Il lato “femminile”
della Sicilia
con i suoi oli
evo eleganti
Spostandoci dove il sole bacia le sponde isolane al tramonto, ci tuffiamo in quella parte di Sicilia dove il lato femminile è esaltato in diversi aspetti, tra emozioni, territori e sapori.
L’arancino catanese a Palermo diventa arancina; la squadra di calcio di quella città veste prevalentemente di rosa; e perché tralasciare la famosa Isola delle Femmine? In quella parte di Sicilia dove i siciliani si dividono tra coloro che sono “di scoglio” e quelli che si sentono “di mare aperto” - dove i primi sono coloro che si sentono fortemente legati alla loro terra e, per certi versi non la abbonderebbero mai, mentre gli altri, pur non essendo da meno, sfruttano la loro sicilianità per cercare una vita diversa altrove - troviamo diverse risorse legate all’olio evo in relazione ai luoghi che si dovrebbero visitare.
In questa regione, ricordiamolo, che è la terza produttrice italiana, troviamo diverse cultivar specifiche della zona. La famosa Nocellara del Belice, il cui fruttato medio-intenso si sviluppa e si espande su piatti caldi, la Giarraffa, che dona quella delicatezza che rende elegante una pietanza, e la Cerasuola, con il suo fruttato medio, adatto a rendere unici piatti di pesce crudo, per indicarne 3 fra le più famose.
Come per la parte orientale dell’isola, anche qui ci troviamo in presenza di oli con una certa corposità e muscolatura, ma in modo più sfumato. Quasi ci fosse un pizzico di grazia in più. Siamo al cospetto di fruttati dal medio all’intenso, con forti sentori di pomodoro e di carciofo. L’amaro e il piccante fanno parte integrante del carattere e della personalità degli oli di queste latitudini e ci accompagnano in un percorso di gusto che, se ci trovassimo ad Erice, ad esempio, non potremmo assaggiare una pasta con pesto trapanese senza la forza della Nocellara del Belice.
E con l’ammirazione con cui visitiamo la valle dei templi agrigentina, ci si appresta a godere della saporita Cerasuola, versata con devozione su una minestra di seppie, mentre spostandoci a nord del versante occidentale, perché non andare a lanciare lo sguardo da una delle terrazze sul mare di cui Cefalù si fa vanto, assaporando la pasta con le sarde accompagnata da quel tocco di delicatezza che si ricorda della Giarraffa?
A conclusione di questo viaggio siciliano in cui la forza del lato femminile rende unica questa parte di isola si può tranquillamente affermare che questo aspetto rende particolare, esclusivo e quasi doveroso un soggiorno in questi luoghi. Il gusto, la vista, l’olfatto e i sensi tutti si riempirebbero di ricordi e sensazioni che non si cancelleranno più.
Olio evo e Sicilia occidentale
In questa regione, ricordiamolo, che è la terza produttrice italiana, troviamo diverse cultivar specifiche della zona. La famosa Nocellara del Belice, il cui fruttato medio-intenso si sviluppa e si espande su piatti caldi, la Giarraffa, che dona quella delicatezza che rende elegante una pietanza, e la Cerasuola, con il suo fruttato medio, adatto a rendere unici piatti di pesce crudo, per indicarne 3 fra le più famose.
Come per la parte orientale dell’isola, anche qui ci troviamo in presenza di oli con una certa corposità e muscolatura, ma in modo più sfumato. Quasi ci fosse un pizzico di grazia in più. Siamo al cospetto di fruttati dal medio all’intenso, con forti sentori di pomodoro e di carciofo. L’amaro e il piccante fanno parte integrante del carattere e della personalità degli oli di queste latitudini e ci accompagnano in un percorso di gusto che, se ci trovassimo ad Erice, ad esempio, non potremmo assaggiare una pasta con pesto trapanese senza la forza della Nocellara del Belice.
E con l’ammirazione con cui visitiamo la valle dei templi agrigentina, ci si appresta a godere della saporita Cerasuola, versata con devozione su una minestra di seppie, mentre spostandoci a nord del versante occidentale, perché non andare a lanciare lo sguardo da una delle terrazze sul mare di cui Cefalù si fa vanto, assaporando la pasta con le sarde accompagnata da quel tocco di delicatezza che si ricorda della Giarraffa?
A conclusione di questo viaggio siciliano in cui la forza del lato femminile rende unica questa parte di isola si può tranquillamente affermare che questo aspetto rende particolare, esclusivo e quasi doveroso un soggiorno in questi luoghi. Il gusto, la vista, l’olfatto e i sensi tutti si riempirebbero di ricordi e sensazioni che non si cancelleranno più.
di Fulvio Raimondi
sommelier dell'olio
sommelier dell'olio
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