Di sughero, in vetro, a vite, a corona, micro-agglomerato oppure sintetico. Il tappo, anche se non è mai stato considerato l'elemento più importante in campo enologico, è certamente fondamentale per consentire la corretta conservazione del vino in bottiglia e la sua longevità e resistenza nel tempo. Fino a poco tempo fa quello di sughero era in cima alle preferenze dei produttori vinicoli, non solo italiani, che lo consideravano la soluzione ottimale per garantire quella “carezza di ossigeno” capace di esaltare la scala aromatica dei loro vini e renderli più gradevoli e morbidi al palato. La ricerca ha reso evidente che esistono delle soluzioni di chiusura ad alte prestazioni meno costose e più sostenibili del sughero (in termini ambientali, sociali ed economici) e capaci di mantenere inalterata la qualità del vino in bottiglia anche per lunghi periodi.
Vinventions (che ha inglobato anche Nomacorc) è un colosso globale da oltre tre miliardi e mezzo di tappi prodotti annualmenteViventions: l'intera gamma composta da prodotti eco responsabili
Una delle aziende in prima linea in tale campo è la belga Vinventions. All'origine del successo e alla base di tutto c'è Marc Noël, un lungimirante imprenditore belga che nel 1999 si inventò una innovativa chiusura enologica per risolvere il “problema dei problemi” del comparto vitivinicolo: lo sgradevole sentore di tappo.
Il sistema di chiusura brevettato da Noël e basato sulla tecnologia di estrusione della schiuma ebbe da subito un grande successo: in breve tempo l'azienda da lui fondata (Nomacorc) divenne il maggior produttore mondiale di chiusure enologiche alternative. Nel 2015 prese vita Viventions (il cui nome sta per vino e innovazione) che si è da subito imposto come leader nel mercato globale di soluzioni di chiusura all'avanguardia per vini fermi e spumanti, in termini di innovazione nei materiali performance, sostenibilità e tecniche di produzione.
Le tipologie di tappi ViventionsOggi Vinventions (che ha inglobato anche Nomacorc) è un colosso globale da oltre tre miliardi e mezzo di tappi prodotti annualmente, 100 brevetti depositati e 650 dipendenti dislocati in 13 Paesi. Altri suoi punti di forza, la presenza in tutte le regioni vinicole del mondo e stabilimenti di produzione ed uffici commerciali in Europa (Belgio, Italia, Germania e Francia), Stati Uniti, Argentina, Sudafrica, Australia e Cina.
I tappi sfornati dalle linee produttive sono innovativi, sostenibili ed affidabili ed anche pensati per garantire un controllo costante e misurabile della quantità di ossigeno che entra in bottiglia, elemento fondamentale per preservare nel tempo la qualità ed il sapore del vino. Suo fiore all'occhiello è la linea Nomacorc Green Line - l'unica senza emissione di carbonio - commercializzata in quattro tipologie: Smart Green per vini base e prezzo contenuto, Classic Green per vini di fascia media e superiore, Select Green (che è stato il primo tappo al mondo senza impronta di carbonio) per vini di qualità superiore e Reserva, il tappo di eccellenza per vini di pregio. Tutti vengono prodotti con processi innovativi, ecoconsapevoli ed eco responsabili per garantirne la sostenibilità a “tutto tondo”.
Provare per credere: il tappo fa la differenza
Una pubblicità che ha fatto epoca diceva “Provare per credere”. Ed in effetti per mostrare qualità e caratteristiche di tali chiusure, non c'è nulla di meglio di una degustazione guidata. Molto interessante quella di tipo comparativo che si è svolta nei giorni scorsi in Romagna e precisamente a Faenza (Ra) nelle sale di Villa Abbondanza Resort. Il titolo dell'incontro, “Taste the Difference, dalle parole ai fatti”, non lasciava dubbi sull'obiettivo, pienamente riuscito, di dimostrare l'importanza che ha un corretto sistema di chiusura per la conservazione di un vino ed il suo ottimale invecchiamento.
