Èla chef turca Ebru Baybara Demir la vincitrice del Basque Culinary World Prize 2023, prestigioso premio che valorizza la forza trasformativa della gastronomia, facendo conoscere storie edificanti di chef che favoriscono il cambiamento al di là della cucina. La ches sussegue a Fatmata Binta, vincitrice del 2022. Dai media, il Bcwp è definito “Nobel della gastronomia” e il premio in denaro di 100.000 euro è destinato a essere investito in un’iniziativa a scelta del vincitore. La vincitrice è stata annunciata nel corso di Traditions in motion, summit gastronomico organizzato dal Basque Culinary Center a Tokyo, con la partecipazione delle più importanti personalità del settore. La giuria ha premiato altri due chef con una menzione speciale: sono Nicole Pisani e Heidi Bjerkan.
Chi è Ebru Baybara Demir, vincitrice del Basque Culinary World Prize 2023?
Si è fatta conoscere per i suoi straordinari sforzi in ambito gastronomico a Mardin, località turca al confine con la Siria. Ebru Baybara Demir ha utilizzato la cucina come strumento per l’integrazione, per dare più potere alle donne turche e siriane, per smantellare i pregiudizi e mostrare le ricchezze dello scambio culturale. Originaria della Turchia, un crocevia culturale tra Europa e Asia, Ebru Baybara Demir usa la sua gastronomia come catalizzatore per il cambiamento sociale. Tramite di essa, infatti, ha affrontato importanti temi socioculturali, come l’integrazione, la formazione professionale e la sostenibilità ambientale. Per oltre due decenni ha sempre innovato la sua idea di cucina e le sue attività, collaborando con organizzazioni internazionali, governi locali, enti pubblico e privati, cooperative locali. Ha anche valorizzato la città di Mardin, località a vocazione turistica ma con pochi ristoranti, incoraggiando le donne locali a utilizzare le proprie cucine nelle case storiche per offrire ai visitatori stranieri un punto di ristoro, creando in questo modo grandi opportunità di lavoro e potenziando il turismo.
Alla notizia della vittoria, Ebru Baybara Demir ha dichiarato: «Sono veramente onorata e grata alla giuria che mi ha giudicata degna del Basque Culinary World Prize, considerato il premio Nobel nel mondo della gastronomia. Questo riconoscimento sottolinea l’impatto significativo del cibo e della cucina sulla vita delle persone e sulle società. Ho imparato questa lezione 25 anni fa, a Mardin, dove un gruppo di donne ha creduto in me. Da allora, il mio viaggio è dedicato a iniziative a beneficio delle persone, dell’ambiente e della società, coprendo l’intero ciclo alimentare, dalla terra al piatto e viceversa».
Ebru Baybara Demir, una vita a sostegno delle donneL’impegno di Ebru Baybara Demir dopo il terremoto turco-siriano del 2023
Sono passati più di quattro mesi dal devastante terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia e c’è ancora urgente necessità di aiuti. Ebru Baybara Demir ha avuto un ruolo importante nelle prime fasi dell’emergenza, fornendo pasti caldi a migliaia di persone in mezzo al caos e alle macerie delle città colpite dal sisma. Rientrata a Mardin, la sua città natale, ha poi lavorato per rivitalizzare la scena gastronomica e il turismo della provincia, ma anche per offrire nuove opportunità di lavoro, soprattutto alle donne. Attualmente, Baybara Demir sostiene From soil to plate, cooperativa di sviluppo agricolo in cui i volontari di Mardin si concentrano sull’aumento della produzione e del consumo di cereali di antiche varietà locali, come il sorgül, e realizzano prodotti come saponi e marmellate da vendere online. La chef si occupa inoltre di gestione di rifiuti biodegradabili destinati ai mercati degli agricoltori a Diyarbakir.
Le dichiarazioni dei membri della giuria del Basque Culinary World Prize
La giuria era presieduta dallo chef Joan Roca (Spagna, El Celler de Can Roca), e ne facevano parte altri famosi chef come Yoshihiro Narisawa (Giappone), Gastón Acrio (Perù), Michel Bras (Francia), Manu Buffara (Brasile), Dominique Crenn (Francia/USA), Trine Hahnemann (Danimarca), Pia Leon (Perù), Narda Lepes (Argentina), Elena Reygadas (Messico), Josh Niland (Australia), and Thitid “Ton” Tassanakajohn (Tailandia).
