornata importante, basata sul dialogo e sul confronto, con la convinzione di tutti che è tempo di guardare oltre, e soprattutto ai nuovi comportamenti di consumo. Scenari già in atto ma destinati a crescere esigono ormai una visione strategica e sinergica con attenzione nuova a tematiche destinate a consolidarsi, come qualità, natura, benessere ed estetica. I protagonisti del cambiamento, cuochi e pasticcieri, opinion leader, maître e sommelier e barman sono stati posti da Italia a Tavola al giudizio degli utenti della rete, ma l'obiettivo del sondaggio non era quello di creare classifiche di merito, come del resto avvenuto anche nelle precedenti edizioni.
I voti espressi - e questa è stata un’edizione da record con 163.914 votanti - hanno meglio identificato nelle quattro categorie i portatori di nuove idee e di proposte concrete in grado di valorizzare l’intero settore dell’italian style al di là di individualismi, ciascuno nelle proprie professionalità e competenze. E se nell’arco di 8 settimane in tanti hanno espresso la loro scelta, significa che non sono soltanto gli addetti ai lavori a seguire con attenzione e partecipazione l’evoluzione dell’intero settore dell’enogastronomia e dell'accoglienza. Non a caso la cena di gala in onore degli eletti - Chef Rubio (al secolo Gabriele Rubini),Sara Papa, Vito Intini e Gian Nicola Libardi - è stata preparata dai loro colleghi, chef anche stellati, coordinati da Annie Féolde dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, che faceva gli onori di casa, da grandi campioni di pasticceria e da esperti sommelier.
Di grande prestigio la location della festa fiorentina: Palazzo Borghese. Tra i saloni affrescati, dove danzavano Paolina Borghese e la nobiltà fiorentina nell’Ottocento, sono state allestite postazioni e corner dove le centinaia di ospiti hanno potuto degustare piatti creati dagli chef che non sono voluti mancare a questa occasione unica di incontro e di confronto. Oltre ai due chef tristellati, Annie Féolde ed Enrico Cerea, hanno proposto i loro piatti Rocco Pozzulo, presidente della Federazione italiana cuochi, Enrico Derflingher presidente diEuro-Toques Italia e International, Marco Stabile presidente dei Jeunes Restaurateurs d’Europe Italia, Claudio Sadler presidente de Le Soste, Marco Sacco presidente di Chic (Charming italian chef) e Diego Aira Piva di ItChefs.
Per i pasticcieri di AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani) c’erano il presidente Gino Fabbri, Gianluca Fusto, mentre per quelli di Conpait il presidente Federico Anzellotti. Ma c’erano anche Lorenzo Alessio, Matteo Berti, Luca De Negri, Fabio Potenzano Andrea Restuccia, Paolo Sacchetti, Sebi Sorbello, Matteo Scibilia e Daniele Zennaro. Di alto livello anche la squadra dei barman e delle barlady, tutti coordinati da Cinzia Ferro, campionessa della categoria nel sondaggio Personaggio dell'anno 2013.
Affollatissime le postazioni dove preparavano i cocktail Luca Angeli, Francesco Cione, Flavio Esposito (nella foto appena sotto), Ilaria Fondi e Paolo Rovellini, ma a calamitare l’attenzione degli amanti del bere miscelato è stato il cocktail “Ti regalo un sogno” (mescal, liquore al mandarino, lime fresco e limone), proposto da Gian Nicola Libardi, appena incoronato Personaggio dell’anno, unico dei campioni neoeletti impegnato sul campo invece che nei saloni a godersi la festa gustando i piatti degli chef e i complimenti di prammatica. Gli abbinamenti erano curati dai sommelier dell’Ais guidati da Massimo Rossi con la presenza in qualità di consultant di Alessandro Scorsone, Luca Martini e Andrea Galanti. L’assistenza in cucina era del catering Lodovichi e quella logistica di Lo Scalco.
Tra flash e applausi si è svolta la cerimonia della premiazione con la consegna ai vincitori del sondaggio di targhe, gioielli e prodotti degli sponsor e con i ritratti e il nuovo libro dell’artista Renato Missaglia.
