Conte Rossini
Moderna trattoria
contemporanea
Un'elegante mise en place, il volto del Conte Rossini |
Siamo a Campione d'Italia (Co), il Belpaese incastonato tra i confini svizzeri. Un paese che, viste le serrande abbassate del suo fiore all'occhiello, il Casinò, ha trovato una strada per rialzarsi.
È buona cosa dire, per correttezza, che non al paese va il merito di una luce in fondo al tunnel, ma a due temerari cultori della cucina italiana come Luciano Tona e Bernard Fournier. Il primo è il supervisore gastronomico di questo nuovo progetto; il secondo, nome ben noto nel mondo della ristorazione, è socio Euro-Toques e stella Michelin del ristorante Da Candida.
«Io e Bernard ci conosciamo ormai da 40-45 anni. Dopo tutto questo tempo, vedendoci e frequentandoci, abbiamo deciso, circa un anno fa, di realizzare un progetto insieme. È nata così la società Royal Fournier, di cui Bernard è presidente mentre io e il resident chef di questa nuova realtà gastronomica, Edoardo Savino, siamo soci».
Alla guida del ristorante ci sono tre giovani volti della ristorazione italiana: lo chef Edoardo Savino, come detto, e il maitre sommelier Mirko Saibene, entrambi formati nel ristorante Da Candida; con loro il barman Giorgio Viganò, già noto per aver coordinato il bar del bistrot Aimo e Nadia a Milano.
I protagonisti, la filosofia, la posizione e la location indubbiamente fanno ben sperare per quella che lo stesso Fournier definisce «una sfida, che non era pensabile fino a due anni fa». Perché, come sottolinea lo stesso Fournier, Campione «è uno dei più bei villaggi del lago di Lugano, con un grande potenziale che non è mai stato sfruttato tanto a mio avviso, si è sempre puntato tutto sul casinò». La chiusura definitiva della punta di diamante del piccolo centro e il solo aspetto positivo che Fournier vede in tutta questa situazione - la facilità di trovare parcheggio - sono le molle che hanno portato al progetto Conte Rossini.
«Il Grand Hotel di Campione finalmente c'è», arricchito dall'offerta enogastronomica del Conte Rossini. Adesso bisogna solo stare a vedere se l'idea di Fournier &Co funzionerà. A prescindere, la stessa idea merita un applauso, è un'ottima dimostrazione del motto del patron di Da Candida: «Sta affondando la nave? Noi ci rimbocchiamo le maniche e andiamo avanti».
«Io e Bernard ci conosciamo ormai da 40-45 anni. Dopo tutto questo tempo, vedendoci e frequentandoci, abbiamo deciso, circa un anno fa, di realizzare un progetto insieme. È nata così la società Royal Fournier, di cui Bernard è presidente mentre io e il resident chef di questa nuova realtà gastronomica, Edoardo Savino, siamo soci».
Questa nuova realtà gastronomica è il Conte Rossini, una moderna trattoria contemporanea ospitata all'interno del Grand Hotel Campione a Campione d'Italia. Uno scenario esclusivo ed elegante, vista lago; una proposta enogastronomica che abbraccia la tradizione italiana in una chiave contemporanea. «Il progetto di Bernard parte dalla valorizzazione della cucina italiana», obiettivo che anche Da Candida ha accolto, accogliendo tra i suoi fornelli uno chef siciliano.
Edoardo Savino
«La nostra idea è riproporre quell'italianità che si è un po' persa lungo la strada, un'italianità che ha lasciato spesso e volentieri che il progresso ne snaturasse il senso, strappandole di dosso quell'identità che la caratterizzava». Ecco perché in carta al Conte Rossini si potranno trovare piatti da un po' tutta l'Italia, ricette selezionate dalle più variegate e ben radicate tradizioni regionali, «noi le riprendiamo e le rivestiamo per trasformarle in qualcosa di moderno, donando loro una forma esteticamente migliore di una pasta buttata nella fondina».Alla guida del ristorante ci sono tre giovani volti della ristorazione italiana: lo chef Edoardo Savino, come detto, e il maitre sommelier Mirko Saibene, entrambi formati nel ristorante Da Candida; con loro il barman Giorgio Viganò, già noto per aver coordinato il bar del bistrot Aimo e Nadia a Milano.
Tradizione italiana rivisitata in chiave contemporanea
I protagonisti, la filosofia, la posizione e la location indubbiamente fanno ben sperare per quella che lo stesso Fournier definisce «una sfida, che non era pensabile fino a due anni fa». Perché, come sottolinea lo stesso Fournier, Campione «è uno dei più bei villaggi del lago di Lugano, con un grande potenziale che non è mai stato sfruttato tanto a mio avviso, si è sempre puntato tutto sul casinò». La chiusura definitiva della punta di diamante del piccolo centro e il solo aspetto positivo che Fournier vede in tutta questa situazione - la facilità di trovare parcheggio - sono le molle che hanno portato al progetto Conte Rossini.
Una moderna trattoria contemporanea... Fronte lago
«Il Grand Hotel di Campione finalmente c'è», arricchito dall'offerta enogastronomica del Conte Rossini. Adesso bisogna solo stare a vedere se l'idea di Fournier &Co funzionerà. A prescindere, la stessa idea merita un applauso, è un'ottima dimostrazione del motto del patron di Da Candida: «Sta affondando la nave? Noi ci rimbocchiamo le maniche e andiamo avanti».
di Marco Di Giovanni
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