I pub australiani
autentici
si visitano
in elicottero
Se doveste mai ritrovarvi a Darwin, nel Northern Territoy australiano è d’obbligo un tour in elicottero: non il solito giro che potreste fare ovunque, qui si fa un tour tra i pub dove bere birra locale.
Cercate l’Airborne Solutions (airbornesolutions.com.au) e chiedete dell’Heli Pub Crawl. Praticamente è un giro dei "peggiori" pub del Northern Territory che si raggiungono solo (o anche) in elicottero. Un'esperienza unica che vi permetterà non solo di rendervi conto della straordinaria natura e vastità di questo sconfinato territorio ammirandola dall'alto, ma anche di raggiungere luoghi remoti e affascinanti dove bere birra australiana.
Si può scegliere tra l’intera giornata o la mezza a partire dalle 9.00 del mattino. Nel mio caso i pub visitati sono stati: Crab Claw Resort, Darwin River Tavern e Goat Island Lodge. Niente posti stellati o dal grande servizio, qui ciò che conta è l'autenticità di questi posti, un po’ in stile Crocodile Dundee. Probabilmente, considerata la temperatura al quanto alta, volerete senza portelloni così da assaporare ancora di più il piccolo elicottero che sorvola la natura selvaggia e romantica del Northern Territoy, ammirerete i cavalli che scorrazzano liberi, i bufali che si rinfrescano nelle grandi pozze d’acqua, i coccodrilli che si aggirano lungo le sponde dei fiumi. Inizialmente il volo può destare qualche preoccupazione ma in men che non si dica sarete una cosa sola con il cielo e il vuoto non vi preoccuperà più.
Il primo stop è al Crab Claw Resort con il simpatico John. Qui si dorme nelle 25 stanze spartane in legno, si affittano alcune delle barche a disposizione se si ha del tempo a disposizione e si torna con il pesce pescato che verrà cucinato dalla squadra di John. Non potrete fare il bagno a causa dei coccodrilli che a centinaia vivono qui attorno. Il proprietario vi accoglierà con il suo fare ironico in un posto che è ben più che un pub, certamente perfetto per bere alcune delle birre australiane di diversa provenienza australiana come quelle del birrificio Matso’s, da provare la birra al mango considerando che da queste parti è un susseguirsi di mango farm. Nota assolutamente di merito: è possibile, tra una tappa e l’altra, portare a bordo dell’elicottero la birra così da berla durante il tragitto.
Il secondo stop punta alla Darwin River Tavern con un avvincente Scott Olive. 50 birre diverse di cui 12 alla spina. Palmerston è la prima città a 20 minuti dal pub, ma la gente affolla questo posto durante il week end raggiungendolo appositamente. Tanto verde e prati sconfinati, un bel progetto quello di Scott la cui cucina del pub è gestita da due cuochi coreani che danno i loro tocchi asiatici in piatti prepotentemente australiani come pork rib, pollo fritto e grandi tagli di carne. Accanto al locale c’è un ricovero per animali, non a scopo alimentare, che l’omone australiano ha costruito per dare ospitalità ad animali “senza fissa dimora” dove compaiono anatre, sei cani, maiali neri, galline, emù, polli e varie specie di volatili. All’interno l’atmosfera è da vero pub con grande bancone e sala biliardo. Inoltre tutte le materie prime provengono da aziende della zona e tra non molto Scott costruirà anche un proprio micro birrificio.
Terza tappa al Goat Island Lodge. Atterrerete su un prato nel mezzo del nulla, ci sarà un cartello ad indicare la strada. Camminate per circa 200 metri e giungete nella casa di Kai Hansen, pazzo e selvaggio danese sperso nel nulla con i suoi coccodrilli. Nessuna strada collega questo posto alla terra ferma, le ragioni per cui si giunge fin qui vanno ben oltre la birra: il Goat Island Lodge è sì un pub, ma è anche casa del suo proprietario Kai a cui di certo la birra non manca, ve ne offrirà una dietro l’altra, probabilmente in lattina, e vi racconterà un mucchio di storie. Se però volete testare i vari sapori dei birrifici australiani allora avrete modo di provare almeno dieci diverse birre prodotte in tutta l’Australia.