Chef Rubio è stato premiato con la targa consegnatagli da Aldo Cursano e con i gemelli da Alberto Lupini; da Renato Missaglia ha ricevuto il ritratto e il libro “Expo 2015 Milano. Con gli occhi dell’arte”, mentre Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave, gli ha consegnato il premio una bottiglia del Consorzio.
Nella foto, da sinistra: Alberto Lupini, Chef Rubio e Arturo Stocchetti
Anna Lapini ha premiato Sara Papa con la targa; da Alberto Lupini ha ricevuto una collana, mentre Elisabetta Serraiotto, responsabile marketing e comunicazione del Consorzio Grana Padano, le ha consegnato la scaglia di Grana Padano in cristallo serigrafata. Renato Missaglia le ha consegnato il ritratto e il libro.
Nella foto, da sinistra: Alberto Lupini, Elisabetta Serraiotto e Sara Papa
Vito Intini ha ricevuto la targa da Aldo Cursano, i gemelli da Alberto Lupini, la Magnum del Consorzio Trentodoc da Sabrina Schench e il ritratto e libro “Expo 2015 Milano. Con gli occhi dell’arte”da Renato Missaglia.
Nella foto, da sinistra: Alberto Lupini, Vito Intini e Sabrina Schench
A Gian Nicola Libardi è stata consegnata la targa da Anna Lapini, i gemelli da Alberto Lupini, il premio del Consorzio olio toscano (la bottiglia di olio e un weekend in Toscana) da Christian Sbardella, una Magnum Trentodoc da Sabrina Schench; da Renato Missaglia il ritratto e il libro “Expo 2015 Milano. Con gli occhi dell’arte”.
Nella foto, da sinistra: Alberto Lupini, Christian Sbardella e Gian Nicola Libardi
Tra gli intervenuti, la parlamentare Vittoria D’Incecco della Commissione Affari Sociali della Camera, già impegnata nella stesura della cosiddetta legge anti-spreco, che ha lodato l’impegno del direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini, nel promuovere insieme alla gastronomia i temi della natura e dell’ambiente.
«Grazie a tutti - ha detto Lupini - per la grande partecipazione ad un evento che coinvolge annualmente tutto il mondo dell’enogastronomia e di cui è divenuto un punto di riferimento. Soprattutto grazie anche agli sponsor che lo hanno reso possibile». Molti applausi sono andati anche a lui da parte di tutti gli intervenuti, ospiti, protagonisti e rappresentanti delle istituzioni. L’appuntamento 2016 è stato chiuso da Eugenio Giani del Consiglio Regionale della Toscana che ha espresso l’orgoglio della città di Firenze per aver ospitato la manifestazione per tutti i suoi otto anni e ha donato il Pegaso d'argento, il cavallo alato simbolo di libertà, ad Aldo Cursano, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi di Firenze.
Nella foto, da sinistra: Vito Intini, Vittoria D'Incecco e Sara Papa
Ma come hanno vissuto la festa e la premiazione gli eletti dal sondaggio? Influirà questa straordinaria affermazione sui loro progetti futuri? Chef Rubio, nella categoria Cuochi e Pasticcieri, ha ottenuto dal popolo della rete il maggior numero di voti registrato in questa edizione: 17.280, lasciandosi alle spalle grandi nomi, da Igino Massari, maestro dei maestri pasticcieri Italiani a molti altri. Un bel traguardo per un giovane considerato un outsider, un anti-chef senza ristorante che rifiuta di indossare la toque, che si muove leggero tra le sovraesposizioni della cucina d’autore e a cui le sirene della visibilità ad ogni costo non hanno fatto spostare di un millimetro un personale percorso alla radice del cibo.
In più viene spesso giudicato come “antiqualcosa” piuttosto che portatore di un linguaggio propositivo basato sulla semplicità e sulla riflessione. Lo incontriamo, impeccabile in un completo scuro, mentre gusta un risotto Acquerello con tartufi firmato Marco Stabile. No, non cambierà niente per lui - ci dice - ora che in tantissimi lo hanno scelto tra tanti valenti colleghi. C’è però - ed è davvero gratificante - la certezza di essere stato compreso, considerazione questa che ci è stata espressa anche dagli altri tre premiati dal sondaggio.
