lunedì 24 luglio 2017

Viognier, vitigno bianco...

Viognier, 

vitigno bianco...
“imparentato” 

con Freisa e Nebbiolo

Con le uve del Viognier si producono vini di grande qualità, opulenti, molto profumati. Si apprezza in abbinamento con i pesci di fiume, i crostacei o la carne bianca. Consigliato con il sushi e il sashimi


Vitigno bianco aromatico originariamente coltivato solo nella Valle del Rodano settentrionale, dove è stato introdotto nel 200 d.C. dall’imperatore Marco Aurelio Probo, originario di Sirmio in Serbia (l’attuale Sremska Mitrovica), per cui è possibile che le sue origini siano balcaniche. Per molto tempo dimenticato a causa della sua bassa ed incostante produttività ed alla sua predisposizione a malattie come l’oidio, il Viognier è diventato una delle varietà di vite più apprezzate a livello mondiale dopo l’ultimo quarto del XX secolo, essendo alla base dei bianchi di Condrieu (Côte du Rhone), un piccolo borgo che sorge su territori ripidi e terrazzati caratterizzati da una forte presenza di granito, mica, argilla e ghiaia.

Viognier, vitigno bianco imparentato con Freisa e Nebbiolo

Nel 2004, un’analisi del suo Dna, effettuata dai ricercatori del Cnr di Torino e dell’Università della California, ha dimostrato la sua origine alpina grazie ad una vicinanza genetica con un vitigno del Piemonte, il Freisa, a sua volta geneticamente imparentato con il Nebbiolo. In Italia il Viognier si va diffondendo soprattutto nelle regioni a clima caldo (Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio) dove viene generalmente assemblato con altre uve. In Francia è il vitigno da cui provengono le uve con cui si ottengono due vini, il Condrieu, un vino raro costoso e ricercato dagli amatori, e il Château-Grillet, un vino Aoc vinificato da un solo produttore.

Viene coltivato anche in Spagna, Grecia, Svizzera e Austria, è uno dei grandi vitigni bianchi americani, coltivato principalmente in California, dove viene vinificato in purezza o assemblato con lo Chardonnay, lo Chenin bianco o il Colombard. È popolare anche in Australia, dove rappresenta il 70% della superficie coltivata a vitigni a bacca bianca e produce un vino piuttosto economico. Sembra promettere bene anche in Nuova Zelanda e in Sudafrica.

Con le uve del Viognier si producono vini di grande qualità, opulenti, molto profumati, dalle note floreali (violetta) o fruttate (mango, albicocca) molto pronunciate. Allo stadio di maturità ideale, libera dei tocchi di muschio, di pain d’épice e di tabacco. Sensibile all’ossidazione, è un vino che va bevuto giovane, anche se dipende molto dal terreno, dal rendimento e dallo stile di vinificazione. Il vino si apprezza in abbinamento con i pesci di fiume, i crostacei o la carne bianca. È indicato anche con un formaggio di capra, la Rigotte de Condrieu, o anche con gli asparagi. Per le note fruttate si accompagna ai cibi speziati della cucina thailandese e vietnamita. Consigliato con il sushi e il sashimi.
di Piera Genta


Foto: tongueexplorers.com

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