La giuria del Basque Culinary World Prize 2023Joan Roca, Presidente della Giuria del Basque Culinary World Prize, ha dichiarato: «Ebru è uno straordinario esempio di umanità, impegno e forza. Inoltre, il suo legame con le diverse realtà coinvolte nella gastronomia sottolinea l’importanza della terra per come i nostri ingredienti vengono coltivati, come anche l’importanza della biodiversità quale difesa contro l’avanzata del cambiamento climatico. Il suo lavoro evidenzia come il cibo possa essere utilizzato per favorire l’integrazione di rifugiati e sfollati, e la sua capacità di generare opportunità di sviluppo. I suoi sforzi dimostrano anche il ruolo del cibo nel creare uno spazio di dialogo tra culture diverse e persino in conflitto. Negli ultimi vent’anni il lavoro di Ebru ha dato risposte a questi temi, dimostrando in modo coerente e continuo quanto la connessione, la collaborazione e le sinergie siano centrali nell’affrontare i problemi collettivi».
Michel Bras, della Giuria del Basque Culinary World Prize, ha aggiunto: «Sono stato molto impressionato da tutti i finalisti. Mi vengono in mente le madri, e il ruolo che hanno in campagna. Da figlio della campagna quale sono, credo che tutti e tre i finalisti abbiano grandi meriti. Ma Ebru mi ha colpito in modo particolare: stiamo vivendo in un periodo di guerre, e diventa troppo facile dimenticare o ignorare questo fatto. Credo che ci siano due battaglie all’interno delle guerre: c’è ovviamente quella degli uomini che combattono in prima linea con le armi, ma c’è anche la battaglia, spesso ignorata, delle madri per nutrire e accudire i giovani e gli anziani. Questo loro impegno, svolto nell’ombra, è davvero nobile».
Dominique Crenn, della Giuria del Basque Culinary World Prize si è congratulata con la vincitrice, afffermando che Ebru è «una vera imprenditrice sociale. Ebru si è fatta avanti e ha servito la sua comunità in tempi di crisi e disastri umanitari. Non solo il suo lavoro è un esempio per tutti noi, ma la sua volontà e il suo obiettivo a favore dell’umanità sono il dono fondamentale».
Joxe Mari Aizega, Direttore Generale del Basque Culinary Center, ha dichiarato: «Abbiamo affrontato con entusiasmo la selezione del vincitore dell’ottava edizione del BCWP; l’entusiasmo di proseguire nell’aggiungere testimonianze alla comunità BCWP, che continua a crescere e a rafforzarsi. Otto anni fa abbiamo istituito il BCWP per promuovere la dimensione sociale della gastronomia. Durante questo periodo abbiamo ricevuto candidature da 800 uomini e donne provenienti da 42 paesi del mondo, perché questo è un movimento globale. Anche quest’anno continuiamo il nostro impegno nei confronti di professionisti che aspirano a connettersi con le esigenze di oggi, donne come Ebru, Nicole e Heidi. Tre chef con storie e esperienze stimolanti che generano impatto sociale partendo dalla cucina e che hanno sfruttato la loro vocazione imprenditoriale, le loro conoscenze e la loro creatività per influenzare l’integrazione sociale, la sostenibilità e l’educazione gastronomica».
Bittor Oroz, Vice Ministro dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione nel Governo Basco, ha sottolineato: «Questo premio è una componente importante della strategia EUSKADI BASQUE COUNTRY dei Paesi Baschi, che aspira ad associare i valori condivisi della società basca - come l’inclusività, la determinazione e la collaborazione – con l’immagine dei Paesi Baschi, facendone il nostro biglietto da visita a livello internazionale. Attraverso questo premio promuoviamo la nostra presenza globale e rafforziamo Euskadi come leader gastronomico. La gastronomia, se vista come un anello cruciale nella catena alimentare, consente un cambiamento trasformativo facendo emergere nuove prospettive e affrontando questioni sociali che riguardano tutti noi. I Paesi Baschi mirano a diventare un agente di cambiamento, unendo gli sforzi e contribuendo al perseguimento globale di uno sviluppo umano sostenibile».
Le menzioni speciali del Basque Culinary World Prize: Nicole Pisani e Michel Bras
Oltre a Ebru Baybara Demir, la giuria ha assegnato due menzioni speciali e riconoscimenti a due chef. La prima è Nicole Pisani, dal Regno Unito, premiata per la sua dedizione alla difesa dei vulnerabili e per l’approccio alla ristorazione scolastica. Meritevole l’iniziativa Chefs in Schools che, utilizzando coinvolgenti esperienze culinarie, orti e famosi libri di cucina, dà preminenza ai bambini cambiando la loro visione del cibo. La seconda menzione speciale è stata per Heidi Bjerkan, norvegese, per la sua integrazione di prodotti sostenibili tra cui il sistema alimentare circolare realizzato nel ristorante Credo e per la visionaria iniziativa Vippa, piattaforma per aspiranti imprenditori. Iat
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