«Non posso che essere contento - ha detto Chef Rubio - non tanto per il premio in sé quanto perché col mio modo di operare di tutti i giorni ho inconsapevolmente spinto molte persone a porsi delle domande, a tornare alle origini del cibo. Spesso chi ne parla non riesce a vedere oltre l’esecuzione del piatto, Ma se l’attenzione mediatica non si trasforma in qualcosa di concreto, se non ci si sensibilizza a tematiche che vanno oltre al cibo, come l’ambiente, la lotta agli sprechi e l’uso di materie prime con bassissimo impatto ambientale, non si va da nessuna parte».
Sara Papa, la signora delle farine, eletta Personaggio nella categoria Opinion Leader con 15.271 voti, non ha potuto che apprezzare le composizioni di pani fatti con farine selezionale sui tavoli di Palazzo Borghese. Autrice di quattro libri sull’arte bianca e sulla cucina (e un quinto in arrivo), ha espresso gioia per il riconoscimento che comunque non cambierà i suoi programma.
«Ma a cambiare - ha detto con soddisfazione la regina della panificazione - sono state le persone che mi hanno seguito su Alice e Geo & Geo, che hanno imparato a fare il pane e a cucinare scegliendo le buone materie prime in base alla loro stagionalità. Ho avuto la fortuna di avere genitori legati alla terra, che mangiavano biologico senza saperlo. Amo il mio lavoro, lo faccio senza fatica e continuerò a farlo, cercando di trasmettere il vero valore del cibo che l’industria ha rischiato di distruggere. E’ alla semplicità che dobbiamo ritornare».
Vito Intini, presidente Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori vino) e coordinatore della Convi (Consulta nazionale del vino italiano, 170milaiscritti), alla sua prima candidatura nel sondaggio, ha collezionato 12.866 preferenze.
«Questa - ha detto Intini - è una giornata storica, ma il riconoscimento non va alla mia persona, come rappresentante di un gruppo di associazioni, ma all’intero comparto del vino, che è patrimonio di tutti. Dobbiamo superare gli ambiti campanilistici. Nel rispetto della logica dei singoli bisogna sinergizzare le energie per vincere la battaglia sui mercati. Ci sono problemi come il crollo dei consumi, il rapporto dei giovani con un consumo che diventa occasionale e modaiolo. Il concetto del bere non consapevole va ribaltato. Positiva la presentazione di due proposte di legge, quella di Massimo Sani, più concentrata in ambito professionale come le scuole alberghiere, e quella di Dario Stefàno rivolta alle scuole primarie e secondarie, su modello di quanto accade in Francia dagli anni 90. Sarebbe tuttavia opportuno auspicare una loro fusione perché l’una non elide l’altra. Aggiungere piuttosto alle leggi qualche altra accezione che è quella della dieta mediterranea, della cultura del cibo, dell’olio del vino, del pane. Il vino è la grande energia dell’agroalimentare italiano, ma non è la sola».
Servendo un cocktail dopo l’altro, Gian Nicola Libardi, forte del dei 9.461 voti nella categoria barman, ci spiega il suo entusiasmo per una professione in grande risalto da cui è stato conquistato giovanissimo. «È importante - ha detto Libardi - che si lavori tutti insieme per proporre il bere miscelato al grande pubblico. È una nuova età dell’oro per questa professione, che richiede grande ricerca. La formazione è importante, ma è giorno per giorno che si continua ad imparare, senza che venga meno l’entusiasmo. È importante la conoscenza del classico ma bisogna reinterpretarlo in chiave moderna. C’è anche un grande ritorno dei cocktail americani di fine Ottocento e primo Novecento».
Main sponsor dell’iniziativa sono stati Consorzio Grana Padano, Trentodoc,Consorzio Tutela Vini Soave e Consorzio Olio Toscano Igp; in partnership con importanti associazioni di categoria, rappresentative delle varie anime della ristorazione: Fic, Euro-Toques Italia, Itchefs-Gvci, Conpait, AMPI, Abi Professional, Noi di Sala, Le Soste, Jre, Chic, Ais Toscana e la scuola di cucinaAlma. Tra i media partner ci sono Radio Bar, Firenze Spettacolo e Radio Toscana.
