Il Concours Mondial
de Bruxelles
porta in Svizzera
oltre 9mila vini
Più di 9mila vini da 46 Paesi, 300 vitigni, 350 giudici internazionali. Sono i numeri essenziali del 26° Concours Mondial de Bruxelles che si terrà dal 2 al 5 maggio in Svizzera.
A ospitare il concorso sarà il velodromo di Aigle, nel cantone di Vaud, e proprio la Svizzera, dove il vino assume sempre più una grande importanza, ha registrato un numero record di iscrizioni. Passando da 166 campioni nel 2018 ai quasi 600 la Confederazione elvetica ha superato la Cina e si è aggiudicata il 5° posto per numero di iscrizioni, preceduta solo da Francia, Spagna, Italia e Portogallo. I vini della regione del Vaud rappresentano oltre il 50% delle iscrizioni svizzere, seguite dalla regione del Vallese con il 37%.«Siamo molto orgogliosi e felici che la Svizzera si collochi tra i primi 5 Paesi per numero di iscrizioni», ha commentato Frédéric Borloz, presidente dell’associazione CMB Aigle 2019. «Oltre ad organizzare un’edizione indimenticabile del Concours Mondial de Bruxelles, il nostro obiettivo era anche quello di coinvolgere i vignaioli di tutte le regioni vinicole della Svizzera e mostrare al mondo la diversità e la qualità dei nostri vini. Il primo passo di questo obiettivo è stato pienamente raggiunto».
Le iscrizioni dall’Italia e dalla Spagna sono aumentate rispettivamente del 5% e del 3,4% rispetto al 2018, quelle provenienti dal Messico del 20% e, per la prima volta nella storia della competizione, la Repubblica di Moldova è entrata nella top 10 delle iscrizioni con un aumento del 23% rispetto al 2018. Anche la Romania e la Repubblica Ceca registrano un aumento, a dimostrazione del maggiore interesse alla viticoltura da parte dell’Est Europa.
Sono oltre 300 le varietà di vitigni presenti in quest’edizione del Concours Mondial de Bruxelles; la sola Svizzera ha iscritto vini provenienti da oltre 50 diversi vitigni. La maggior parte delle iscrizioni elvetiche (133) proviene dal vitigno indigeno Chasselas, seconda varietà più diffusa nel Paese. Al secondo e al terzo posto troviamo il Pinot Noir (89) e il Merlot (37), seguiti nuovamente dalle varietà native Gamaret (33) e Petite Arvine (30). I vitigni autoctoni che arricchiscono e contribuiscono all’identità delle regioni vinicole svizzere rappresentano il 36% del raccolto.
Nonostante l’ampia diversità di varietà autoctone iscritte in competizione, la maggior parte dei vini presentati proviene da vitigni internazionali.
Il passaggio dalla Cina, dove si è tenuta la precedente edizione, ai climi più freschi della Svizzera, ha avuto un effetto sul tipo di vini iscritti in questa edizione. La percentuale di vini rossi iscritti è diminuita del 3% a favore dei vini bianchi, la cui quota è aumentata del 3% rispetto al 2018. Invariate, invece, le iscrizioni dei vini rosati. Dopo la costante tendenza all’aumento delle iscrizioni di vini biologici e biodinamici, tra il 2015 e il 2018, il loro numero è leggermente diminuito quest’anno, rispetto al record del 2018, dovuto in parte all’elevata quantità di vini iscritti proprio dalla Cina, Paese ospitante, dove oltre più di un terzo sono biologici.
Quest’anno la maggior parte dei vini biologici proviene dall’Italia (182), seguiti da Spagna (151), Francia (121) e Cina (53). In totale, ben 24 paesi hanno iscritto vini biologici al concorso. La giuria sarà composta da 350 enologi, sommelier, buyer internazionali, giornalisti, enologi, ricercatori e rappresentanti di organizzazioni industriali provenienti da quasi 50 Paesi, indice dell’internazionalità e dalla multidisciplinarietà dei giudizi.
Per informazioni: www.concoursmondial.com/it
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