Per arrivare all'obiettivo sono stati degustati cinque diversi vini, ognuno proposto con un assaggio per linee “orizzontali”: cioè diverse bottiglie di uno stesso vino preparate nello stesso giorno, ma tappate con chiusure differenti (Nomacorc Reserva, Sughero Naturale, Select Green 100 e Micro agglomerato), per testarne effetti e peculiarità sensoriali ed organolettiche indotte a livello olfattivo gustativo. Particolare importante: la degustazione, è stata alla “cieca” in relazione alla tipologia di tappi, in quanto le singole chiusure utilizzate sono state svelate solo al termine dei singoli assaggi.
I cinque vini degustatiCinque i vini presentati: Bianco di Ceparano 2020 della Fattoria Zerbina; Rubicone Sauvignon Igt “Vie” 2022 della Cantina di San Patrignano; Sangiovese Romagna Bertinoro “Colombarone” 2021 della Cantina Tenuta La Viola; Vigna del Generale 2017 della Fattoria Nicolucci e Les Brulières de Beychevelle 2019 un rosso dello Château de Beychevelle, una delle cantine gioiello del Médoc.
Un momento della degustazioneErano presenti Paolo Tumedei responsabile di Vintech, Giulia Benini Sales Manager di Vinventions Italia, Nicola Blasi, enologo e consulente, eletto “Miglior Giovane Enologo d'Italia” del 2020 e grande esperto di vini resistenti, Antonino La Placa direttore commerciale di Vinventions Italia e Sud-Est Europa e Gabriele Gorelli Master of Wine italiano e Brand Ambassador di Vinvention che ha guidato la degustazione per i tanti produttori vitivinicoli emiliano romagnoli che hanno partecipato al meeting, molti dei quali già utilizzano i tappi Vinventions per buona parte della loro produzione, anche per i vini “Riserva” e “Superiore”.
I tappi Vinventions: ottimizzano prestazioni e sostenibilità
«Siamo molto soddisfatti di questo sistema di chiusura - hanno dichiarato diversi produttori presenti - in quanto preserva la qualità dei nostri vini, bottiglia dopo bottiglia, anche per lunghi periodi. Poi permette di ridurre a zero i problemi di ossidazione. Inoltre, il costo di questi tappi molto performanti è inferiore rispetto al sughero mono pezzo». In effetti la degustazione ha confermato, una volta di più, la qualità delle soluzioni di chiusura di Vinventions.
Da sinistra: Antonino La Placa, Nicola Biasi, Gabriele Gorelli, Giulia Benini«Questi traguardi - ha ricordato Antonino La Placa - sono il frutto dell'impegno continuo di Vinventions nell'innovazione, nel campo dell'enologia e della sostenibilità, per riuscire a supportare nel migliore dei modi i produttori vitivinicoli di tutto il globo. Inoltre, sono in essere da tempo processi produttivi a basso impatto ambientale con utilizzo di energie rinnovabili e limitato uso di acqua. L'azienda ha anche brevettato la tecnologia “Plant Corc” con esclusivo utilizzo di materie prime a base vegetale». «Il Gruppo - sono sempre parole di La Placa - comprende brand quali Nomacorc Green Line e Blue Line, Sübr (tappi micro-naturali) e Vintop (tappi a vite) in grado di presidiare ogni tipologia di chiusura. In più vien prodotta la linea Wine Quality Solutions (WQS) che permette affrontare nel migliore dei modi le sfide tecniche legate all'eliminazione delle deviazioni sensoriali e di effettuare un controllo qualità in tempo reale sull'imbottigliato».
Poi è stata ottenuta la certificazione Net Zero Plastic to Nature per la linea Nomacorc Blue Line ed introdotta la chiusura Nomacorc Ocean realizzata con la plastica riciclata che si accumula su bagnasciuga e litorali marini. Un tappo che oltre a proteggere il vino, tutela mari ed oceani liberandoli dal flagello della plastica: infatti con otto tonnellate di tali rifiuti si ottiene un milione di tappi Nomacorc Ocean “superecologici”.
Infine, nel corso dell'incontro è stato presentato il nuovo tappo “Pops”, la rivoluzione Nomacorc per gli spumanti. Un tappo che basandosi sulle prestazioni altamente affidabili degli altri sistemi di chiusura Nomacorc offre la stessa neutralità sensoriale con ingresso controllato dell'ossigeno ed un buon mantenimento della pressione dell'anidride carbonica nel tempo.
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