Foto: Giulio Ziletti - Riccardo Melillo - Nicola Impallomeni - Modestino Tozzi - Giovanni De Angelis
È stata una giornata importante, basata sul dialogo e sul confronto, con la convinzione di tutti che è tempo di guardare oltre, e soprattutto ai nuovi comportamenti di consumo. Scenari già in atto ma destinati a crescere esigono ormai una visione strategica e sinergica con attenzione nuova a tematiche destinate a consolidarsi, come qualità, natura, benessere ed estetica. I protagonisti del cambiamento, cuochi e pasticcieri, opinion leader, maître e sommelier e barman sono stati posti da Italia a Tavola al giudizio degli utenti della rete, ma l'obiettivo del sondaggio non era quello di creare classifiche di merito, come del resto avvenuto anche nelle precedenti edizioni.
I voti espressi - e questa è stata un’edizione da record con 163.914 votanti - hanno meglio identificato nelle quattro categorie i portatori di nuove idee e di proposte concrete in grado di valorizzare l’intero settore dell’italian style al di là di individualismi, ciascuno nelle proprie professionalità e competenze. E se nell’arco di 8 settimane in tanti hanno espresso la loro scelta, significa che non sono soltanto gli addetti ai lavori a seguire con attenzione e partecipazione l’evoluzione dell’intero settore dell’enogastronomia e dell'accoglienza. Non a caso la cena di gala in onore degli eletti - Chef Rubio (al secolo Gabriele Rubini),Sara Papa, Vito Intini e Gian Nicola Libardi - è stata preparata dai loro colleghi, chef anche stellati, coordinati da Annie Féolde dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, che faceva gli onori di casa, da grandi campioni di pasticceria e da esperti sommelier.
Di grande prestigio la location della festa fiorentina: Palazzo Borghese. Tra i saloni affrescati, dove danzavano Paolina Borghese e la nobiltà fiorentina nell’Ottocento, sono state allestite postazioni e corner dove le centinaia di ospiti hanno potuto degustare piatti creati dagli chef che non sono voluti mancare a questa occasione unica di incontro e di confronto. Oltre ai due chef tristellati, Annie Féolde ed Enrico Cerea, hanno proposto i loro piatti Rocco Pozzulo, presidente della Federazione italiana cuochi, Enrico Derflingher presidente diEuro-Toques Italia e International, Marco Stabile presidente dei Jeunes Restaurateurs d’Europe Italia, Claudio Sadler presidente de Le Soste, Marco Sacco presidente di Chic (Charming italian chef) e Diego Aira Piva di ItChefs.
Per i pasticcieri di AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani) c’erano il presidente Gino Fabbri, Gianluca Fusto, mentre per quelli di Conpait il presidente Federico Anzellotti. Ma c’erano anche Lorenzo Alessio, Matteo Berti, Luca De Negri, Fabio Potenzano Andrea Restuccia, Paolo Sacchetti, Sebi Sorbello, Matteo Scibilia e Daniele Zennaro. Di alto livello anche la squadra dei barman e delle barlady, tutti coordinati da Cinzia Ferro, campionessa della categoria nel sondaggio Personaggio dell'anno 2013.
Affollatissime le postazioni dove preparavano i cocktail Luca Angeli, Francesco Cione, Flavio Esposito (nella foto appena sotto), Ilaria Fondi e Paolo Rovellini, ma a calamitare l’attenzione degli amanti del bere miscelato è stato il cocktail “Ti regalo un sogno” (mescal, liquore al mandarino, lime fresco e limone), proposto da Gian Nicola Libardi, appena incoronato Personaggio dell’anno, unico dei campioni neoeletti impegnato sul campo invece che nei saloni a godersi la festa gustando i piatti degli chef e i complimenti di prammatica. Gli abbinamenti erano curati dai sommelier dell’Ais guidati da Massimo Rossi con la presenza in qualità di consultant di Alessandro Scorsone, Luca Martini e Andrea Galanti. L’assistenza in cucina era del catering Lodovichi e quella logistica di Lo Scalco.
Tra flash e applausi si è svolta la cerimonia della premiazione con la consegna ai vincitori del sondaggio di targhe, gioielli e prodotti degli sponsor e con i ritratti e il nuovo libro dell’artista Renato Missaglia.
