Amazon nel mercato
del “food delivery”
Vola in borsa
il titolo Meal Kits
La startup Blue Apron aveva sbaragliato il mercato nel settore della consegna del cibo facendo urlare al miracolo il mondo della finanza ma il colosso Amazon si è però presto inserito nel medesimo settore conquistandolo
Nel mondo del cibo le tecnologie, le conoscenze e il prestigio si
lasciano facilmente importare anche da altri settori, con risultati
spesso sorprendenti. Un esempio di come sia possibile “distruggere” un
settore legato al food, entrando dall’esterno, ci viene dalla vicenda
Blue Apron vs Amazon, che sta tenendo banco negli Stati Uniti in queste
settimane.
Blue Apron è una Start Up con sede a New York, fondata nel 2012 da Matthew Salzberg. Attiva nel settore della consegna del cibo, attraverso i meal-kits, si è contraddistinta per essere stata, insieme a Snapchat, uno dei fenomeni di borsa più sorprendenti dell’anno, con una Ipo (initial public offering) rimasta agli annali, in quanto schizzata subito alle stelle appena entrata in borsa a giugno.
Tuttavia luglio ha già riservato una brutta sorpresa ai “grembiulini blu” della Grande Mela, ovvero l’ingresso nel settore del gigante hi-tech Amazon nel loro mercato. Avete presente quando state facendo gli splendidi con delle ragazze a una festa e all’improvviso entra Orlando Bloom con il suo sorriso enigmatico? Ecco l’effetto è un po’ quello. Tipo “fatevi da parte”.
Quando Amazon si è quotata in borsa con Meal Kits, lanciando una linea di prodotti con il claims “We do the prep. You be the chef”, la sola notizia ha fatto sì che le azioni di Blue Apron scendessero di oltre l’11% a 6,51 dollari. Basti pensare che a giugno, all’offerta iniziale si erano già collocate a 10 dollari. La paura degli investitori è stata chiaramente scatenata dall’impatto del gigante di Seattle nel settore, accompagnato dall’annuncio di aver stanziato 13,7 miliardi di dollari in vista dell’acquisizione della catena Whole Foods Market, una capillare rete di supermercati che consentirà ad Amazon di partire subito con elevate prestazioni nella consegna e nella disponibilità dei cibi. Solamente il 6 luglio Amazon depositava il brevetto per il marchio, immaginate voi la velocità con cui certe multinazionali tecnologiche raggiungono i propri obiettivi segnando successi record.
Nonostante alcuni esponenti del partito democratico abbiano addirittura scomodato l’antitrust, i progetti della creatura di Jeff Bezos si materializzano già in alcune offerte, come il “falafel patties with tomato & sumac salad” a 15,99 dollari o il “salmon nicoise salad with herb crust & olive aioli” a 19,99 dollari, già dei cult per gli appassionati.
Quale che sia il destino di questi giganti che si fanno la guerra in borsa e sulle strade a colpi di scooter e fattorini, siamo di fronte a dei fenomeni che possono davvero rivoluzionare il modo di consumare il cibo nelle società avanzate. L’acquisizione di Amazon delle catene di supermercati, lascia immaginare che i costi potranno calare e l’acquisto on line dei kit per cucinare potrebbe vivere un vero e proprio un boom. Fioccherebbero dunque chef casalinghi tra i professionisti superimpegnati del terziario avanzato, che se ne servirebbero per organizzare al volo cenette supertrendy “made in Amazon”.
Blue Apron è una Start Up con sede a New York, fondata nel 2012 da Matthew Salzberg. Attiva nel settore della consegna del cibo, attraverso i meal-kits, si è contraddistinta per essere stata, insieme a Snapchat, uno dei fenomeni di borsa più sorprendenti dell’anno, con una Ipo (initial public offering) rimasta agli annali, in quanto schizzata subito alle stelle appena entrata in borsa a giugno.
Tuttavia luglio ha già riservato una brutta sorpresa ai “grembiulini blu” della Grande Mela, ovvero l’ingresso nel settore del gigante hi-tech Amazon nel loro mercato. Avete presente quando state facendo gli splendidi con delle ragazze a una festa e all’improvviso entra Orlando Bloom con il suo sorriso enigmatico? Ecco l’effetto è un po’ quello. Tipo “fatevi da parte”.
Quando Amazon si è quotata in borsa con Meal Kits, lanciando una linea di prodotti con il claims “We do the prep. You be the chef”, la sola notizia ha fatto sì che le azioni di Blue Apron scendessero di oltre l’11% a 6,51 dollari. Basti pensare che a giugno, all’offerta iniziale si erano già collocate a 10 dollari. La paura degli investitori è stata chiaramente scatenata dall’impatto del gigante di Seattle nel settore, accompagnato dall’annuncio di aver stanziato 13,7 miliardi di dollari in vista dell’acquisizione della catena Whole Foods Market, una capillare rete di supermercati che consentirà ad Amazon di partire subito con elevate prestazioni nella consegna e nella disponibilità dei cibi. Solamente il 6 luglio Amazon depositava il brevetto per il marchio, immaginate voi la velocità con cui certe multinazionali tecnologiche raggiungono i propri obiettivi segnando successi record.
Nonostante alcuni esponenti del partito democratico abbiano addirittura scomodato l’antitrust, i progetti della creatura di Jeff Bezos si materializzano già in alcune offerte, come il “falafel patties with tomato & sumac salad” a 15,99 dollari o il “salmon nicoise salad with herb crust & olive aioli” a 19,99 dollari, già dei cult per gli appassionati.
Quale che sia il destino di questi giganti che si fanno la guerra in borsa e sulle strade a colpi di scooter e fattorini, siamo di fronte a dei fenomeni che possono davvero rivoluzionare il modo di consumare il cibo nelle società avanzate. L’acquisizione di Amazon delle catene di supermercati, lascia immaginare che i costi potranno calare e l’acquisto on line dei kit per cucinare potrebbe vivere un vero e proprio un boom. Fioccherebbero dunque chef casalinghi tra i professionisti superimpegnati del terziario avanzato, che se ne servirebbero per organizzare al volo cenette supertrendy “made in Amazon”.
italiaatavola Giovanni Romito
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