Ma attenzione perché il simpatico padrone di casa non sarà l’unico ad accogliervi, Casey è il coccodrillo trentaduenne che puntuale all’ora di cena sbuca dal fiume e si aggira tra la vegetazione
Si può scegliere tra l’intera giornata o la mezza a partire dalle 9.00 del mattino. Nel mio caso i pub visitati sono stati: Crab Claw Resort, Darwin River Tavern e Goat Island Lodge. Niente posti stellati o dal grande servizio, qui ciò che conta è l'autenticità di questi posti, un po’ in stile Crocodile Dundee. Probabilmente, considerata la temperatura al quanto alta, volerete senza portelloni così da assaporare ancora di più il piccolo elicottero che sorvola la natura selvaggia e romantica del Northern Territoy, ammirerete i cavalli che scorrazzano liberi, i bufali che si rinfrescano nelle grandi pozze d’acqua, i coccodrilli che si aggirano lungo le sponde dei fiumi. Inizialmente il volo può destare qualche preoccupazione ma in men che non si dica sarete una cosa sola con il cielo e il vuoto non vi preoccuperà più.
Il primo stop è al Crab Claw Resort con il simpatico John. Qui si dorme nelle 25 stanze spartane in legno, si affittano alcune delle barche a disposizione se si ha del tempo a disposizione e si torna con il pesce pescato che verrà cucinato dalla squadra di John. Non potrete fare il bagno a causa dei coccodrilli che a centinaia vivono qui attorno. Il proprietario vi accoglierà con il suo fare ironico in un posto che è ben più che un pub, certamente perfetto per bere alcune delle birre australiane di diversa provenienza australiana come quelle del birrificio Matso’s, da provare la birra al mango considerando che da queste parti è un susseguirsi di mango farm. Nota assolutamente di merito: è possibile, tra una tappa e l’altra, portare a bordo dell’elicottero la birra così da berla durante il tragitto.
Il secondo stop punta alla Darwin River Tavern con un avvincente Scott Olive. 50 birre diverse di cui 12 alla spina. Palmerston è la prima città a 20 minuti dal pub, ma la gente affolla questo posto durante il week end raggiungendolo appositamente. Tanto verde e prati sconfinati, un bel progetto quello di Scott la cui cucina del pub è gestita da due cuochi coreani che danno i loro tocchi asiatici in piatti prepotentemente australiani come pork rib, pollo fritto e grandi tagli di carne. Accanto al locale c’è un ricovero per animali, non a scopo alimentare, che l’omone australiano ha costruito per dare ospitalità ad animali “senza fissa dimora” dove compaiono anatre, sei cani, maiali neri, galline, emù, polli e varie specie di volatili. All’interno l’atmosfera è da vero pub con grande bancone e sala biliardo. Inoltre tutte le materie prime provengono da aziende della zona e tra non molto Scott costruirà anche un proprio micro birrificio.
Terza tappa al Goat Island Lodge. Atterrerete su un prato nel mezzo del nulla, ci sarà un cartello ad indicare la strada. Camminate per circa 200 metri e giungete nella casa di Kai Hansen, pazzo e selvaggio danese sperso nel nulla con i suoi coccodrilli. Nessuna strada collega questo posto alla terra ferma, le ragioni per cui si giunge fin qui vanno ben oltre la birra: il Goat Island Lodge è sì un pub, ma è anche casa del suo proprietario Kai a cui di certo la birra non manca, ve ne offrirà una dietro l’altra, probabilmente in lattina, e vi racconterà un mucchio di storie. Se però volete testare i vari sapori dei birrifici australiani allora avrete modo di provare almeno dieci diverse birre prodotte in tutta l’Australia.
Ma attenzione perché il simpatico padrone di casa non sarà l’unico ad accogliervi, Casey è il coccodrillo trentaduenne che puntuale all’ora di cena sbuca dal fiume e si aggira tra la vegetazione
di Giovanni Angelucci
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