Chef Rubio è stato premiato con la targa consegnatagli da Aldo Cursano e con i gemelli da Alberto Lupini; da Renato Missaglia ha ricevuto il ritratto e il libro “Expo 2015 Milano. Con gli occhi dell’arte”, mentre Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave, gli ha consegnato il premio una bottiglia del Consorzio.
Nella foto, da sinistra: Alberto Lupini, Chef Rubio e Arturo Stocchetti
Anna Lapini ha premiato Sara Papa con la targa; da Alberto Lupini ha ricevuto una collana, mentre Elisabetta Serraiotto, responsabile marketing e comunicazione del Consorzio Grana Padano, le ha consegnato la scaglia di Grana Padano in cristallo serigrafata. Renato Missaglia le ha consegnato il ritratto e il libro.
Nella foto, da sinistra: Alberto Lupini, Elisabetta Serraiotto e Sara Papa
Vito Intini ha ricevuto la targa da Aldo Cursano, i gemelli da Alberto Lupini, la Magnum del Consorzio Trentodoc da Sabrina Schench e il ritratto e libro “Expo 2015 Milano. Con gli occhi dell’arte”da Renato Missaglia.
Nella foto, da sinistra: Alberto Lupini, Vito Intini e Sabrina Schench
A Gian Nicola Libardi è stata consegnata la targa da Anna Lapini, i gemelli da Alberto Lupini, il premio del Consorzio olio toscano (la bottiglia di olio e un weekend in Toscana) da Christian Sbardella, una Magnum Trentodoc da Sabrina Schench; da Renato Missaglia il ritratto e il libro “Expo 2015 Milano. Con gli occhi dell’arte”.
Nella foto, da sinistra: Alberto Lupini, Christian Sbardella e Gian Nicola Libardi
Tra gli intervenuti, la parlamentare Vittoria D’Incecco della Commissione Affari Sociali della Camera, già impegnata nella stesura della cosiddetta legge anti-spreco, che ha lodato l’impegno del direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini, nel promuovere insieme alla gastronomia i temi della natura e dell’ambiente.
«Grazie a tutti - ha detto Lupini - per la grande partecipazione ad un evento che coinvolge annualmente tutto il mondo dell’enogastronomia e di cui è divenuto un punto di riferimento. Soprattutto grazie anche agli sponsor che lo hanno reso possibile». Molti applausi sono andati anche a lui da parte di tutti gli intervenuti, ospiti, protagonisti e rappresentanti delle istituzioni. L’appuntamento 2016 è stato chiuso da Eugenio Giani del Consiglio Regionale della Toscana che ha espresso l’orgoglio della città di Firenze per aver ospitato la manifestazione per tutti i suoi otto anni e ha donato il Pegaso d'argento, il cavallo alato simbolo di libertà, ad Aldo Cursano, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi di Firenze.
Nella foto, da sinistra: Vito Intini, Vittoria D'Incecco e Sara Papa
Ma come hanno vissuto la festa e la premiazione gli eletti dal sondaggio? Influirà questa straordinaria affermazione sui loro progetti futuri? Chef Rubio, nella categoria Cuochi e Pasticcieri, ha ottenuto dal popolo della rete il maggior numero di voti registrato in questa edizione: 17.280, lasciandosi alle spalle grandi nomi, da Igino Massari, maestro dei maestri pasticcieri Italiani a molti altri. Un bel traguardo per un giovane considerato un outsider, un anti-chef senza ristorante che rifiuta di indossare la toque, che si muove leggero tra le sovraesposizioni della cucina d’autore e a cui le sirene della visibilità ad ogni costo non hanno fatto spostare di un millimetro un personale percorso alla radice del cibo.
In più viene spesso giudicato come “antiqualcosa” piuttosto che portatore di un linguaggio propositivo basato sulla semplicità e sulla riflessione. Lo incontriamo, impeccabile in un completo scuro, mentre gusta un risotto Acquerello con tartufi firmato Marco Stabile. No, non cambierà niente per lui - ci dice - ora che in tantissimi lo hanno scelto tra tanti valenti colleghi. C’è però - ed è davvero gratificante - la certezza di essere stato compreso, considerazione questa che ci è stata espressa anche dagli altri tre premiati dal sondaggio.
