Festa della donna,
addio alla mimosa
(una su 3) per la siccità
È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti alla vigilia della Festa delle donne con i ramoscelli di mimosa che sono tutti di origine nazionale e soprattutto della provincia di Imperia, in Liguria, dove si realizza oltre il 90% della produzione italiana.
Scarseggiano le mimose per la siccità
Ma nell’ultimo anno la siccità e le alte temperature hanno tagliato la raccolta, come mai avvenuto a memoria dei florovivaisti. Il 2022 infatti è stato l’anno più caldo mai registrato prima con la temperatura media superiore di quasi un grado (+0,98°) con il 30% di precipitazioni in meno rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla banca dati Isac Cnr che evidenziano come la stessa anomalia si conferma anche nei primi mesi di quest’anno.
La scarsità di mimose nel 2023 ha fatto aumentare le quotazioni con prezzi che vanno dai 5 ai 10 euro per i rametti più piccoli, per salire fino ai 20 euro e oltre per i mazzi più grandi o per le piante in vaso. Una situazione che sta attirando i ladri di fiori tanto che si moltiplicano le segnalazioni di furti e tentati furti nelle aree di coltivazione ed esplode in vista dell’8 marzo il mercato nero dei venditori abusivi in strade e piazze che vanno assolutamente evitati per non alimentare il business dell’illegalità. Oltre a essere il simbolo della presenza femminile nel mondo, l’acquisto della mimosa esprime anche un importante attenzione all’ambiente perché si salva così una coltivazione realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono
La mimosa venne introdotta in Europa intorno al 1820 trovando in Italia ottime condizioni di coltivazione e clima e dal 1946 è il simbolo dell’8 marzo nel nostro Paese. Le varietà più diffuse sono la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20 gradi) si ritraggono, ed è per questo particolare reazione che ha preso il nome scientifico “mimus”, dal latino attore mimico. Per conservare al meglio i rametti di mimosa con i loro fiori gialli – consiglia la Coldiretti – è bene tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in penombra e mantenuti in ambiente fresco e umido perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore. Iat
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