Le Marche sbarcano
in Sicilia Elide Pastrani
cucina con Maurizio Urso
La cuoca del ristorante “Alla Lanterna” di Fano ha affiancato lo chef siciliano nella cucina del ristorante sulla suggestiva terrazza del Grand Hotel Ortigia. Cena tipica marchigiana con passatelli e brodetto fanese
Ortigia, cuore di Siracusa, è un luogo da “mille e una notte”. Il ristorante “La Terrazza sul Mare” del Grand Hotel guarda il mare. Qui, Maurizio Urso, segretario generale di Euro-Toques Italia, cucina la sua Sicilia.
Fano (Pu), lungomare adriatico, ha un suo perché. “Alla Lanterna” è la casa di Elide Pastrani e Flavio Cerioni, moglie e marito. Qui Elide, in simbiosi con Flavio, cucina le sue Marche.
L’11 gennaio scorso, Elide, con lo staff di Maurizio, ha preparato una cena tipica marchigiana, della costa del Nord, con passatelli e brodetto fanese. La serata ha stimolato, come spesso succede, riflessioni a voce alta. Scambi di idee e condivisioni. Conosco il “pubblico” dell’Hotel Ortigia e immagino quanto “calore” abbia saputo donare.
Il giorno dopo eccomi al telefono, in viva voce, con i tre protagonisti. So che la coppia marchigiana è in Sicilia da diversi giorni. Chiedo impressioni e valutazioni. Cerioni esordisce con: «La Sicilia come prodotti è da fori de testa! Fra il pescato, che poi è simile al nostro, gli ortaggi, i formaggi e i salumi, non sai dove girarti. È una piccola Francia. Anche qui, come da noi, quando la ristorazione è “alta” si riconosce e si apprezza. Ma c’è anche tanta “finzione”. Tanti tipici che non sono tali. Come in tutta Italia del resto».
Flavio è sempre molto attento e ipercritico con sé stesso. A volte troppo. Così colgo la palla al balzo e chiedo a Maurizio Urso un parere sulle “finzioni”, sui tarocchi, tanto per capirci, e su come fa un consumatore a difendersi. Lui pacato e passionale (si può essere entrambi contemporaneamente) lancia la palla al cliente. La verità o la trovi o non la trovi. Non c’è una via di mezzo. Lo vedi subito da come vieni accolto. Dal servizio. Dalla “lista delle vivande” (adoro questo termine che usa anche Flavio). Da un benvenuto. Dal pane. Metti in bocca un pezzo di pane e capisci se ti stanno prendendo in giro.
Flavio e Maurizio, durante il dibattito animato che ha reso ancora più viva la cena, hanno espresso il loro rammarico nell’essere ignorati da qualche guida. Una su tutte, quella che accende le stelle. Il dispiacere di non essere nemmeno visitati. Il rovescio della medaglia però li premia con più di una stella: quando Flavio, sereno, sperimenta ricette e abbinamenti senza la “stella di Damocle” sulla testa e i clienti lo premiano; quando gli ospiti di Maurizio chiedono: “Come mai non ha la stella?”.
Ed ora tocca a Elide. La cuoca più minuta e più caparbia che conosco. Brava, precisa, appassionata. «Mi sono sentita come nella cucina di casa mia. Christian (De Simone, braccio destro di Urso) è stato un angelo custode. Ho rifatto le mie ricette come l’involtino di sogliola e lo sformato di carciofi. Il pubblico era felice. Ed ora ci mangiamo tagliatelle e tartufo bianco di Acqualagna!».
Lascio i tre al loro pasto quotidiano e penso alla “lista delle vivande”. Da rifletterci.
Teresa Gasbarro, bella e giovane intellettuale siracusana, ideatrice dell’Associazione Elisir che sostiene “golose contaminazioni” come queste, ha porto il benvenuto ai nostri amici marchigiani da parte di tutta la città. A breve si replica, questa volta a Fano. Vi racconterò.
Foto: Walter Silvestrini - PixelXpixeL.it
Fano (Pu), lungomare adriatico, ha un suo perché. “Alla Lanterna” è la casa di Elide Pastrani e Flavio Cerioni, moglie e marito. Qui Elide, in simbiosi con Flavio, cucina le sue Marche.
L’11 gennaio scorso, Elide, con lo staff di Maurizio, ha preparato una cena tipica marchigiana, della costa del Nord, con passatelli e brodetto fanese. La serata ha stimolato, come spesso succede, riflessioni a voce alta. Scambi di idee e condivisioni. Conosco il “pubblico” dell’Hotel Ortigia e immagino quanto “calore” abbia saputo donare.
Il giorno dopo eccomi al telefono, in viva voce, con i tre protagonisti. So che la coppia marchigiana è in Sicilia da diversi giorni. Chiedo impressioni e valutazioni. Cerioni esordisce con: «La Sicilia come prodotti è da fori de testa! Fra il pescato, che poi è simile al nostro, gli ortaggi, i formaggi e i salumi, non sai dove girarti. È una piccola Francia. Anche qui, come da noi, quando la ristorazione è “alta” si riconosce e si apprezza. Ma c’è anche tanta “finzione”. Tanti tipici che non sono tali. Come in tutta Italia del resto».
Flavio è sempre molto attento e ipercritico con sé stesso. A volte troppo. Così colgo la palla al balzo e chiedo a Maurizio Urso un parere sulle “finzioni”, sui tarocchi, tanto per capirci, e su come fa un consumatore a difendersi. Lui pacato e passionale (si può essere entrambi contemporaneamente) lancia la palla al cliente. La verità o la trovi o non la trovi. Non c’è una via di mezzo. Lo vedi subito da come vieni accolto. Dal servizio. Dalla “lista delle vivande” (adoro questo termine che usa anche Flavio). Da un benvenuto. Dal pane. Metti in bocca un pezzo di pane e capisci se ti stanno prendendo in giro.
Flavio e Maurizio, durante il dibattito animato che ha reso ancora più viva la cena, hanno espresso il loro rammarico nell’essere ignorati da qualche guida. Una su tutte, quella che accende le stelle. Il dispiacere di non essere nemmeno visitati. Il rovescio della medaglia però li premia con più di una stella: quando Flavio, sereno, sperimenta ricette e abbinamenti senza la “stella di Damocle” sulla testa e i clienti lo premiano; quando gli ospiti di Maurizio chiedono: “Come mai non ha la stella?”.
Ed ora tocca a Elide. La cuoca più minuta e più caparbia che conosco. Brava, precisa, appassionata. «Mi sono sentita come nella cucina di casa mia. Christian (De Simone, braccio destro di Urso) è stato un angelo custode. Ho rifatto le mie ricette come l’involtino di sogliola e lo sformato di carciofi. Il pubblico era felice. Ed ora ci mangiamo tagliatelle e tartufo bianco di Acqualagna!».
Lascio i tre al loro pasto quotidiano e penso alla “lista delle vivande”. Da rifletterci.
Teresa Gasbarro, bella e giovane intellettuale siracusana, ideatrice dell’Associazione Elisir che sostiene “golose contaminazioni” come queste, ha porto il benvenuto ai nostri amici marchigiani da parte di tutta la città. A breve si replica, questa volta a Fano. Vi racconterò.
Foto: Walter Silvestrini - PixelXpixeL.it
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