«Non posso che essere contento - ha detto Chef Rubio - non tanto per il premio in sé quanto perché col mio modo di operare di tutti i giorni ho inconsapevolmente spinto molte persone a porsi delle domande, a tornare alle origini del cibo. Spesso chi ne parla non riesce a vedere oltre l’esecuzione del piatto, Ma se l’attenzione mediatica non si trasforma in qualcosa di concreto, se non ci si sensibilizza a tematiche che vanno oltre al cibo, come l’ambiente, la lotta agli sprechi e l’uso di materie prime con bassissimo impatto ambientale, non si va da nessuna parte».
Sara Papa, la signora delle farine, eletta Personaggio nella categoria Opinion Leader con 15.271 voti, non ha potuto che apprezzare le composizioni di pani fatti con farine selezionale sui tavoli di Palazzo Borghese. Autrice di quattro libri sull’arte bianca e sulla cucina (e un quinto in arrivo), ha espresso gioia per il riconoscimento che comunque non cambierà i suoi programma.
«Ma a cambiare - ha detto con soddisfazione la regina della panificazione - sono state le persone che mi hanno seguito su Alice e Geo & Geo, che hanno imparato a fare il pane e a cucinare scegliendo le buone materie prime in base alla loro stagionalità. Ho avuto la fortuna di avere genitori legati alla terra, che mangiavano biologico senza saperlo. Amo il mio lavoro, lo faccio senza fatica e continuerò a farlo, cercando di trasmettere il vero valore del cibo che l’industria ha rischiato di distruggere. E’ alla semplicità che dobbiamo ritornare».
Vito Intini, presidente Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori vino) e coordinatore della Convi (Consulta nazionale del vino italiano, 170milaiscritti), alla sua prima candidatura nel sondaggio, ha collezionato 12.866 preferenze.
«Questa - ha detto Intini - è una giornata storica, ma il riconoscimento non va alla mia persona, come rappresentante di un gruppo di associazioni, ma all’intero comparto del vino, che è patrimonio di tutti. Dobbiamo superare gli ambiti campanilistici. Nel rispetto della logica dei singoli bisogna sinergizzare le energie per vincere la battaglia sui mercati. Ci sono problemi come il crollo dei consumi, il rapporto dei giovani con un consumo che diventa occasionale e modaiolo. Il concetto del bere non consapevole va ribaltato. Positiva la presentazione di due proposte di legge, quella di Massimo Sani, più concentrata in ambito professionale come le scuole alberghiere, e quella di Dario Stefàno rivolta alle scuole primarie e secondarie, su modello di quanto accade in Francia dagli anni 90. Sarebbe tuttavia opportuno auspicare una loro fusione perché l’una non elide l’altra. Aggiungere piuttosto alle leggi qualche altra accezione che è quella della dieta mediterranea, della cultura del cibo, dell’olio del vino, del pane. Il vino è la grande energia dell’agroalimentare italiano, ma non è la sola».
Servendo un cocktail dopo l’altro, Gian Nicola Libardi, forte del dei 9.461 voti nella categoria barman, ci spiega il suo entusiasmo per una professione in grande risalto da cui è stato conquistato giovanissimo. «È importante - ha detto Libardi - che si lavori tutti insieme per proporre il bere miscelato al grande pubblico. È una nuova età dell’oro per questa professione, che richiede grande ricerca. La formazione è importante, ma è giorno per giorno che si continua ad imparare, senza che venga meno l’entusiasmo. È importante la conoscenza del classico ma bisogna reinterpretarlo in chiave moderna. C’è anche un grande ritorno dei cocktail americani di fine Ottocento e primo Novecento».
Main sponsor dell’iniziativa sono stati Consorzio Grana Padano, Trentodoc,Consorzio Tutela Vini Soave e Consorzio Olio Toscano Igp; in partnership con importanti associazioni di categoria, rappresentative delle varie anime della ristorazione: Fic, Euro-Toques Italia, Itchefs-Gvci, Conpait, AMPI, Abi Professional, Noi di Sala, Le Soste, Jre, Chic, Ais Toscana e la scuola di cucinaAlma. Tra i media partner ci sono Radio Bar, Firenze Spettacolo e Radio Toscana.
Foto: Giulio Ziletti - Riccardo Melillo - Nicola Impallomeni - Modestino Tozzi - Giovanni De Angelis
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