domenica 21 gennaio 2024

Una city tax al posto della tassa di soggiorno

 

Una city tax 

al posto della tassa 

di soggiorno: la proposta 

di Federalberghi

Una city tax al posto della tassa di soggiorno. È questa la proposta di Federalberghi per la revisione dell'imposta di soggiorno, avanzata ieri, martedì 16 gennaio, dal direttore generale della Federazione, Alessandro [...]


Una city tax al posto della tassa di soggiorno. È questa la proposta di Federalberghi per la revisione dell'imposta di soggiorno, avanzata ieri, martedì 16 gennaio, dal direttore generale della Federazione, Alessandro Nucara: «La decisione di individuare l'esercizio ricettivo come unico punto di prelievo nei confronti dei turisti è profondamente iniqua. Perché in questo modo l'imposta di soggiorno non è pagata dagli escursionisti, che invadono le città senza pernottare, né da coloro che pernottano in alloggi semiclandestini. Perché chi soggiorna nelle strutture ricettive già concorre in misura cospicua al pagamento delle imposte locali, in primis la Tari. Perché oggi il prelievo grava su una sola delle attività che traggono beneficio dai flussi turistici. Proponiamo pertanto di sostituire la tassa di soggiorno assegnando ai comuni una quota del gettito Iva prodotto da tutte le attività turistiche ovvero istituendo una city tax».

Una city tax al posto della tassa di soggiorno: ecco la proposta di Federalberghi

La proposta di Federalberghi per la revisione della tassa di soggiorno

Nucara ha poi espresso il sostegno di Federalberghi alla proposta di istituire una regolamentazione quadro che disciplini in maniera uniforme l'imposta di soggiorno su tutto il territorio nazionale e ha formulato un insieme di indicazioni sui contenuti che dovrebbe assumere tale regolamentazione. Secondo Federalberghi, i principi cardine del processo di revisione, devono essere «la trasparenza (ogni comune deve dar conto di quanto incassa, di come spende tali risorse e dei risultati delle misure adottate), la neutralità (l'imposta deve essere applicata in tutti gli alloggi turistici, dal grande albergo al piccolo appartamento), la ragionevolezza (confermando il tetto massimo di cinque euro per persona, che già oggi costituisce una sovrattassa cospicua, mediamente pari a circa l'8% del prezzo) e il coinvolgimento (le decisioni concernenti l'istituzione della tassa e la destinazione del gettito devono essere prese con la partecipazione degli operatori)».

«La legge prevede che l'imposta debba finanziare interventi a sostegno delle strutture ricettive, ma questa previsione è inapplicata dai comuni». Nucara ha pertanto chiesto che «il nuovo regolamento nazionale sia accompagnato da una misura stabile, che finanzi la riqualificazione delle strutture ricettive destinandovi un'aliquota del gettito dell'imposta di soggiorno». Il direttore generale di Federalberghi si è inoltre soffermato sulla semplificazione delle procedure (alle imprese non devono essere richiesti documenti e informazioni già in possesso delle amministrazioni) e sull'onerosità della riscossione (è necessario rimborsare gli oneri sostenuti dalle strutture, quali le commissioni che restano a carico dell'albergo quando il cliente paga l'imposta con carta di credito). Iat

© Riproduzione riservata : la proposta 

di Federalberghi

Una city tax al posto della tassa di soggiorno. È questa la proposta di Federalberghi per la revisione dell'imposta di soggiorno, avanzata ieri, martedì 16 gennaio, dal direttore generale della Federazione, Alessandro [...]


Una city tax al posto della tassa di soggiorno. È questa la proposta di Federalberghi per la revisione dell'imposta di soggiorno, avanzata ieri, martedì 16 gennaio, dal direttore generale della Federazione, Alessandro Nucara: «La decisione di individuare l'esercizio ricettivo come unico punto di prelievo nei confronti dei turisti è profondamente iniqua. Perché in questo modo l'imposta di soggiorno non è pagata dagli escursionisti, che invadono le città senza pernottare, né da coloro che pernottano in alloggi semiclandestini. Perché chi soggiorna nelle strutture ricettive già concorre in misura cospicua al pagamento delle imposte locali, in primis la Tari. Perché oggi il prelievo grava su una sola delle attività che traggono beneficio dai flussi turistici. Proponiamo pertanto di sostituire la tassa di soggiorno assegnando ai comuni una quota del gettito Iva prodotto da tutte le attività turistiche ovvero istituendo una city tax».

La proposta di Federalberghi per la revisione della tassa di soggiorno

Nucara ha poi espresso il sostegno di Federalberghi alla proposta di istituire una regolamentazione quadro che disciplini in maniera uniforme l'imposta di soggiorno su tutto il territorio nazionale e ha formulato un insieme di indicazioni sui contenuti che dovrebbe assumere tale regolamentazione. Secondo Federalberghi, i principi cardine del processo di revisione, devono essere «la trasparenza (ogni comune deve dar conto di quanto incassa, di come spende tali risorse e dei risultati delle misure adottate), la neutralità (l'imposta deve essere applicata in tutti gli alloggi turistici, dal grande albergo al piccolo appartamento), la ragionevolezza (confermando il tetto massimo di cinque euro per persona, che già oggi costituisce una sovrattassa cospicua, mediamente pari a circa l'8% del prezzo) e il coinvolgimento (le decisioni concernenti l'istituzione della tassa e la destinazione del gettito devono essere prese con la partecipazione degli operatori)».

«La legge prevede che l'imposta debba finanziare interventi a sostegno delle strutture ricettive, ma questa previsione è inapplicata dai comuni». Nucara ha pertanto chiesto che «il nuovo regolamento nazionale sia accompagnato da una misura stabile, che finanzi la riqualificazione delle strutture ricettive destinandovi un'aliquota del gettito dell'imposta di soggiorno». Il direttore generale di Federalberghi si è inoltre soffermato sulla semplificazione delle procedure (alle imprese non devono essere richiesti documenti e informazioni già in possesso delle amministrazioni) e sull'onerosità della riscossione (è necessario rimborsare gli oneri sostenuti dalle strutture, quali le commissioni che restano a carico dell'albergo quando il cliente paga l'imposta con carta di credito). Iat

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