venerdì 26 aprile 2019

Il Regno Unito traina l’export Oltre Manica uno spumante su tre

Il Regno Unito 

traina l’export 
Oltre Manica 

uno spumante 

su tre


Èil Regno Unito il primo mercato per gli spumanti italiani. Da sole, Gran Bretagna e Irlanda del Nord acquistano circa il 30% dell’export nostrano in fatto di bollicine, precedendo Stati Uniti e Germania. 

A rivelarlo è un’indagine condotta da Ismea, nello studio degli scenari che potrebbero presentarsi in futuro con la Brexit. 

Ebbene, secondo l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare è proprio il Regno Unito l’area che, più di ogni altra al mondo, apprezza e soprattutto acquista gli spumanti italiani, con una particolarità: il 75% di questi parte dal Veneto e il 18% dal Piemonte, per una concentrazione territoriale che arriva dunque a toccare il 93%.

(Il Regno Unito traina l’export Oltre Manica uno spumante su tre)

Uno scenario, quello del dopo Brexit, che da tempo preoccupa i produttori italiani, proprio per via dell’incertezza che ancora persiste in merito ai futuri rapporti commerciali tra il Regno Unito e i singoli Stati dell’Unione Europea, anche perché il settore in questi anni è in grande crescita.

Il report economico dell'Ismea evidenzia infatti come il fatturato dei vini italiani generato dai flussi verso il Regno Unito è di 827 milioni di euro nel 2018 (+1,9% sul 2017 e +79% sul 2009), pari al 13% delle esportazioni totali di vino made in Italy. Gli acquisti dall'Italia di vini confezionati rappresentano il 44% del totale importato dal Regno Unito per 365 milioni di euro nel 2018, ma in questo caso, segnalano gli analisti, la dinamica evidenzia un calo del 2,3% rispetto al 2017 e del 7,6% al 2009.

Gli ultimi dati su base territoriale sono disponibili fino al 2017 ed evidenziano come quasi l'80% delle esportazioni di vini confezionati destinati al mercato britannico provenga di fatto da sole 5: Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige, Toscana e Lombardia. Infine i vini spumanti (Prosecco incluso, con una quota delle spedizioni oltre Manica superiore al 50%) hanno registrato una performance, indica la ricerca Ismea, molto positiva nel decennio: +389 milioni di euro tra il 2009 e il 2018.

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