Non c’è spazio
per il lusso
Gli italiani
tagliano viaggi...
e vestiti
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Complice la crisi gli italiani possono concedersi sempre meno sfizi |
Le vacanze e l’abbigliamento sono due degli sfizi più “necessari”, ma anche i due settori dove i cittadini devono ad ogni costo ridurre le spese per via di un portafogli sempre più risicato.
Poco o nullo lo spazio per i lussi e così gli italiani scelgono di tagliare su viaggi e vestiti. A rilevarlo è l’indagine trimestrale di Nielsen sui comportamenti dei consumatori del Belpaese che, oltre che dai viaggi, sono attratti anche dai vestiti nuovi. Bisogna dire subito che la tendenza non è solo italiana, ma riguarda anche gli altri principali Paesi europei.
Tornando alla ricerca, emblematiche le risposte a un’altra domanda contenuta nel sondaggio di Nielsen: “Una volta effettuate le spese essenziali, come utilizzi i soldi rimasti?”. Il 43% degli Italiani ha risposto: “li spendo in vacanze”, esattamente la stessa percentuale che ha risposti “in abiti nuovi”.
Oltre un intervistato su tre in Italia (siamo nell’ordine del 37%) ha affermato di aver tagliato la spesa per le vacanze (i cosiddetti weekend “lunghi”) rispetto ai dodici mesi precedenti, mentre più di uno su due (55%) ha ridotto la cifra destinata all’acquisto di vestiti nuovi. Una scelta più drastica l’hanno presa i consumatori tedeschi: quasi uno su due (40%) ha ridotto le vacanze e addirittura il 56% ha risparmiato sugli acquisti di vestiti. In Europa i più “spendaccioni” in questi due campi sono i Francesi, ma anche Oltralpe sono state fatte significative economie.
Tornando alla ricerca, emblematiche le risposte a un’altra domanda contenuta nel sondaggio di Nielsen: “Una volta effettuate le spese essenziali, come utilizzi i soldi rimasti?”. Il 43% degli Italiani ha risposto: “li spendo in vacanze”, esattamente la stessa percentuale che ha risposti “in abiti nuovi”.
In Germania tuttavia solo il 29% degli intervistati pensa a destinare i soldi in eccesso ai risparmi; in Spagna viene data grande attenzione (50%) alla costruzione di un patrimonio da poter usare nel caso in cui dovesse essere necessario. Va però anche rilevato che con quanto avanza a fine mese un Tedesco su quattro (24%) alimenta il proprio fondo pensione, una cultura non altrettanto diffusa in Italia (12%), Francia (5%) e Spagna (14%).
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